Altro brano tratto da Sapienza – Vecchio Testamento.
La vita secondo gli empi
[16]Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché son degni di appartenerle.
[1]Dicono fra loro sragionando: «La nostra vita è breve e triste; non c’è rimedio, quando l’uomo muore, e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.
[2]Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati. E’ un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore.
[3]Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere e lo spirito si dissiperà come aria leggera.
[4]Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo e nessuno si ricorderà delle nostre opere. La nostra vita passerà come le tracce di una nube, si disperderà come nebbia scacciata dai raggi del sole e disciolta dal calore.
[5]La nostra esistenza è il passare di un’ombra e non c’è ritorno alla nostra morte, poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
[6]Su, godiamoci i beni presenti, facciamo uso delle creature con ardore giovanile!
[7]Inebriamoci di vino squisito e di profumi, non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,
[8]coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;
[9]nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza. Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
[10]Spadroneggiamo sul giusto povero, non risparmiamo le vedove, nessun riguardo per la canizie ricca d’anni del vecchio.
[11]La nostra forza sia regola della giustizia, perché la debolezza risulta inutile.
[12]Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l’educazione da noi ricevuta.
Sapienza: cap.1,16 cap2-1,12
Come al solito parole potentissime, molto moderne, diverse dal solito scritto biblico.
E qui è il punto, Sapienza fu scritta in epoca molto tarda, forse intorno al primo secolo avanti cristo, in pieno periodo ellenico, probabilmente da uno studioso ebreo alessandrino.
Parecchi secoli dopo l’esodo e le altre storie bibliche, si sente che è più moderno, in una civiltà complessa e multiculturale come quella alessandrina prima, e romana poi, non stupisce che il messaggio sia così “moderno”.
Alcuni studiosi pensano che non sia stata scritta neppure in ebraico, ma direttamente in greco.
Questo libro fa parte della Bibbia solo per cattolici ed ortodossi, mentre ebrei e ortodossi lo ritengono apocrifo.
Tradurre le scritture è difficile, ma ancor più è tradurre l’arabo del corano nelle lingue occidentali: una vera impresa.
Sapienza è stata scritta dopo i primi libri proto ebraici, molti secoli dopo, per cui difficilmente lo scrittore avrebbe usato Yhavhè come nome di Dio, ma Adonai, dato che il libro probabilmente è stato scritto direttamente in greco, è stato usato Kirios (basta una semplice ricerca su Wikipedia)
Logos
Logos, scritto in greco λόγος, significa letteralmente : parlare pensare, contare, scegliere, enunciare, e tutti i concetti legati al pensiero e alle comunicazione espressa.
Il suo opposto, Legein ,significa imparare, ascoltare, apprendere, comprendere, ovvero ricevere la comunicazione.
Logos significa anche Legein, ovvero non c’è comunicazione senza comprensione, secondo molti filosofi, ovvero parlare e comprendere sono in realtà una unica azione, quindi Logos è la comunicazione in sè, distinta da chi la emette e da chi la riceve.
Aristotele, Platone, Eraclito, gli stoici romani e anche gli ebrei alessandrini ampliano questo concetto, ognuno a modo suo, una babele di significati per la stessa parola…
Questi ultimi identificano il Logos con Sophia, la “sapienza” di Dio, appunto.
Fino all’Evangelista Giovanni:
« Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν,
καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος.
οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν.
πάντα δι’ αὐτοῦ ἐγένετο,
καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν ὃ γέγονεν. »
« In principio era il Verbo (Lόgos),
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. »
Per i cattolici capitolo chiuso, Logos è il verbo, la Parola di Dio.
Per gli ortodossi, che leggono gli stessi libri, coloro che si definiscono i primi cristiani, dopo lo scisma dei cattolici, la situazione è più complessa:
“Il Logos al principio creò la sua Sophia
Alla Sua Sophia diede un volto ed una sede: la Theotokos
Nel volto e nella sede della Theotokos Il Verbo si fece Carne.”
Bella definizione fornitami da Martino Mireles, che ringrazio per la consulenza.
Nella Theotokos (La vergine madre di Cristo) si incarna la Sophia e da essa si incarna il Logos, la Parola di Dio, il Cristo.
Logos e Mythos
ISLAM
Tutto partì dalla morte del profeta Maometto , avvenuta nel 632.
Purtroppo il Profeta non ebbe figli maschi, e se è pur vero che nell’Islam le femmine hanno un importante ruolo spirituale, nel mondo pratico e politico (sopratutto allora) il loro ruolo era secondario.
Se fosse nato un discendente maschio la storia del mondo sarebbe stata molto diversa.
Fin dall’inizio cominciò una acceso dibattito tra Ali (genero del profeta) da una parte, il suocero e il fratello della moglie di Maometto dall’altra: tutti parenti acquisiti e tutti “fedeli della prima ora”.
La storia è affascinante e parla di battaglie, perdoni, tradimenti, pugnali nella notte e spade avvelenate.
Quello che ne segue è la divisione dei Musulmani in due correnti religiose.
Gli Sciiti – ovvero i seguaci di Alì – che credono nella supremazia delle autorità religiose su quelle civili.
I Sunniti – la stragrande maggioranza – che ritengono che il potere politico possa essere assunto da qualsiasi musulmano di buona reputazione, di provata fede, ma non necessariamente una autorità in campo religioso.
Questi ultimi sono maggioranza dei musulmani, tranne in alcuni paesi come Iran, Iraq e Libano, roccaforte degli sciiti, vedremo nelle altre puntate che è un fatto molto importante.
Non si tratta logicamente di una enorme differenza, dato che nella religione musulmana non esiste una vera e propria gerarchia. Tutte le autorità ,che in campo religioso islamico hanno dimostrato con il loro scritti e la loro erudizione (le loro azioni avvengono in stretta osservanza alla tradizione), sono universalmente rispettate.
Ma per gli sciiti hanno anche autorità politica: nello sciismo è importante il rapporto tra Ayatollah (la luce di Allah) e “coloro che seguono” (tutti gli altri), in pratica ogni credente sciita segue le istruzioni impartite da uno studioso da lui scelto.
Se sorgono dubbi si chiede a lui come risolvere il problema: la sua interpretazione è legge.
Il presidente iraniano, ad esempio, si occupa del Fiqh, ovvero dell’interpretazione temporale della legge islamica, impartita da l’Ayatollah.
Quindi in Iran il presidente viene eletto ma il potere, in ultima istanza, spetta alle autorità religiose.
Le discussioni e le limitazioni sono infinite (vedi le limitazioni alimentari). Un musulmano credente si aggira per i supermercati e legge con attenzione tutte le etichette dei cibi, tanto per farvi un esempio, si chiedono se sia lecito o meno mangiare un cibo contenente il colorante A120, ricavato dalla cocciniglia, un insetto (capito?).
Secondo molti sapienti islamici nutrirsi di insetti è Haram – cioè sbagliato – però per chi segue il Madhhab Maliki si tratta di un cibo concesso (Halal).
Arriviamo al punto di oggi, per chi non lo ha letto, il Corano è un libro affascinante, però di difficile interpretazione, pieno com’è di messaggi e riferimenti allegorici.
Uno studioso islamico, per poter essere definito esperto deve dimostrare:
1. che le sue interpretazioni sono accettabili dal punto di vista della lingua araba;
2. di possedere esauriente padronanza di tutti le fonti basilari che riguardano ogni questione affrontata;
3. di avere completa familiarità con la metodologia degli Usul al-Fiqh (i fondamenti della giurisprudenza) necessari a congiungere in modo esauriente tutte le fonti principali.
(Nota della redattrice Alessia: diventa ateo e sarai ancora più libero dalla superstizione e dai simboli religiosi, li vedrai con occhi diversi! Come agnostico ti vedo ancora un po’ ingessato.)
By Nuke
P.S.: nella prossima puntata ci addentreremo ad esplorare i Salafi, la Salafia e di come sia importante averne una idea qui ed ora.
P.S.S.: la redattrice è birichina, ma è una fantolina ancora giovane, una sorsata di giovinezza.