Tre ministri con cittadinanza straniera insiediati nel governo ucraino e , soprattutto il ministro dell’economia è cittadina statunitense.

Facciamo un po’ di storia, nei mesi scorsi ho parlato di alcuni personaggi abbastanza originali nel panorama politico ucraino, tra esponenti politici che si vantavano di aver fatto saltare 12 blindati russi durante la guerra in Cecenia, fino ad oligarchi ingombranti.
E già qui siamo ben oltre le note di colore.
Un pio di fatti importanti sono la sparizione delle riserve d’oro ucraine e quella di 3,1 miliardi di dollari della prima rata di “aiuti” del FMI, su 3,4 totali.
Questo ha portato il presidente Poroshenko Poroshemo, a fare una dichiarazione:

potremo anche eleggere cittadini stranieri a posizioni di responsabilità“.
Era il 27 novembre scorso , e , il 2 dicembre vediamo il risultato dell’attività di due agenzie di “cacciatori di teste”, la  Pedersen & Partners e la Korn Ferry, ovviamente pare che dietro la Pedersen ci sia il finanziere Soros.
Le agenzie hanno selezionato un certo numero di persone, 24, pare, e tra quelle il presidente  ucraino ha scelto i componenti del consiglio dei ministri.
Alcuni dei fanatici del governo scorso sono stati riconfermati, ma i tre “stranieri”, sono molto interessanti, vediamoli.

Alexander Kvitashvili, nuovo ministro della sanità, georgiano, si è formato negli Usa e si è occupato della sanità del suo paese fino a poco fa, quando è strato travolto insieme a tutto il governo Sakasvili, da un gigantesco scandalo di corruzione.
Si è occupato prima di tutto di privatizzare il sistema sanitario georgiano, in modo da renderlo “produttivo” e a permettere a chi paga di ottenere cure mediche.
Pare sia anche indagato in patria per alcune problemucci.

Sakasvili, l’ex premier georgiano, ha rifiutato il posto viceprimo ministro nel governo di Kiev, pare che la promessa di Putin di “appenderlo nella piazza centrale di Tliblisi per le palle” gli sia rimasta impressa..

Sia come sia ha preferito tirarsene fuori.


Aivaras Abramovičus, ministero dello sviluppo economico e del commercio.

Lituano, ha una carica direttiva ed è socio al 5% in un fondo di investimenti, Est Capital.

Famoso per essere uno che non si tira indietro davanti agli investimenti a rischio, dovrà gestire i miliardi ottenuti dal FMI e dall’UE per “ricostruire” la disastrata economia ucraina.




Dulcis in fundo, ecco il neo ministro dell’economia, la cittadina statunitense Natalia Yaresko.

Nata negli USA 48 anni fa da genitori ucraini prenderà la residenza a Kiev nel 1995.
Nel frattempo non solo diventerà manager, ma sarà uno dei fondatori di un altro grosso fondo di investimento, Horizon Capital.
Prima di dare il via al fondo lavorava nell’ambasciata USA a Kiev.

Non vi starò ad annoiare con l’elenco degli altri ministri, tutte, o quasi persone rispettabilissime e preparate, anche se, probabilmente, preferiranno parlare tra di loro in russo o in inglese, non certo in ucraino.
Come di tanto in tanto succede la medicina  è risultata peggiore della malattia.
Le intenzioni “ufficiali” del governo ucraino di porre un freno alle leggendarie ruberie di politici e oligarchi ha dato come risultato un governo presieduto da un politico oligarca e composto da banchieri e gestori di fondi di investimento, in “leggerissimo” conflitto di interessi con la carica che ricoprono.

Non so come i rivoluzionari del Maidan prenderanno queste buone notizie, secondo me la sudditanza agli Usa e alla finanza internazionale del nuovo governo è francamente imbarazzante.

E rimango anche in attesa di come si comporteranno gli oligarchi ucraini, che temevano di essere inglobati dalle potentissime aziende parastatali russe e dagli oligarchi id Mosca, se li avessero lasciati spadroneggiare in quel di Kiev.
Per tenere lontano un branco di Piranha, hanno riempito il loro laghetto di squali.

Buon pro gli faccia.