Un punto di vista alternativo sulla Siria. Riassunto: ragazzi, che casino.

Vedo che molti non ne parlano, vi elenco i problemi che sta fronteggiando il governo russo in quel di Damasco in questi giorni, visti dal loro punto di vista.

Per farlo elencherò i vari attori sul campo , così vi farete una idea:

Russia

Decisamente l’ultimo arrivato in zona, ma quello che ha sparigliato un simpatico teatrino che andava avanti da tempo.
Con quattromila uomini sul campo e un numero non infinito di velivoli, non si poteva sperare in una vittoria, però, grazie ad altri “misteriosi amici” la guerra volge decisamente al meglio per le forze di Assad, contro ogni previsione.

Esercito siriano.

L’esercito siriano, semplificando molto , è composto da Alawiti, una setta di matrice musulmana, odiatissima dagli integralisti.
La guerra dei soldati di Assad non è solo per il lor paese, ma una vera e propria lotta per la sopravvivenza, loro e delle loro famiglie.

Hezbollah

Da miliziani disorganizzati ma decisi , decisi così tanto da aver fatto subire una sonora sconfitta alle forze israeliane , i libanesi stanno diventando sempre di più un vero e proprio esercito, molto attivo, nel sud della Siria.

Iraniani

Per niente fiaccati dalla sanzioni, gli iraniani sono decisi a ritagliarsi una fetta del medio oriente tutto per loro , e migliaia, o decine di migliaia di esponenti della guardia nazionale, le loro migliori forze armate, pare siano entrati in campo insieme ai siriani.

e questa è una delle parti in campo, in questa scaramuccia della terza guerra mondiale, come temo la chiameranno gli storici, questa fase della storia.

Ecco gli “avversari ufficiali

Fanatici integralisti.

Potete chiamarli Daesh, Al Nustra, Isis, o come volete, non sono altro che gruppi di “volontari ” combattenti , provenienti da tutto il mondo per combattere la Jihad, ovvero la guerra santa. In realtà persino loro faticano molto a distinguersi gli uni dagli altri, a volte.
Il loro obbiettivo è lo stesso, prendere possesso di grandi aree di territorio per comandarlo secondo le loro personali visioni delle leggi coraniche.

Petromonarchie del Golfo persico.

I referenti ufficiali dei vari gruppi di fanatici sono ovviamente i paesi del Golfo persico, ovvero sauditi e principati minori, anche se in Occidente ancora si fatica ad ammetterlo.
In realtà i loro governo sono il sogno bagnato di ogni integralista, si taglia la testa a streghe e malfattori vari, si frustano adulteri e si finisce in galera se si viene trovati in possesso di una copia del vangelo.
Le donne non possono condurre veicoli  e devono portare il velo.
Nessuna traccia di leggi o di costituzione, vige solamente la Sharia, ovvero la legge coranica.
Dato che non sono deficienti hanno mascherato i cospicui aiuti  forniti agli integralisti come “donazioni private”, ovvero i membri più ricchi della società hanno versato direttamente soldi in cattive mani.

Altri attori in gioco.

Nel gioco ci sono anche altre parti , molto interessate ad intervenire.

Israele:

Gli israeliani sono sempre stati, per dirlo in termini tecnici, una spina nel culo durante il governo di Assad prima della guerra, e hanno fatto veramente di tutto per impedirgli di prosperare.
Anche adesso apre che rintuzzino Hezbollah e Iraniani, ignorando del tutto i fanatici islamisti nel sud della Siria.
Alcuni siti molto legati al Mossad parlano di bombardamenti nei giorni scorsi contro questi ultimi, voci smentita da Tel Aviv e Damasco.
In realtà agli israeliani non danno troppo fastidio terroristi estemporanei come quelli che hanno clpito in Francia, ormai ci si sono abituati.
Inoltre tenere sempre sul chi vive la popolazione, favorisce i partiti di estrema destra al governo, partiti che continuano a propugnare l’espansione di Israele, a scapito dei territori palestinesi.
Eserciti organizzati, invece, sono pericolosi, in quanto possono minacciare l’esistenza della nazione.

Turchia.

Edorgan, il premier rieletto con una buona maggioranza subito dopo devastanti attacchi terroristici, gioca con il fuoco.
Da una parte aiuta gli integralisti nel nord del paese, dall’altra sta trasformando la Turchia stessa in un paese integralista, da faro laico della zona che era.
Odia il governo siriano e gli Iraniani, of course, e cerca di ristabilire il vecchio impero ottomano, a parole.

Curdi
I curdi sono gli esponenti di un popolo ancora senza nazione, che vive , purtroppo per loro , in zone ricche di petrolio, tra Iran,Iraq e Turchia.
Gli americani ne finanziano e aiutano una parte, ovvero alcune tribù nell’Iraq, dove, califfato a parte, stanno cercando di crearsi un bello stato indipendente.
Questo ha fatto incavolare parecchio il governo iracheno, che ha raffreddato , e di parecchio, i rapporti che intrattiene con gli Usa.
Poi ci sono i curdi siriani, a cui, pare sia stata garantita la creazione di un loro stato a guerra finita, e che improvvisamente scoprono di non essere più così nemici di Assad.
Rimangono i poveri curdi turchi, nell’Anatolia, ferocemente repressi dal “democratico” governo di Edorgan, che bombarda, uccide e fa trascinare ancora vivi i prigionieri catturati per le città dell’Anatolia, nella totale indifferenza occidentale.

Cosa rimane, ah, si , il “convitato di pietra”, il governo americano.

Da una parte aiuta alcune delle fazioni dei fanatici e i Peshmerga curdi, e dall’altra li bombarda, con migliaia di incursioni aeree che non causano danni ai fanatici, alimentato il sospetto che i bombardamenti fossero “per finta”.
Dall’altra abbiamo Obomba, il nobel della pace con l’esercito più grande del mondo, che si diletta con droni armati di missili che uccidono i “nemici” in terra straniera senza processo.
E per fortuna che è un pacifista, altrimenti chissà cosa succedeva.
negli ultimi giorni abbiamo ascoltato le risposte alla domanda :“ci saranno stivali sul terreno?” con ovvio riferimento agli scarponi militari americani in terra siriana, con i soldati dentro.
La risposta, autorevole come sempre è stata:  “si, no, forse, mi sa che giovedì prossimo pioverà

siamo messi bene.

Ovviamente il problema, in Siria sono i quattromila soldati russi.