Parliamo di ANFO (for dummies)

ANFO , ovvero Ammonium Nitrate Fuel Oil , è l’acronimo per un tipo di esplosivo ricavato da nitrato di potassio e nafta. 
Esistono anche varianti ricavate con zucchero , alluminio e altre sostanze , ma qui si parla solo in linea generale.

In pratica si tratta di realizzare un composto dove il nitrato di potassio fa da comburente e una sostanza a base carbonio complessa da combustibile.


La domanda che fanno tutti è : “dove mi procuro un paio di tonnellate di nitrato di potassio?”

Premetto : che cavolo ci dovete fare?

Detto questo il nitrato di potassio è venduto in enormi quantità nei negozi di fertilizzanti , ma secondo la legge
80/876/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1980, il contenuto di nitrato di ammonio è strettamente regolato, al fine proprio di diminuirne la possibilità di usarlo come esplosivo.
Prima di diventare dei bombaroli in erba bisogna considerare che l’Anfo è un esplosivo secondario , e che quindi necessita di un detonatore e di una carica esplosiva sufficientemente potente da innestare la reazione.
Il nitrato di potassio , prima di essere miscelato deve essere molto puro e perfettamente asciutto , per cui procurarsi il nitrato da un magazzino di fertilizzati è abbastanza inutile.
Inoltre la miscelazione dell’olio combustibile e del gasolio (o olio minerale) deve avvenire in dosi predeterminate , circa il 6 per cento , se è troppo si genera del monossido che rischia di soffocare la reazione , se è poco l’esplosione non si propaga.
A meno di non dotarsi di una specie di laboratorio chimico e sintetizzarsi il nitrato da solo , ma è un lavoro molto puzzolente e abbastanza pericoloso , se si considera la presenza  di grandi quantità di comburente  legato a alte temperature.

Se vi va bene vengono i pompieri a casa a spegnere l’incendio , se vi va male vi portano via dentro ad un sacco.

Per questo motivo il commercio del nitrato di potassio è strettamente regolamentato e controllato.
L’unico posto dove reperirlo purissimo erano  le buste di ghiaccio istantaneo , che utilizzavano la reazione di acqua con il nitrato di potassio per generare basse temperature.
Bastava tagliarle , far uscire il nitrato senza far fuoriuscire l’acqua, racchiuderlo in contenitori stagni ed era fatta!
Mi ricordo che c’erano dei commercianti che vendevano quantità enormi di buste del ghiaccio istantaneo, erano di libera vendita.
Prima di precipitarsi su ebay a comprare 200 buste ricordo a tutti che il commercio di preparati a base di nitrato di potassio , al fine di abbassare o aumentare la temperatura in bevande o altro , è vietata da metà 2011.
Quindi le bevande che si auto raffreddavano e le buste del ghiaccio sono sparite.
No, a voler essere precisi, le buste del ghiaccio non sono sparite, ma usano un’altra reazione chimica, l’urea con acqua.
E qui sorgono altri due problemi, cari legislatori, la reazione può causare fuoriuscita di ammonica, se la busta del ghiaccio è saldata male qualcuno potrebbe finire intossicato.
Poi , altro piccolissimo problema è l’urea di grado medicale (quindi perfettamente pura) che si usa in queste buste.
L’urea , insieme all’acido malonico , serve a preparare acido barbiturico, quindi le buste possono venir non più acquistate da bombaroli in erba ma da altri “piccoli chimici” che intendono non seminare morte ,ma far soldi.
E qui si pone un quesito , le reazioni che comportano la miscelazione di due prodotti e generano automaticamente gas o basse (alte) temperature senza produzione di gas o combustione utilizzano necessariamente prodotti chimici che possono essere utilizzati per scopi diversi da quello per cui erano destinati.
Inoltre le sostanze utilizzate in queste buste caldo o freddo istantaneo devono essere molto pure, altrimenti la reazione sarebbe lenta o non avverrebbe a temperatura ambiente.
Sempre per fare un esempio ho provato personalmente reazioni con piccole quantità di acido e calcare per realizzare CO2 e quindi utilizzare il gas ottenuto per gonfiare dei palloni.
Il sistema funziona , ma , o si usano acidi potenti e quindi molto pericolosi , oppure di usano acidi deboli , tipo l’acido acetico, che creano altri problemi.
Sempre parlando terra terra l’acido acetico puro congela a 15 gradi centigradi, quindi doveva essere mescolato con acqua, ma in ogni caso non era adatto per la cosa che avevo in mente.
Se avessi usato acido cloridrico o solforico probabilmente il gas si sarebbe formato anche a basse temperature, ma sarebbe stato comunque un oggetto molto pericoloso.
So di una azienda che, anni fa, aveva realizzato dei generatori chimici di acetilene , per ovviare all’annoso problema delle bombole (per chi non lo sapesse le bombole di acetilene sono un qualcosa di PERICOLOSO).
Purtroppo l’accrocco da loro realizzato funzionava benissimo , ma se non veniva eseguita puntigliosamente la manutenzione necessaria tendeva ad esplodere con allarmante regolarità.

Quindi , per evitare che poche persone improvvide possano decidere di preparare dell’esplosivo viene negato a tutti l’uso di alcuni prodotti , sostituendoli con altri che possono generare , a loro volta, problemi.
E il tutto è anche abbastanza inutile, nessuno vieta a un piccolo gruppo di idealisti di andare in un casolare in campagna a preparare sostanze pericolose, utilizzando normali prodotti di libera vendita.

Certo , il numero di questi “idealisti” probabilmente è destinato a calare improvvisamente di numero , se si dedicano a queste pratiche, dando il via ad una sorta di “selezione naturale”.

Mentre i criminali veri , quelli professionisti, non hanno da fare altro che organizzare un “furto” presso un cantiere edile compiacente o utilizzare esplosivi militari residuati.
Nei forum e su Internet in generale, comunque fioccano le domande di molti che chiedono candidamente “come faccio a fabbricare un esplosivo?”

Aggiungo un commento postato da un militare USA su di un altro blog, in risposta a questa domanda:

Perhaps the would be bomb makers need some tips – be sure to use a gas stove, preferably in a basement to hide the activity from the law – bring a large kettle of premium 93 octane gasoline to a rolling boil with abundant crumbled pieces of Styrofoam – stirring furiously (with an oversized chrome spoon) and then pour in the contents of several lead acid batteries while leaning over the boiling kettle – praying and chanting slogans vigorously to incite the necessary reaction.
Il consiglio dell’entusiasta militare americano è quello di andare in un luogo isolato , preferibilmente una cantina, mescolare palline di polistirolo e benzina con un grosso cucchiaio cromato, fino ad ottenerne una miscela densa ed appiccicosa.
Versare nel miscuglio, sempre sopra il fuoco, dell’acido  da batteria. poi pregare e recitare slogan per assicurarsi la necessaria reazione chimica.
Credo che l’effetto NON sarebbe quello voluto dal bombarolo.
In teoria l’effetto sarebbe quello di una bella fiammata densa di gas tossici , l’ideale per uccidere persone chiuse all’interno di una cantina senza far crollare tutto il palazzo.
P.S., non seguite i consigli pratici che trovate in giro, soprattutto in questo ambito , e magari, provate comunque su quantità molto piccole, e non in una cantina , ma in spazi areati e con vie di fuga ben disponibili.

Edit:
Grazie ad internet ho potuto constatare che procurarsi nitrato di potassio pure è molto facile, così come altri composti come ioduro di potassio e simili, basta pagare con paypal e ve li mandano a casa.
L’acido malico, invece, lo trovate qui.. 

Occhio, però, altrimenti vi troverete davanti all’appuntato Gargiulo di turno, che vi chiederà candidamente:
“ma che cosa ne volevi fare?”