Quando Obama voleva bombardare perchè….

Non è stato tanto tempo fa.

Siamo dnel Marzo 2011, gli Usa convocano una riunione d’emergenza all’Onu.
Obama in persona, il pacifista premiato con il Nobel nel 2009, dichiara:
“Gheddafi spara al proprio popolo”.
Si riferiva  alla repressione del ditttatore libico contro gli abitanti di Bengasi.
Da parte sua Gheddafi dichiara , nel febbraio 2011:
Ciò  che succede a Bengasi non è una rivolta del popolo scontento, ma terroristi stranieri di al-Qaida che ci hanno dichiarato guerra. E a Bengasi c’è la guerra”.
 Come sia andata a finire lo sappiamo,  bombardamenti e attacchi “mirati” sull’esercito libico, la vittoria dei “ribelli” e il dittatore libico ucciso.
Così  venne finalmente liberato il petrolio libico, pardon, vinse la democrazia.
Cosa è successo subito dopo non viene diffuso spesso dai media occidentali, il paese conteso da diverse fazioni pesantemente armate, gli integralisti a ovest e i nostalgici di Gheddafi a est, ma non solo.<br />E il paese di gran lunga più ricco del nordafrica diviso e di molto impoverito.
E arriviamo alle mirabolanti imprese Usa del 2014.
Le dichiarazioni del capo dei servizi antiterrorismo ucraino, Vassilij Krutov, in una conferenza stampa a Kiev il 3 maggio 2014: “L’Ucraina è ora in una situazione di guerra, perché ciò che accade nella regione di Donetsk e nelle regioni orientali non è un evento passeggero, ma una guerra“.
A tutt’oggi non ci risultano veeementi accuse del presidente Usa contro le azioni del governo di Kiev, che manda l’esercito contro i “ribelli”.
Anzi, dichiara che non si “non si può intervenire  perché sarebbe una interferenza con quello che vogliono gli ucraini”.
Sarà per via del fatto che il governo di Kiev è legittimo e democraticamente eletto?
Però una vocina mi dice che è stato un golpe ad insediarlo…

Nella prossima puntata parleremo del Sudan e delle nazioni che “devono dividersi” in presenza di conflitti al suo interno.