Il PD e la sottile linea rossa

Parliamo , per una volta tanto non del nanetto ma del suo antagonista , il PD.

Prendiamoli questi statisti, questa eterogenea massa di politici, provenienti da diversi schieramenti, più che altro ex comunisti e un numero impressionante di democristiani (senza l’ex).

Un esempio, della presenza dei democristiani?

Letta e Renzi da una parte e Alfano dall’altra.

Ora nel PD esisteva ed esiste un solo legame comune, che unisce ex sessantottini e cattolici sfegatati come la Bindi.

In fatto di essere antagonisti e non avversari di Berlusconi.

Antagonisti secondo loro significa che qualora il popolo bue decidesse di votare per il PD e non per il PDL , si accosterebbero al potere muovendosi maestosi, come una corazzata nella nebbia, senza esultare troppo per la vittoria.

Ma esisteva una linea rossa da non superare?<br />
Secondo me un limite invalicabile poteva essere il non andare a mangiare insieme, ovvero un governo PD-PDL.

E non contenti di averlo fatto con il governo Monti il PD insiste e ci riprova con Letta, non si sa mai che questa volta vada meglio.

Gli elettori tipici del PD, ovvero ex comunisti delusi e ex democristiani reagiscono con due diversi atteggiamenti.

I primi sono straniti e disillusi, ma anche a quel sentimento si sono abituati, i secondi, invece sono pragmatici e stanno pensando se bisogna votare per la brutta copia o per l’originale, non so se mi spiego.

Mi complimento con i soloni del PD , intenti a spartire le poltrone con il PDL, a tenere in vita un governo che non fa un cazzo e a buttare acqua dentro la loro nave che affonda.

Decenni di studi e di applicazione per arrivare a questo risultato, se si fossero dediti  al malaffare , alla droga e alle ragazze sveglie, come esplicato  allegramente da molti esponenti del PDL , perlomeno si sarebbero divertiti di più.

E si vede anche dalla faccia e dal modi di parlare di tanti pidiellini decaduti, che so Veltroni e D’alema, per esempio, guardandoli si capisce subito che non hanno trombato abbastanza..

E  immaginare Veltroni o D’Alema che trombano mi fa rabbrividire.

E ho evitato di parlare della Bindi, per pudore.

Insomma la linea rossa è stata superata, e la condanna a Berlusconi è arrivata inaspettata.

Era inimmaginabile pensare che chi ha avuto già delle condanne e ha molti procedimenti penali aperti , alla fine arrivi ad una condanna definitiva.

E adesso il dilemma del PD è il seguente:

Facciamo cadere il Nano e otteniamo la distruzione del nostro partito, dato che finalmente molti ex democristiani della nostra parte potranno riunirsi agli amichetti presenti nell’altra e dare vita ad un nuovo patito di centro, oppure distruggiamo il nostro partito salvandolo e alienandoci per sempre gli ex comunisti?
 
Bel quesito, per il momento stanno altalenando durezza e garantismo, tanto per rimanere nel sicuro.