Il fronte dei partiti che sotiene il governo ucraino comincia dare i primi segni di cedimento, il partito nazionalista “pravij Sector” dà un ultimatum al governo, poi ridimensionato.

Simpatica notizia, questa.
Il leader del partito nazionalista “Pravji Sector” ucraino ha dettato un ultimatum al governo di Kiev:
“Rilascio immediato di tutti i nostri militanti arrestatie immediate indagini sui magistrati antiucraini e sulle loro attività criminali.
Se non verremo soddisfatti entro 48 ore ritireremo tutti i nostri reparti dal fronte , impegnati nella lotta anti-terrorismo e ci recheremo a Kiev per condurre rapide riforme”

Dopo una serie frenetica di consultazioni, il capo del partito DmitriYarosh, ha comunicato:
“è vietato per il momento rimuovere soldati ed armi dal fronte, i nostri militanti armati al di fuori delle zone di guerra si terranno pronti comunque ad intervenire
Dopo questo “dietrofront” la situazione rimane comunque calma, si fa per dire.
Il tutto nacque da alcuni provvedimenti di poliziotti e magistrati “regolari”, che hanno arrestato alcuni militanti dei partiti di estrema destra mentre girellavano per il paese con auto cariche di armi da guerra.
Per il momento la resa dei conti tra i sostenitori del presidente Poroshenko e i partiti di estrema destra è rimandata, e , dato che l’esercito è impegnato al fronte e i neonazisti sono pochi ma pesantemente armati, l’esito non è affatto scontato
Intanto propio oggi Poroshenko ha emesso un nuovo provvedimento:
Ci mancava solo la licenza di uccidere, e la garanzia di impunità per i soldati.
Ovvio, bisogna “garantire la sicurezza” della popolazione civile, no?