La politica e le raccomandazioni del FMI e dell’OCSE per l’Italia, ovvero come litigare sulla musica da far suonare all’orchestra del Titanic mentre la nave affondaaffonda.

Nel mio scorso post, pubblicato anche su Rischio Calcolato, mi sono accorto di aver scatenato un vespaio, solo per l’aver denominato il ministro Padoan “liberista”.
Molti mi hanno ricordato con modi più o meno garbati che “liberista” significa voler fare a meno della pesante ingerenza dello stato in ambito economico, e chi è a favore dell’aumento delle tasse non può essere antro che uno “statalista”.
Intendiamoci, Padoan è una persona di altissimo spessore, probabilmente anche più di Monti.
Ma, lasciamo che sia il rapporto dell’OCSE, organismo di cui il ministro faceva parte fino a pochi mesi fa, a parlare per lui.

il Rapporto  SWD(2014) 413 final che potele leggere anche voi è stato pubblicato il 2 giugno scorso, quando Padoan era già Ministro.
Ricordiamo che il buon Padoan era vicesegretario generale dell’OCSE dal 2007, e poi divenne anche il capo economista dell’importante organizzazione, prima proveniva dal FMI, quale responsabile di Italia e Grecia, tra le altre cose.<br />In ogni caso il rapporto di cinquantasette pagine, scritto anche in un modo abbastanza comprensibile (era destinato soprattutto ai politici) è stato redatto dalle tante formiche industriose che si stanno preoccupando del fututo italiano, non solo da Padoan.
Consiglierei anche ai redattori di un documento di firmarlo, la prossima volta.

Che siano le raccomandazioni dell’OCSE a parlare per Padoan

Gli obbiettivi del patto di stabilità sono soggetti a rischi al ribasso.
(pag.10) Si teme che il governo non riesca ad attuare i necessari tagli alla spesa pubblica.

La deroga richiesta dall’Italia per discostarsi dal percorso necessario verso l’obiettivo di
medio termine non può essere concessa a causa del rischio di non conformità con il
parametro di riferimento di riduzione del debito, attualmente evidenziato nelle
previsioni di primavera 2014 della Commissione. 

(pag.11) nessuno sforamento del tetto massimo di deficit, anzi, dal prossimo anno dovrà essere inferiore al 3%, come concordato, e Renzi questo, lo sapeva benissimo.

Dopo un rapido progresso nello sviluppo del quadro di bilancio dell’Italia, il ritmo delle
riforme è rallentato negli ultimi anni.

(pag,11) e datevi una mossa.

In Italia il carico fiscale grava pesantemente sui fattori di produzione e molto meno della
media UE sui consumi. Nel 2013 è stato raccomandato all’Italia di spostare la pressione
fiscale dal lavoro e dal capitale verso i consumi, i beni immobili e l’ambiente in maniera
neutra per il bilancio, anche rivedendo le agevolazioni IVA e le agevolazioni fiscali dirette e
riformando il sistema catastale.

(pag.13) e arriviamo al “necessario” aumento dell’IVA. anche le riforme del catasto e la riduzione delle agevolazioni è in cantiere.

Una volta attuata, la legge delega in materia tributaria adottata dal Parlamento italiano
nel febbraio 2013 potrebbe rappresentare un importante passo avanti.

La legge delega mira inoltre a semplificare il fisco mediante l’uso di dichiarazioni
dei redditi precompilate, a modernizzare il contenzioso tributario e a riformare le agevolazioni
fiscali dirette. Essa prevede altresì la razionalizzazione e l’aumento delle imposte ambientali e
energetiche, con il duplice obiettivo di migliorare la tutela ambientale e ridurre le imposte sul
reddito.

(pag 15) con la delega fiscale il governo finalmente può legiferare senza il disturbo di passare tutte le volte dal parlamento, e si possono notare le dichiarazioni dei redditi precompilate, ovvero sarà il cittadino a dove dimostrare che deve pagare di meno, la prossima volta.
Per quanto riguarda le imposte energetiche ed ambientali sono rimasti molto sul vago, ma non del tutto:

Lo studio individua inoltre la possibilità di eliminare le sovvenzioni dannose per
l’ambiente, in particolare: il trattamento preferenziale delle auto aziendali; le aliquote ridotte
per il gasolio destinato ai lavori agricoli, orticoli, nella silvicoltura e piscicoltura; l’esenzione
dall’accisa sui carburanti per il trasporto di merci e passeggeri sulle vie navigabili interne
nazionali e nelle acque UE.

Tutte le norme di rango secondario che attuano la legge delega
saranno adottate entro la fine di marzo 2015.

Inutili orpelli come le agevolazioni sulle auto aziendali, e sulle accise di agricoltori e pescatori sono destinate a sparire.
Se fossi un agricoltore o un pescatore comincerei già a portare i trattori e le casse di pesce a Montecitorio.
Chi ha auto aziendali si cerchi la voce “noleggio a lungo termine”, prima che sia tardi.
Anche il passaggio dell’esenzione dell’accisa sui carburanti per il trasporto di merci e di passeggeri nelle acque UE deve far felici molti gestori di traghetti.
L’analisi condotta nel presente documento di lavoro dei servizi della Commissione porta
alla conclusione che l’Italia ha compiuto progressi limitati nel dar seguito alle
raccomandazioni specifiche del 2013.

(Pag 37) i politici si ostinano a non fare i compiti.

E così via , non mi dilungo su osservazioni e raccomandazioni, su tutti i temi, dalle infrastrutture, all’istruzione e alla giustizia, tra le varie cose.
La cronaca quotidiana parla anche dell’interpretazione fantasiosa che viene data dai politici stessi alle raccomandazioni dell’OCSE.
La necessità di ridurre la durata dei processi che diventa una crociata per la separazione delle carriere e sulla responsabilità civile dei giudici.
La necessità di riformare e semplificare i contratti di lavoro che diventa una battaglia per l’abolizione dell’articolo 18, poi sparito dalla legge delega.
E così via, con le varie partigianerie che trasformano in modo sostanziale le leggi per adeguarle alle clientele e agli elettori di questo e quel partito.
Per non parlare degli 80 euro di Renzi, la “riduzione delle tasse sui lavoratori” che si trasforma in una mancetta ad alcuni di questi.
Posso non ssere d’accordo sulle idee di Padoan, ma mi sono accorto di essermi sbagliato sul suo conto.
Lui e le formichine leboriose che lo sostengono in tutta europa hanno esattamente le idee chiare, e hanno un piano.

E a questo punto rivaluto anche le figure di Padoan e di Renzi, che ritengo comunque umanamente non adatto alla carica che copre, ma quello è comunque un altro problema.

E illuminanti sono le pagine del rapporto da 39 in poi, le tabelle riassuntive, dove vengono esplicati gli obbiettivi della Troika, dell’Europa, chiamateli come volete, e di quello che ha fatto effettivamente il governo.

Non è più un problema di visione politica o economica, di desta, sinistra, liberismo o statalismo, lo scontro epocale è sulla cessione di sovranità dell’Italia a “forze” esterne e sulla resistenza dei vari partiti e gruppi di potere al cambiamento.
Da una parte c’è il PD che cerca di tutelare i propri elettori, e non vuole ridurre pensioni e stipendi.
Dall’altra il PDL che vuole tutelare i mille rivoli ed interessi corporativi dei suoi sodali.
Naturalmente la divisione tra i due schieramenti non è affatto netta come ho prospettato.
Il risultato , amplificato anche dall’ignavia di Renzi, è che non si è riusciti ad attuare nessuna delle riforme prospettate, né una riforma del lavoro, né una legge anticorruzione decente, per non parlare di una seria politica dei tagli, ostacolata dalle varie categorie che, giustamente pensano prima di tutto ai propri interessi e al diavolo gli altri.
Mesi e mesi persi per una stramba legge elettorale, una ancora più stramba riforma del senato e sulla mancata modifica dell’abolizione dell’articolo 18, una codicillo di legge che interessa poche decine di lavoratori all’anno in Italia, dei venti e passa milioni che lavorano e dei 12 che non lo fanno…
Le previsioni rimangono fosche, il debito sale, la disoccupazione pure, e il sistema bancario è fragile.

La nuova legge di stabilità, presentata ridicolmente come “epocale riduzione delle tasse” comporterà una riduzione dell’IRAP e delle tasse a carico di alcuni lavoratori, compensata da :

  • Aumento dell’IVA del 2% dal prossimo anno.
  • Aumento della tassazione locale.
  • Aumento della tassazione su rendite dei fondi pensione e sulle tredicesime.
  • Rivisitazione delle agevolazioni fiscali
  • Rivisitazione delle aliquote catastali
  • Fine della riduzione delle aliquote TASI (ovvero aumento dal prossimo anno)
  • Varie ed eventuali , ne ho parlato prima.

Non sono in grado di valutare in pieno le raccomandazioni dell’OCSE e del FMI, e non so effettivamente se la strategia di tagli al lavoro e alle imprese e di aumento delle imposte dirette possa dare frutti come da loro previsto.
Forse questi anni di “lacrime e sangue” sono inevitabili.

Mi piacerebbe non essere preso per il culo, questo sì.