Renzi e il porcellum, discorso di un senatore romano.

Discorso di un anonimo senatore romano, ai suoi pari:

Amici, romani, concittadini, prestatemi orecchio.
Io vengo a seppellire Il Porcellum, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno sopravvive loro, il bene è spesso sotterrato con le loro ossa. 

Così sia per il Porcellum. 
Il nobile Renzi vi ha detto che Il Porcellum  era illegittimo. 
Se ciò era vero, quella fu una grave colpa, e gravemente l’ha scontata. 
Qui, con il permesso di Renzi e degli altri (perché Renzi è uomo d’onore, e così sono tutti, tutti uomini d’onore) io vengo a parlare al funerale del Porcellum. 
Egli era mio amico, leale e giusto con me; ma Renzi dice che era ingiusto, e Renzi è uomo d’onore. <br />Egli ha portato molti leccaculo e troie a Roma, le cui gesta hanno riempito di denaro i giornalisti; apparve questo, nel Porcellum ambizioso? 
Quando i poveri parlamentari hanno pianto, il Porcellum ha pianto; l’ambizione dovrebbe essere fatta di più dura stoffa. 
Tuttavia, Renzi dice che era ambizioso, e Renzi è uomo d’onore.
Tutti voi avete visto che alla corte costituzionale  io gli ho offerto tre volte una corona regale, che lui tre volte ha rifiutato. 

Era ambizione, questa? 
Tuttavia, Renzi dice che era illegittimo, e certamente Renzi è uomo d’onore. 
Io non parlo per smentire ciò che Renzi ha detto, ma sono qui per dire quello che so. 
Tutti voi lo amavate un tempo, non senza ragione; quale ragione vi trattiene allora dal piangerlo? 
O giudizio, ti sei rifugiato presso bestie brute, e gli uomini hanno perso la ragione. 
Abbiate pazienza, il mio cuore è nella bara, lì, con il Porcellum, e devo fermarmi fino a che non ritorni a me.