I giornaloni non spiegano come mai i “terroristi” del Dombass sono così efficienti, provo a spiegarlo io

Vorrei avere il tempo e la forza per seguire anche gli altri miei blog, ma, visto i tempi preferisco dedicarmi alla crisi del Dombass, piuttosto che al ragliare di Renzi o di Berlusconi.
Non che le fanfaronate di costoro non siano importanti, solo che i giochi si stanno facendo da altra parte rispetto all’Italia e e i nostri politici non sono protagonisti, ma semplici comparse.
E anche dell’Iraq bisognerà parlarne , ma non di quello che succede adesso, ma di quello che è accaduto prima.
Oggi parliamo del Dombass e del fatto che un intero esercito, dotato di aerei, cannoni, carri armati e tutto il cucuzzaro, non sia in grado di venire a capo della resistenza di pochi “terroristi”, asserragliati nelle città di Donetsk e di Lugansk.

Ovviamente la pretesa di Kiev che costoro non  siano altro che mercenari mandati da Mosca non regge, video, filmati e altro dimostrano che costoro , oltre a non essere pochi, godono del sostegno di gran parte della popolazione.
Basta un ragazzo con il telefonino in mano che ti informa degli spostamenti delle truppe di Kiev a renderne vana l’avanzata, se i difensori sono organizzati.
Chi attacca in ambiente urbano è sempre in svantaggio, gode di scarsa manovrabilità e di visibilità ed è sempre a rischio di imboscate, dato che il nemico sa sempre dove si trovano, a differenza di loro.
Questi “terroristi misteriosi,” da volontari armati solo di fucili rubati alla polizia, piano piano si sono organizzati, e si sono ramati con armi prelevate, presumibilmente, dai depositi ucraini del Dombass, abbastanza muniti, a dire il vero.
Notizia di oggi , i “ribelli” si sono appropriati del deposito militare della base di  Artemovsk con 221 carri armati, 228 BTR, 183 BMP, 24 cannoni semoventi e 18 lanciarazzi Grad.
Qesta notizia non è confermata da Igor Strelkov, il comandate dei “ribelli”.
Effettivamente ci sono stati combattimenti nella base, ma da ambo le parti non giungono notizie in merito, e questo è davvero strano, se non fosse successo niente ci sarebbe stata una smentita da parte di Kiev..
Almeno ottanta guardie di confine si sono dirette in Russia e si sono consegnate ai militari di Mosca, perché attaccate dai “terroristi”, seguito da altre 15 in un altro posto di confine, che hanno addirittura chiesto asilo ai russi.
In totale l’esercito ucraino dispone di circa 40 elicotteri da combattimento funzionanti, di questi ne sono stati abbattuti 16, il numero di carri armati e mezzi blindati distrutti o danneggiati gravemente, cercando di non tenere contro delle esagerazioni della propaganda, è assolutamente imbarazzante, e il governo di Kiev fa di tutto per tenerlo nascosto.
Non passa giorno senza che almeno alcuni mezzi vengano distrutti o finiscano nelle mani del nemico perché “abbandonati”.
Urca, sono bene attrezzati  questi terroristi venuti da Mosca!
E come è possibile che siano riusciti a tanto , e che i militari ucraini gli abbiano consegnato queste e altre armi, quasi senza combattimenti?
Malgrado la grande disparità di mezzi i ribelli adesso sono dotati di armi, missili portatili, mortai , artiglieria e carri armati, anche senza contare la conquista della base di oggi..
Come è stato possibile?
La colpa , come al solito è del governo di Kiev, e anche del Pentagono, ma questo non posso provarlo.
Le solite voci maliziose parlano dell’influenza Usa sul governo e, soprattutto sull’esercito Ucraino, in preda ad una grave crisi di liquidità, i vertici militari del governo di Kiev decidono di “epurare” l’esercito.
C’è chi dice 41’000, mentre altra parlano di “soli” 35’000 ufficiali e sottufficiali mandati a casa senza stipendio e iscritti nelle liste dei riservisti.
Generalmente sono tutti veterani, anche della guerre cecene, e la loro “colpa” è stata quella di essere considerati troppo “russofili”.
Bastava parlare russo o avere studiato nelle accademie o nelle scuole militari russe per essere esclusi e mandati a casa.
Un repulisti dell’esercito che ha colpito soprattutto coloro che provenivano dell’est.
E , dato che erano riservisti , li hanno assegnati, in caso di guerra, a basi militari vicino a casa.
Molti di questi, non accettando l’idea di essere mandati a combattere contro i loro stessi concittadini, hanno preso le armi e sono passati dalla parte dei ribelli.
Si tratta di militari esperti, che sanno dove sono le armi e che sono perfettamente in grado di usarle , non volontari raccogliticci.
La  Base di Artemvosk, che incidentalmente era il deposito di una delle divisioni corazzate ucraine, è in gestione dei riservisti, ovvero quelle persone di cui vi ho parlato prima.
Trovate strano che i loro ex commilitoni  gli abbiano parlato e li abbiano convinti ad aprire le porte?
Già in Aprile una colonna corazzata proveniente dalla base di Armevosk, si era trovata davanti una folla di civili, curiosamente molti di essi erano ex militari veterani.
C’è stata un accalorata discussione e i  militari di Kiev hanno abbandonato le lor armi, consegnandole ai civili  e sono tornati alla base…
Ecco il video  che mostra parte della discussione e la consegna delle armi.
I prossimi giorni saranno interessanti, se altri militari dell’esercito di Kiev , non sto parlando delle milizie del Maidan , ma dei militari di leva, passano dalla parte dei “ribelli” la guerra prenderà un piega imprevista.
Dal punto di vista tattico la mossa di Poroschenko il “cioccolataio”  è stata pessima, non solo lascia ai ribelli il tempo di organizzarsi e piazzare i loro nuovi giocattoli, ma lascia il tempo ad alcuni di loro di prendere su il telefono e di chiamare alcuni vecchi amici, che hanno la sfortuna di militare dalla parte opposta.