Le liberator, ovvero le pistole in plastica fatte con le stampanti in 3D

Una notizia di questi giorni è quella relativa alle pistole dette “liberator”, in onore agli aggeggi lanciati in nord Europa ai partigiani nel corso della seconda guerra mondiale.
Erano delle pistole ad un solo colpo molto economiche e che funzionavano solo da molto vicino.
L’idea era quella di avvicinarsi al soldato tedesco di soppiatto, farlo fuori con un solo colpo (ovvio) e fregargli il fucile.

Ecco una immagine dell’aggeggio che dicevo, non ha avuto molto successo, dato che la reazione dei partigiani è stata:  ” ma che ca…o siete scemi?”

L’oggetto di cui parliamo oggi, invece è questo.

Si tratta di una pistola, sempre ad un solo colpo, interamente in plastica, , quindi invisibile ai metal detector,
Si inserisce la cartuccia, si preme il grilletto e si spera tanto che non esploda.

A voler essere sinceri la pistola probabilmente esploderà comunque dopo qualche colpo, e non è tanto facile portarsela addosso e entrare in un aereo, più che altro è una boutade della Defense Distribution, una associazione di persone che mette in rete progetti per realizzarsi in casa caricatori, silenziatori e parti di armi con le stampanti 3d.

Bel gruppo di pazzoidi.