La Nuova Via della Seta è un’arma a doppio taglio per la UE?

Gli Usa mirano a imporre dazi al 25% su molti beni importati dalla Cina. Il clima in Europa non è dei migliori e in molti temono le ire di Trump (tenersi a debita distanza dai progetti di Pechino per evitare sanzioni su vari settori, primo in testa quello automobilistico europeo).

Se l’Italia evitasse di appoggiare il BRI “Belt and Road Initiative” (ex nome OBOR “One belt, one road”) – favorita da una eventuale guerra dei dazi tra Usa e Cina – potrebbe vedere una maggiore ripresa del suo export. Intuitivamente si può pensare che più gli americani mettono dazi sui beni importati dalla Cina, più il Bel Paese potrebbe riprende a produrre mobili, calzature, moda, tessile, macchinari, ceramica, una sorta di nuovo inizio tanto atteso.

Ma è davvero così semplice smantellare gli investimenti occidentali (ed europei) su BRI?

E’ vero che l’industrializzazione cinese ha falciato l’industria americana e l’industria europea, ma siamo anche vittime e carnefici di noi stessi: chi ha spostato le industrie in Cina per abbattere i costi per essere maggiormente competitivi?

Il Serpente a sonagli si morde la coda due volte!

Si possono ridurre gli investimenti in Cina, ma ormai è assurdo pensare di tutelare alcune proprietà intellettuali quando la maggior parte della tecnologia è già là sviluppata e implementata. La stessa idea di vietare agli studenti cinesi di prendere un master o un dottorato negli Usa in materie scientifiche è follia pura.

La guerra americana contro la Cina sta coinvolgendo l’Europa: sono tante le Nazioni che sono legate da interscambi con Pechino. E Trump ci potrebbe minacciare domani con un bel tweet : “L’Europa deve svincolarsi dalla Cina … oppure dazi per tutti!”

In pochi credono che Cina e USA giungeranno prontamente ad accordi bilaterali al prossimo G20 (30 novembre / 1 dicembre 2018 a Buenos Aires), ma vale la pena ricordare che Trump in breve tempo si è svincolato da molti accordi internazionali (WTO, NAFTA e TPP) per poi prendere nuovi accordi bilaterali con ogni singolo Paese.

Meanwhile l’Italia rimane il cuneo di Washington per sfasciare la UE e Conte il 24 ottobre a Mosca si portava sulle spalle un pesante convitato di pietra all’incontro con Putin. Il 25 ottobre le forze armate italiane iniziavano con altri Paesi Nato l’esercitazione Trident Juncture 2018, una esercitazione di guerra contro la Russia. Per marzo 2020 gli USA inizieranno a schierare in Italia, Germania, Belgio, Olanda missili nucleari (a media gittata) puntati sulla Russia.

Ma l’Italia non sempre è giudiziosa – e non ho detto acefala o bipolare – e stenta a mantenere la promessa di maggiori investimenti in merito alla spesa per la difesa (richiesta da Washington), ma prosegue nei progetti BRI dove abbiamo offerto alcuni porti marittimi importanti.

Purtroppo Trump ha un feeling micidiale con i tweet. Non abbiamo mantenuto tutte le promesse assunte nei confronti NATO e proseguiamo con la Nuova Via della Seta. E’ prossimo un tweet dove ci prendiamo una bella strigliata?

In questo marasma la UE dovrà chiarirsi bene le idee. La Via della Seta è uno strumento di espansione politico economico cinese, per l’Europa è una incredibile opportunità, ma politicamente è un vero azzardo. Quindi presto ci verrà chiesto di chiarire da che parte stiamo.

Molti economisti indicano che l’economia cinese sta soffrendo, nel frattempo venti di guerra soffiano. Cina e Russia in questi giorni hanno fatto voce grossa e non hanno usato mezzi termini.

http://www.wsws.org/en/articles/2018/10/30/chin-o30.html

https://tomluongo.me/2018/10/19/putin-lays-down-law-valdai/

https://formiche.net/2018/09/pechino-cina-nuovo-colonialismo/

http://www.fieraroma.it/chendgu-cina-fiera-roma-firma-con-ugi-per-obor-exhibition-2019/

http://www.marx21.it/index.php/internazionale/cina/29360-opportunita-e-problemi-nella-cooperazione-lungo-la-via-della-seta-in-tempi-di-guerra-commerciale

http://www.marx21.it/index.php/internazionale/cina/29359-la-ue-e-la-bri-un-rapporto-complicato

http://www.marx21.it/index.php/internazionale/pace-e-guerra/29357-il-convitato-di-pietra-al-tavolo-italia-russia