La situazione economica dell’Ucraina sta drasticamente peggiorando. Alcuni segnali lo dimostrerebbero.

 
In generale nel mondo l’economia non sta andando affatto bene, la Russai ha visto un calo delle sue esportazioni petrolifere, la Germania ha accusato dei colpi, probabilmente anche grazie alle sanzioni, e molte economie cominciano a mostrare qualche linea id febbre.
In Ucraina la situazione è ben diversa, i pagamenti degli aiuti del FMI sono diventati vitali per pagare le rate del debito pubblico e la richiesta di accorpare la terza e la quarta rata e di consegnarle entro il 2014 si sta facendo pressante da parte di Kiev.

Ovviamente di pagare i cinque miliardi e rotti di dollari di debito con la Russia non se ne parla.
Inspiegabilmente il cambio dollaro-Grivnia ha raggiunto un nuovo record assoluto 13,8 per un dollaro, proprio oggi.
Pressata dal FMI , che impedisce interventi radicali, la banca centrale ucraina ha preso le prime misure:
Gli importatori sono obbligati a cambiare in Grivnie tutta la valuta estera ottenuta, una provvedimento che aiuterà molti di questi a farsi versare i soldi delle transazioni in conti esteri, se già non lo facevano prima.
La compagnia nazionale del gas , la Naftogaz, ha emesso un sacco di bond, , per diversi miliardi di dollari, al fine di acquistare questo inverno il gas da altre nazioni europee.
Nazioni che , ovviamente, vorranno essere pagate in dollari, e in anticipo.
Pare che la Baca centrale di Kiev abbia usato questi bond per comprare Grivnie, non dollari , per bypassare i divieti imposti dal FMI su interventi per il controllo della valuta.
Ovviamente la Naftogaz dovrà comprare dollari prima o poi , entro questo inverno, per comprare il gas.
Nelle banche ucraine tutta una serie di paletti dovrebbe servire ad impedire ai correntisti di ritirare tutti i soldi.
Ovviamente, con la svalutazione che galoppa a molti viene in mente di ritirare i soldi dalle banche e di comprare dollari o euro, tanto questi aumenteranno di valore.
Film già visto, i tentativi del governo di limitare i danni, di solito preludono ad una massiccia svalutazione e ad un bel mercato nero dei cambi.
Incidentalmente questo fa tanto bene all’economia e alle banche, che si vedono calare il denaro depositato nel peggior momento possibile.
La guerra nel Dombass c’entra, e anche parecchio, in tutto questo.
Ovviamente gli investitori internazionali non vedono di buon occhio che un governo bombardi fino alla moerte i propri distretti industriali, e c’è anche il problema del carbone.
Potete dire quello che volete dei ribelli nell’est, ma non potete dire che siano dei deficienti.
Visto che Kiev continua ad attaccare e non intende trattare, hanno pensato con una serie di sabotaggi localizzati di interrompere il lavoro delle miniere di carbone del Dombass e le linee ferroviarie che portano lo stesso carbone nell’ovest.
Il carbone è vitale per le centrali elettriche, tanto più che i rifornimenti di gas sono perlomeno precari.
Proprio oggi il governo ucraino ha ammesso di cominciare a importare carbone, per la prima volta nella storia del paese.
In dollari e anticipati.
Il carbone proverrà non dalla Germania o dalla Polonia, ma da Australia e Stati Uniti, ma guarda un po’…
Speriamo che le navi arrivino in tempo, i pessimisti dicono che quello nei magazzini basterà per poco più di dieci giorni.
Questo inverno il problema del gas si farà sentire, come saprete l’Ucraina ha riempito a “credito ” i depositi sotterranei, depositi che non servivano solo per conservae il gas ucraino nelle stagioni fredde, ma servivano principalmente a garantire il flusso europeo in caso di eccesso di domanda.
Il consumo del gas è altamente stagionale, e dipende principalemten dalla stagione fredda.
Se le temperature in inverno scendono molto il flusso di gas proveniente dalla Russia non sarà sufficiente,
L’Ucraina usava i propri depositi, riempiti con gas russo , per integrare il flusso, dato che la capacità di trasporto dei tubi non era sufficiente.
Ovviamente tutto questo non avverrà questo inverno, e, se il freddo dovesse farsi sentire le forniture di gas “inverso” , ovvero il gas russo che è transitato dall’Ucraina verso i paesi dell’est Europa e che viene rivenduto a Kiev, sono fortemente a rischio.
In europa ci si lamenta della terribile bolla economica che si sta profilando all’orizzonte, e a una probabile crisi che verrà.
In Ucraina siamo davanti ad una crisi sostanziale, un paese in guerra, con crollo dei consumi interni e delle esportazioni, che vede a rischio le forniture di beni essenziali come il carbone e il gas nel peggior momento possibile.
Il tutto condito da proteste per il rincaro degli alimentari e del gas e a una crisi valutaria.
Sarà un lungo inverno, da quelle parti.