Lo scandalo Doping Russo: Uno squarcio sulla “realtà” inventata dai media occidentali.

Prendete un attimo di tempo e ragionate insieme a me sul significato di una parola:

Verità.

Istintivamente molti pensano di sapere il significato di questa parola, parola che ha messo in difficoltà i filosofi per millenni.

Ci sono diverse teorie che danno un diverso significato a ciò che è ritenuto vero. Ad esempio la teoria corrispondentista, quella che sostiene la correlazione tra verità e realtà. Si tratta di una teoria gnoseologica per la quale la nostra mente riflette senza modificazioni la realtà che ci circonda. E molte menti semplici sembrano pensarlo.

La verità Cristina è incarnata in Gesù e nelle scritture, Non è vero ciò che corrisponde alla realtà, ma quello che è indicato nella Parola di Dio . Letteralmente. Un mistero che si chiama Fede.

La verità giuridica è quella che si determina nella aule dei tribunali, e che dovrebbe scature dalla mediazione pragmatica degli inquirenti. Una realtà che non è incontrovertibile senza prove schiaccianti, dato che chi giudica non era presente allo svolgimento dei fatti, ma che viene ritenuta sufficientemente “vera” dalla massa. Ovviamente se ci si fida dello discernimento dei magistrati.

Esiste anche un altro tipo di realtà, quella deduttiva, basata quanto possibile dall’analisi dei fatti, per quanto possibile. Il rasoio di Occam, in senso filosofico, definisce bene i risultati di questo tipo di ragionamento.

E l’ultima, la più spregevole “verità”, quella dei politici e dei media ad essi asserviti, soprattutto in ambito occidentale, grazie a  quelle che chiamo “puttanazze”, servi pagati che scrivono quello che gli si dice di scrivere.

Il “Doping Russo”.

In questi ultimi giorni prima dell’insediamento del nuovo presidente USA, il “meno peggio”, secondo la definizione che calza di più sul personaggio, l’imperativo categorico che viene inviato a tutte le “puttanazze” dei media e ai politici corrotti è “date addosso alla Russia“.

Sempre ed in ogni condizione.

Le cronache sportive non sono da meno, e il bastione principale di questa offensiva, rilanciata di media e dai politici è il Wada, ovvero l’agenzia anti doping internazionale.

Pochi giorni fa è uscito il secondo rapporto sullo “scandalo” doping russo.

Il succo del rapporto è che il direttore Rodchenkov dell’ufficio Wada di Mosca, in carica dal 2011 fino al 2015 avrebbe usato tutte le sue energie, in accordo con agenti dei servizi russi per manipolare i campioni di urina e di sangue che erano detenuti nel laboratorio da lui diretto.

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Le prove a carico di questa cospirazione sarebbero sostanzialmente le dichiarazioni di Rodchenkov, che vedete nella foto,  scappato negli usa e attualmente stipendiato come supertestimone dalla Wada, e i dati presenti nel suo computer portatile, ovviamente non manipolati dai servizi inglesi e/o americani.

Per il resto alcuni atleti russi che sono risultati dopati, assolutamente nella media, e decisamente meno di quelli americani, per esempio.

Notevole lo scandalo della squadra di hockey russa femminile, due atlete della quale risultavano con DNA maschile nelle provette. ma parliamo di giocatrici di Hockey, credo sia normale per loro.

Punto, niente altro.

Contenitori a prova di scasso.

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L’oggetto del contendere sono i kit per le urine ufficiali usati dalla Wada, i Bereg-Kit, prodotti dalla Berlinger Special Svizzera.

Sono due flaconi, denominati A e B, uno da riempire per i test e l’altro per le verifiche.

Carini, costosi e in grado di rilevare con assoluta certezza che sono stati manipolati, secondo i progettisti svizzeri. Funzionano esattamente come i macinini del pepe monouso che comprate al supermercato, girano solo da un senso e non dall’altro.

Il brevetto n. DE4318311 della Berlinger ne spiega esattamente il funzionamento. A proposito, cari amici cinesi, il brevetto e il modello di utilità è ormai scaduto, per cui potete copiarli come, dove, e quando volete. Sempre pronto a dare una mano agli ingegneri svizzeri.

In rete potrete anche trovare il mitologico rapporto, alcuni test effettuati da un esperto di armi da fuoco , che , contattato dai vertici Wada, ha testato i contenitori per vedere se era possibile aprirli senza lasciare tracce.

I risultati sono controversi, alcuni dei contenitori sospettati di essere stati aperti e richiusi dai servizi segreti russi presentano dei minuscoli graffi.

Graffi che sostanzialmente sono indistinguibili dal serraggio con forza del contenitore….

Risultati.

In base a tutto questo lavoro e speco di energia intellettuale alla fine si è deciso di vietare l’accesso gli atleti russi alle ultime olimpiadi, e si parla di togliere alla Russia pure il mondiale del 2018. ovviamente la politica non c’entra per niente.

La verità,  è una chimera. Ma proviamo a ragionarci.

Secondo voi è possibile che il governo russo, ormai capitalista, condizioni migliaia di atleti, gli distribuisca coktail di steroidi spedendoli a migliaia di chilometri di distanza, a centinaia di compagnie sportive quasi tutte private, mettendo a conoscenza del segreto altre migliaia di persone, quali medici ed allenatori, e nessuno ne dicesse niente?

Senza che i media russi, almeno metà dei quali in mano alle opposizioni, ovvero a persone filo occidentali o pagate dagli occidentali stessi, non ne sapessero niente?

O è più facile che un cialtrone atomico quale il buon Rodchenkov, abbia pensato di fare bella figura manipolando le provette per conto suo, come ha ammesso di aver fatto a Londra , aprendone 57 nella sua camera d’albergo? E riempiendole nuovamente (sic!) con acqua di rubinetto, granelli di Nescafè e urina sua?

Il sospetto viene dalle olimpiadi di Londra, ove NESSUN atleta russo risultò positivo. Sicuramente i servizi russi avrebbero disseminato un numero sufficiente di positivi per non fare risultare sospetti. Non stiamo parlando di agenti CIA, semideficienti per definizione.

Lascio decidere a voi.

E gli altri?

Bella storia, questa, mentre gli atleti russi decidono di conquistare il mondo aprendo e richiudendo fiale sigillate, nel resto del pianeta si continua come prima, ci si dopa e si spera di non essere beccati, come ci riportano gli amici di Fancy Bears.

http://fancybear.net/

Non si sa chi siano, anche se il sospetto di essere davanti ai mitici Hackerussi viene spontaneo ( We do not Forgive, We do not Forget…)

Dato che, per il momento il capo della USADA o della WADA, non fuggono in Russia portandosi dietro computer pieni di dati ( nel caso dott. Fedoruk, le ricordo che la porta è sempre aperta), a questi misteriosi personaggi non rimane altro che hackerare computer a distanza. Nel computer della Wada risultano i dati di centinaia di atleti americani in pieno Doping Legale , ovvero il TUE (Therapeutic Use Exemption). Poverini, questi atleti, si ammalano e i dottori devono dagli delle medicine, ma non medicine normali.

Che so , corticosteroidi e anabolizzanti, spesso per una influenza o un mal di gola. Di questo parleremo più avanti.

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Una mail tra tante, Pace Clark, un nuotatore, risulta positivo al testosterone, invece di cacciarlo occorre subito rifargli il test perché “le urine erano scarse”…

Che casino.

Doparsi a norma.

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Questi sono i dati relativi al TUE permessi negli USA solo nel 2015.

Tra i tanti esempi che potrete trovare in rete riportiamo quello dei due fratelli.. ehm sorelle Williams, due bestioni con il gonnellino che pare giochino a tennis.

Sono malate, poverine,  La povera Serena è  risultata positiva, ovvero ha assunto medicinali per curarsi tipo :

Ossicodone

Idromorfone

Prendisone

Prendisolone

Metilprendisolone.

La sua povera sorella, Vanessa:

Prendisone

Prendisolone

Traimicinolone 

Formoterol.

E nel caso delle Williams sono antiinfiammatori potenti e degli analgesici, segni di qualche problema nella messa a punto degli allenamenti.

Niente di che, rispetto a tanti  altri atleti americani, che poverini, per curarsi devono usare ormoni della crescita e steroidi.

Rimaniamo in attesa della pubblicazione delle mail dei responsabili della Wada statunitense, che dicono essere molto interessanti, sulla copertura di tanti atleti risultati positivi.

Ringrazio il buon Fabio per il suo libro sulla verità

By Nuke di Liberticida