L’ecologia secondo i francesi

Le proteste francesi contro l’aumento dei prezzi dei carburanti indicano che la popolazione francese poco gradisce le misure adottate per contrastare i cambiamenti climatici. Noi italiani dovremmo essere in protesta da anni visto che la media italiana è nel periodo 14-20 novembre 2018: “La media della benzina self service è questa settimana a 1,625 euro/litro (-18 millesimi), servito a 1,746 euro/litro (-13). Diesel rispettivamente a 1,542 euro/litro (-10) e 1,666 euro/litro (-7). Gpl a 0,687 euro/litro (-3), metano a 0,9 …(https://www.staffettaonline.com/articolo.aspx?id=301129 )”, mentre in Francia il gasolio aumenterà di 6,5 cent €/lt e la benzina di 2,9 cent €/lt, portando il prezzo medio a circa 1,53 €/lt.

La decisione di aumentare la carbon tax (CCE Contribution Climat Energie), già introdotta nel 2014 da Hollande, sommata alla decisione del governo francese di ridurre gli sgravi fiscali a favore delle auto diesel, indica che il governo francese vuole puntare all’introduzione dell’auto elettrica.

La rivolta francese evidenzia che il desiderio del Governo Francese di ridurre le emissioni si scontra con grosse fasce sociali nel paese, le tensioni politiche e sociali fanno emergere la rabbia di lavoratori, consumatori e contribuenti. In Francia benzina e gasolio sono un bene indispensabile perché una grossa fetta della popolazione è pendolare e usa l’automobile. Puoi fregartene se vivi in città e i mezzi pubblici li hai a due passi, ma le aree rurali francesi sono molto estese e non coperte a sufficienza dal servizio di trasporto pubblico. Quindi la rabbia delle aree rurali era facilmente prevedibile.

Ma i francesi le supercazzole non le hanno ancora viste tutte, e in tema di restrizioni Parigi dovrà confrontarsi col Piano varato da Anne Hidalgo: http://paris2050.elioth.com/ . Il piano mira per il 2050 a ridurre le emissioni del 50% per il 2030 e del 80% per il 2050, utilizzando tante misure.

Alcune sono favolose:

  • limitare l’aumento degli abitanti
  • dimezzare le 600 mila vetture in circolazione
  • aumentare i costi di utilizzazione delle autovetture
  • eliminare i parcheggi
  • incoraggiare l’andare a piedi o in bici
  • bloccare la circolazione nei week-end organizzando grandi feste per le strade

Curiosamente il piano non tiene conto di cosa ne pensano gli abitanti parigini sulle tante restrizioni. Il rigido sistema di pianificazione in Francia non è stato digerito, e usare il pretesto dell’ecologia è stata una delle peggiori trovate di Macron. E ora alcuni bilanci “previsti” per Parigi 2030-2050 (le immagini sotto parlano da sole).

http://paris2050.elioth.com/pdf/170615%20-%20Paris%20Carbone%20Neutral%20-%20Conclusions.pdf

http://paris2050.elioth.com/pdf/170615%20-%20Paris%20Carbone%20Neutral%20-%20report_LD.pdf