Il 16 ottobre il Buon Yatseniuk, il primo ministro ucraino comincia a visionare le opere della “grande muraglia” che dovrà dividere il sacro suolo ucraino dalla Russia.
La divisione consiste in questa recinzione , alta poco più di 2 metri in totale.
Il secondo livello di sbarramento consiste in questo fossato, che si prevede si riempia di acqua e di neve d’inverno.
Non so bene le baliste e le catapulte dove verranno disposte.
Questo medioevale sistema di sbarramento , senza recinzioni elettroniche, sensori e altro ha un effetto più che altro psicologico, è un simbolo della profonda divisione che c’è tra il governo di Kiev e la Russia.
Tanto per darvi una idea ecco come si comporta un carro armato davanti ad un fossato del genere, se il terreno è asciutto.
Date una occhiata al video, se avete tempo.
Tanto lavoro e tanta spesa pubblica per un’opera destinata a rallentare il “nemico” pochi minuti, se va bene.
Il terrapieno del fossato è anche l’ideale per permettere agli esploratori nemici di avvicinarsi al confine senza essere visti..
Militarmente parlando sbarramenti del genere sono obsoleti dai tempi della linea Maginot, che era ben più formidabile, tra l’altro.
Considerazioni geopolitiche a parte l’esercito russo potrebbe arrivare tranquillamente dalla Bielorussia, dal Dombass, dalla Crimea o dal mare, se fosse spaventato da quel fosso..
Ma non è finita, il governo ucraino, preso da un evidente stato di allucinazione, vorrebbe creare il “vallo di confine” anche nelle zone controllate dai separatisti, in prossimità del confine con la Russia, mentre è chiaro che si tratta di territori totalmente fuori dal loro controllo, valici di frontiera compresi.
Secondo me nell’acqua che bevono in Ucraina sono disciolte strane sostanze.