Terra dei Pazzi for Dummies. Ecco come mai questo inverno sarà molto, molto caldo, dalle parti di Kiev.

Riconosco che il Paese dei Pazzi, malgrado ogni previsione, è ancora in piedi.
Malgrado tutto i l “governo”, ormai è meglio metterlo tra virgolette, non ha fatto assolutamente niente per risolvere i problemi, zero, nol, nada, una cippa di cazzo.

Insomma, un paese in piena guerra civile, davanti ad una svalutazione drammatica e ad un calo enorme delle esportazioni è governato da Freaks, mentre tutto va in malora.
Del fatto che tutto non sia andato giustamente a puttane possiamo ringraziare l’occidente in generale e gli Ammerregani in particolare, ovviamente.
Gli ammerregani hanno tenuto in vita gli zombie, mentre “qualcun altro” versava i trenta miliardi di dollari di “prestiti”, che hanno permesso al paese di tirare avanti nell’ultimo anno.
Ovviamente un paese che ha visto il suo PIL passare da 135 miliardi di dollari all’anno a meno di cento negli ultimi dodici mesi, non ha molte possibilità di ripianare i debiti.
Ma a cosa è dovuta questa enorme crisi dell’Ucraina?

Certo , la scarsezza umana e intellettuale dei politici locali aiuta, ma ormai ci sono abituati, da quelle parti.
La guerra certo ha aiutato, e la svalutazione pure, ma il motivo di tanto disastro economico è palese.

La Russia ha praticamente smesso di comprare beni dall’Ucraina, da 45 miliardi di dollari siamo arrivati a 15, in un anno.

Adesso tutti i nodi stanno arrivando al pettine, la Russia ha fatto sapere di essere pronta a bloccare completamente le merci ucraine, da un giorno all’altro.
A parte alcuni prodotti agricoli di base, come grano e semi di zucca, gli ucraini hanno scoperto di non avere praticamente niente da vendere in Europa, e occorreranno molti anni per metter in piedi una industria in grado di produrre per il mercato europeo.
Se mai ci si riuscirà, paesi come la Nigeria, il Burkina Faso sono delle oasi di buon governo e di scarsa corruzione , in confronto , e nel conto ci metto anche i terroristi islamici.

Come mai, si chiederanno alcuni, i russi continuavano ad acquistare merci ucraine?

Oltre al fatto che le fabbriche lavorano con le stesse normative e le stesse certificazioni, rimane anche il fatto che in Russia non siamo ancora di fronte ad un capitalismo compiuto.

La federazione Russa forniva il gas e altri beni primari, ed in cambio riceveva i prodotti delle fabbriche ucraine, anche se probabilmente in Russia si sarebbero potuti realizzare ad un costo più basso, in molti casi.
Solo politica.

Ora, durante gli scorsi mesi , i russi non sono stati fermi, e hanno posto una serie di condizioni all’Ucraina, tipo:

– Abbandonare ogni trattativa con l’UE, altrimenti verrano bloccati gli ultimi contratti e le frontiere verranno chiuse per le merci ucraine.

– Pagare immediatamente i debiti pregressi, gas compreso, calcolati in 16,6 miliardi di dollari, altrimenti verranno chiuse le condutture del gas.

Ovviamente a Kiev non c’è un dollaro nelle casse dello stato, per cui ci troviamo di fronte ad una impasse, ad uno “stallo alla messicana” epocale.

Da una parte la Russia aspetta solo la scusa per agire in quel modo, un “pretesto” plausibile per mettere in ginocchio lo scomodo paese confinante.

Dall’altra un paese che è già in ginocchio , deve continuare a fare la voce grossa, altrimenti gli Europei non gli daranno più i soldi per andare avanti.

Ieri sera Poroshenko, il presidente cioccolataio  ha dichiarato in televisione:
la tregua è servita per riarmare il nostro esercito, e presto riconquisteremo l’aeroporto di Donetsk!”.

Davanti allo “stallo alla messicana“, cosa si fa?

E’ evidente, la “mossa di Kansas City“.

Sono il primo ad ammetterlo, Putin è un personaggio che ha dei seri problemi di ego ipertrofico, ma è uno stratega.

Davanti ad un attacco alla valuta e all’economia del paese di proporzioni inimmagginabili, ha resistito, e ha speso oculatamente le riserve di valuta estera, rinunciando a controlalre la svalutazione del rublo.

nello stesso tempo, “stranamente” il prezzo del petrolio cominciò a scendere, ah, le coincidenze, a volte…

Si arma della “valigetta da piazzista”, il buon Vladimir, e gira per il mondo a vendere, in valuta pregiata armi, centrali nucleari e altro.

In un anno migliaia di miliardi di dollari di commesse sono state firmate un po’ in tutto il mondo, nei paese che non praticavano le “sanzioni ” occidentali, quali India, Cina, Iran, ecc. ecc.

Migliaia di miliardi, una roba mai vista, ed in dollari…

Poi vennero implementate delle “contro sanzioni”, in Russia, a favore dell’industria interna.

Il risultato? molti prodotti scarseggiano dai supermercati russi, come vini e parmigiano, sostituiti da strambi succedanei argentini o asiatici, le automobili straniere sono calate tantissimo, anche per via del cambio.

La bilancia dei pagamenti russi è saldamente in attivo, e gli ordinativi delle industrie sono aumentati, e di un bel pò.

intanto il debito estero russo è calato, le riserve monetarie e auree cominciano a risalire, e anche il rublo se la cava abbastanza bene.

E’ forse presto per gridare alla vittoria, ma la “guerra monetaria” contro la Russia non sta andando tanto bene, per gli americani.

Non appena le cose hanno cominciato ad andare meglio i russi cominciano a fare pressione , e di brutto, sull’Ucraina, niente di strano è il solito modo di agire slavo, non diretto o sensazionalista, a piccoli passi.

Oggi il mio agente all’Avana, a Kiev, mi ha comunicato una notizia che aspettavo da tempo, la bolletta del gas di aprile.

Ora, dovete sapere che capire qualcosa dalle bollete del gas in Ucraina è difficile, ci sono tante tariffe, sconti, scaglioni, e altro, ma il prezzo al metro cubo è inequivocabile.

Ora, all’inizio del “Maidan” gli ucraini pagavano il gas circa 0,95 Grivnie al metro cubo, ovvero lo pagavano un terzo del costo puro di estrazione.

Arrivò la “rivoluzione color merda” e immediatamente il governo, per rispettare i diktat del FMi raddoppiarono i costi, portando la “tariffa base” a 1,90 Grivine a metro cubo.
Insufficiente a coprire i costi, ma era già qualcosa.
Purtroppo la svalutazione dei mesi successivi annullò questo svantaggio.
Orbene, il FMI e gli ammerregani, che hanno molto a cuore lo stato delle finanza di Kiev hanno imposto nuove tariffe per il gas.
Non è più possibile fornire gas a prezzo di costo, le aziende che estraggono e  commercializzano devono essere “competitive,”, oppure non potranno essere privatizzate.

Zitti zitti i nostri eroi hanno Ritoccato le tariffe e ad aprile arriverà, proprio in questi giorni, nella buchetta della posta nelle città della terra dei Pazzi, una bella botta.

7,40

Si, cari amici ucraini e cari trollini che mi scrivete dicendo che racconto balle, quello è la cifra che dovrete pagare per ogni metro cubo, un altro sobrio aumento del 300% circa dalle tariffe già aumentate di marzo scorso.

Se supererete i seimila metri cubi all’anno il gas lo pagherete il doppio, per cui attenti!

Facciamo due conti, gli appartamenti ucraini sono isolati come un container di lamiera, di inverno fa un bel freddo, per cui anche una stamberga, per quanto si cerchi di risparmiare, necessiterà di due,tremila metri cubi di gas ogni inverno, e solo per sopravvivere, non per mantenere i 23-24% a cui molti si erano abituati.

Avete fatto i conti, cari amici?

Vi aiuto io, sono ventimila Grivnie all’anno, e al cambio attuale, tenuto basso da miliardi di “prestiti” del FMI, altrimenti…

Gli stipendi, grazie alla “rivoluzione color merda” e alla crisi economica sono rimasti al palo, si parla di mille, duemila, tremila grivnie  al mese, al massimo,
Il “popolo bue” non può sperare di meglio.

Come diavolo faranno questo inverno gli ucraini a pagare le bollette e a mangiare?

Ovviamente, davanti ad una crisi così epocale i russi, zitti zitti non perdono occasione per mandare tutto in vacca, e spingono proprio nel momento peggiore ( o migliore, dipende dal punto di vista)

Dai, ancora uno sforzo e ci siamo, forse finalmente a Kiev cominceranno a  “decorare i lampioni” con i politici attuali.
Speriamo prima di Natale.