I motivi per cui la Clinton non entrerà mai in guerra totale con la Russia: spiegati bene.

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Proviamo ad immaginare la pazza scatenata, la Clinton , diventata presidentessa degli USA. Subito molti immaginano guerra con la Russia, dimenticando che, quando si fa a cazzotti con le bombe atomiche non esistono vie di mezzo, quando si darà il via tutti lanceranno tutto, fino all’ultima testata.

Dimentichiamo scudi stellari ed altro, sono poco più che dimostrativi , e inutili contro le migliaia di testate balistiche russe e le migliaia di falsi missili che saranno lanciati in quei giorni.

Ovviamente parlo per sentito dire, per intuizione, ma sospetto che migliaia di missili “esca” verranno lanciati dai russi per esaurire ogni sistema di intercettazione, insieme ai missili veri.

Immagino i centocinquanta vettori utili, alle prese con numeri del genere.

I russi se la passeranno male, con buona parte della popolazione annientata e molte delle i città distrutte.

Una apocalisse

E gli americani?

Gli americani sono molto più numerosi dei russi e vivono in una nazione molto più piccola.

Proviamo ad immaginare di ragionare come un sovietico paranoico degli anni 60.

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Ecco la mappa delle centrali nucleari USA, attive o dismesse, tutte sature di combustibile nucleare.

Come vedete sono tutti vicini alle zone maggiormente abitate, bersagli perfetti.

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Questa invece è la mappa dei depositi di scorie, cinquantaduemila tonnellate di materiale fissile in totale, la più grande concentrazione del pianeta, e di gran lunga ( ecco spiegato come mai i russi insistono per riprocessare e riutilizzare il materiale fissile, anche se la pratica parrebbe antieconomica).

Altri bersagli, ottimi. proviamo ad immaginare cosa succederebbe se una testata colpisse anche uno solo di essi.

La bomba di Hiroshima ha emesso circa 2000 curie, l’incidente di Chernobyl circa 100 milioni , mentre uno solo degli oltre cento depositi statunitensi emetterebbe nell’aria almeno la stessa quantità di radiazioni. Come minimo.

Ma polverizzata in alta atmosfera, garantendo che le zone intorno ai punti colpiti per parecchie decine ( o centinaia , dipende dal vento) di chilometri sarebbero inabitabili per migliaia di anni. La dispersione delle radiazioni ingigantirebbe la zona colpita.

I superstiti non avrebbero altro da fare che rifugiarsi nella parti del paese ancora abitabili, bombe russe permettendo.

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Rientriamo nella testa del programmatore sovietico e osserviamo quest altra mappa, aggiornata a marzo 2015.

Le precipitazioni continuano a rimanere basse, nell’ovest del paese, e molte zone sono siccitose, proprio quelle maggiormente coltivate. E negli anni prossimi non si prevede niente di buono. Infatti l’anno scorso e anche quest’anno la Russia ha superato di gran lunga le esportazioni USA, grazie alla piovosità e agli ottimi raccolti di cereali. Per i prossimi anni son previste siccità ancora maggiori, tali da dover far decidere al governo Usa  dove inviare gli sfollati dalle zone rimante senza acqua, milioni di persone.

Cattive notizie per i superstiti.

Rimane un gruppo di stati nel nord che parrebbe fuori dai principali casini, ovviamente ci sono sempre i silos dei gli ultimi Minutemen III  e alcune zone densamente popolate e ricche di fabbriche che rimarrebbero come bersagli.

 

Ma il solito programmatore sovietico cercherebbe un sistema per finire il lavoro, ovvero rendere tutti gli Usa inabitabili.

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E pare che ci sia un altro importante obbiettivo, la caldera di Yellowstone.

 

In pratica il parco nazionale omonimo non è altro che la caldera (una sorta di cratere piatto) di un gigantesco supervulcano.

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In questa grafico vedrete le dimensioni enormi del vulcano e l’esiguo spessore della crosta, meno di un chilometro nel punto più sottile e 5-7 chilometri nel resto. Una o più bombe all’idrogeno piazzate nei punti giusti dovrebbero riuscire a rompere lo strato, permettendo al magma di fuoriuscire.

Nel 2014 un paio di terroristi accarezzarono l’idea, purtroppo i loro capi non riuscirono a fornirgli un ordigno nucleare, altrimenti “l’esperimento” avrebbe avuto luogo.

L’eruzione vera e propria annichilerebbe la vita nel raggio di cento o più chilometri, ma non sarebbe quello il problema.

La cenere fuoriuscita dal l’eruzione  coprirebbe ogni cosa, renderebbe impossibile i voli aerei, bloccherebbe i motori delle auto e le centraline elettriche, contaminerebbe i campi e le riserve di acqua.  Per uno o due anni non ci sarebbero raccolti di nessun genere, una apocalisse inimmaginabile, tale da far sembrare un gioco il bombardamento “normale” delle altre città. Simpaticamente si ricomincia a parlarne, gli Usa vennero avvertiti negli anni sessanta.

Puntualmente alcuni generali o studiosi  russi in pensione ricominciano periodicamente a rivelare il “piano segreto” ai media occidentali.

Ovviamente tutto questo è solo teoria e tra  i geologi si afferma che che “forse” la mega eruzione potrebbe non svilupparsi, o che comunque sarebbe di forza minore del previsto.

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Beh, in ogni caso ci sarebbe molta meno gente in giro a festeggiare lo scampato pericolo, rispetto ad adesso, invece della fine del mondo “solamente ” il futuro distopico di fallout 4… che culo!.

Siamo sicuri che la Clinton, pazza com’è sia in grado di recepire il messaggio o crederà nelle “invincibili difese antimissilistiche” statunitensi ?

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P.S: dimenticavo notate la distribuzione delle centrali nucleari nel mondo, anche l’europa non è messa bene bene, in caso di conflitto globale.

P.P.S. sono solo illazioni , tratte dai siti bersaglio dei sovietici negli anni 80 , informazioni ormai declassificate. Si gioca, e si ragiona, anche, su argomenti tornati di moda, visto il clima geopolitico.

Congetture, come il sistema automatico “Perimeter” russo, che lancia automaticamente le bombe in caso di “attacco preventivo” USA , ovvero un attacco che riuscisse a colpire le centrali di comando ed il governo di Mosca.

Dai, vuoi che abbiano implementato un sistema per ordinare il lancio in automatico, senza intervento umano?

By Nuke (nomen omen) di liberticida.altervista.org/