Oggia parliamo di tecnica, i militari russi rivalutano l’uso dei giubbotti antiproiettile, grazie alla guerra del Dombass.

Aspettiamo di vedere come si sviluppano i combattimenti e l’evoluzione dell’accerchiamento di Donetsk.

Nel frattempo vi propongo un post tratto dal sito Colonel Cassad, ovvero la voce dei ribelli del Dombass.

 

Nel post si fa riferimento al tipo di giubbotti antiproiettile che dovrebbero essere utilizzati n combattimento.
Ampi, pesanti e che coprono il torso, il collo e le spalle.
Tipo quelli che vedete in foto.
Contrariamente a quello che si pensa la polizia russa usa pochissimo i giubbotti antiproiettile, e per un semplice motivo.

I giubbotti classici, quelli che usano la polizia italiane ed americana, quelli che vedete nei film indossati sotto la camicia non servono a niente.
In Russia le pistole per uso civile sono vietate, e il solo possesso di una di esse è un reato punibile con parecchi anni di galera.
Ne consegue che chi ha delle pistole o è un poliziotto oppure un criminale.
Le pistole utilizzate da entrambi sono le affidabili Tokarev TT, non si inceppano mai e utilizzano pallottole perforanti di derivazione militare, ad alta velocità e con anima in acciaio.
In grado di perforare i giubbotti “civili” come fogli di carta.
Ovviamente in Russia chi ha una pistola illegale e viene fermato dalla polizia, sa che finirà in galera a prescindere, ed è  fortemente motivato ad usarla per “farsi strada” e fuggire.
Questo spiega l’estrema violenza utilizzata dalla polizia russa per fermare un sospetto, impensabile anche negli Stati Uniti, a volte.
Le stesse pallottole ad alta velocità, ancora più veloci e potenti, che sono utilizzate dai fucili mitragliatori.
L’esperienza dei separatisti del Dombass ha rivalutato , e di molto, l’uso dei giubbotti antiproiettile.
Contrariamente a quello che si pensa solo il dieci per cento circa delle vittime dei combattimenti è ucciso dal colpo diretto, la stragrande maggioranza vien uccisa dalle schegge.
Una pallottola con nucleo in acciaio quando colpisce una pietra o un muro in cemento li frantuma in piccoli pezzi affilatissimi, perfettamente in grado di ucciderti, se sei abbastanza vicino.
Anche la pallottola stessa si frantuma, e contribuisce non poco.
Il giubbotto antiproiettile, pesante e scomodo, serve a difenderti dalle schegge, non dal proiettile, che ti può comunque uccidere anche se non perfora il giubbotto, per via della forza del colpo.
I militari russi fino a pochi anni fa non consideravano utili le protezioni, dato che sono abbastanza inutili per difendersi dai colpi diretti, ma le esperienze delle guerre passate e questo scontro nel Dombass, li stanno facendo ricredere velocemente.
I combattenti protetti con un giubbotto completo subiscono molti meno morti e feriti.
E i feriti subiscono ferite molto meno gravi.
Inoltre noterete dalla foto che i combattenti, oltre ad essere bardati come orsi polari, coperti da giubbotti, e ingombrati da armi e munizioni, sono spesso dotati di gomitiere e ginocchiere, appena si comincia a sparare ci si butta per terra, e molti si facevano male proprio in quel momento.
E questo rivaluta di molto anche il fatto che americani e canadesi si affrettano ad inviare “aiuti non letali” all’esercito ucraino, ovvero giubbotti antiproiettile, elmetti e protezioni varie.
La guerra si fa anche così, sono importanti come i fucili.