Renzi e i gattini dai grandi occhioni.

Ho assistito negli scorsi giorni all’ascesa al potere di Luigi XVI Matteo Renzi, che forte del suo 70 % (quasi) ha cominciato a spadroneggiare nel PD come il dominus, tra lo sconcerto generale dei dirigenti, che non sono certo abituati a questo trattamento.

Poverini, gente a cui occorreva un mese per decidere se mettere la sacca scrotale a destra o a sinistra nei pantaloni, si vede arrivare il nuovo boss che decide.

E’ la democrazia, bellezza.

Però c’è sempre qualcosa che non mi torna nei discorsi del buon Matteo.

Ho sempre l’impressione di essere preso per il culo, per dirla tutta.

Proviamo a ripercorrere i punti salienti:

  • meno tasse
  • più lavoro
  • meno ingiustizie
  • forti in Europa

<br />eccetera eccetera.

Certo , ci sono anche degli aspetti positivi, pare che la Bindi e D’Alema non saranno riconfermati e candidati, ma bella forza, se li avesse cacciati a frustate dalla direzione del PD la folla festante lo avrebbe acclamato come condottiero.

E vediamo poi se ci riesce davvero.

Ma ci ho pensato su, e ho capito quale è il problema dei discorsi di Renzi.

Puro rumore di fondo , vuote asserzioni condivisibili dalla buona perte dei suoi referenti.

Proviamo adarvene un esempio, per assurdo:

“Compagni! sono qui a difendere i poveri gattini dagli occhi teneri!

Dobbiamo difenderli!

E non dimentichiamoci delle balene, poverine cacciate dai cattivi balenieri.

Dobbiamo fare qualcosa, mai più!”

E così via, vuoti slogan rivolti all’uditorio di riferimento, che cambia volta per volta.

Se parlasse ai balenieri concerebbe di riconversione delle navi e della crisi economica da superare, e così via.

Ai democristiani parla della difesa dei valori, ai Gay delle unioni civili, ce n’è per tutti.

Un moderno Zelig, con così tanti contenuti ed opinioni, da non averne nessuna , alla fine.

E poi delle sparate come quella di domenica, ovvero la proposta :

“votate la riduzione del numero dei parlamentari e la nuova legge elettorale e io tolgo il finanziamento al mio partito”

Bella mossa, ma c’è un ma:

I funzionari del partito, stipendiati da esso e immediatamente rottamati, non saranno proprio contenti.

E il povero Alfano , superato dalla storia in un attimo e relegato al ruolo di comprimario ( o voti quello che dico io o ti levi dai coglioni!) non deve proprio essere soddisfatto.

E il sonoro pernacchione di Grillo, in tutta risposta, forse lo ha lasciato con il cerino in mano, e con tanti nemici in più.

Non so , forse Renzi sta solo mettendo a punto la suo meravigliosa macchina per le riforme, ma a me pare che stia giocando con i pulsanti della sala dei bottoni, tanto per vedere che cosa succede.

Speriamo bene.