Il femminicidio ai tempi dell’Ikea: il solito problema di montaggio?

Preso da sconforto sentendo il televisione le solite cazzate sul femminicidio e deliranti proclami sull’omicidio di “genere“, decido quasi di parlare d’altro.

Porca troia, spiegatemi, se un bestione, obnubilato da droghe, alcool, o dalla sua stessa stupidità ammazza la compagna è più grave del fatto che la mia compagna plurilaureata, presa da raptus, mi uccida durante il sonno?

Fatemi capire bene, la vita di un essere umano di sesso femminile vale di più di quella di un essere umano di sesso maschile?

Una cazzata così immane che grida vendetta, magari prendo su la clava e vado urlando frasi sconnesse a caccia di dolci teneri esseri umani di sesso femminile con gli occhioni grandi.

 

Ma è inutile, ormai la razza umana è evidentemente degenerata, e occorre trovare un sistema per selezionare i meritevoli.

Tale sistema esiste già da anni, sono i mobili dell’Ikea, ovvero le infernali creazioni dell ingegnere Otto Grausamen Peiniger.

Come saprete l’idea, il progetto iniziale nasce da dei “designer“. Cosa è un designer? Un nome complicato per descrivere persone che sanno abbinare forme sinuosi e colori, ma che non hanno la minima idea di tecnica e di scienza dei materiali.

Tralasciate le loro idee assurde, come i ripiani della cucina in stracchino o i piedi dei tavoli in Osmio, il maledetto Otto, deve decidere come metter insieme pannelli sottili di truciolato scadente, senza che si disintegrino durante il montaggio.

Come si fa?

ovvio, con un sacco di viti, di forme e di dimensioni differenti.

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Il sadismo di costui si rivela nel “kit di attrezzi”, FIXA messo in vendita nei magazzini Ikea,:

Un martello, con una estremità piatta per piantare i chiodi e l’altra  a penna, quella che serve per togliere i chiodi dalle casse si legno.

peccato che chiodi e casse si legno non si vedono da decenni, nei magazzini della multinazionale svedese.

la pinza?

Utile se ci fosse qualcosa da pinzare, in quei mobili in Kit.

Rimane solo una chiave a rullino, quasi altrettanto inutile, e un cacciavite con una serie di inserti.

Sarebbe utile, se da anni non si utilizzassero teste Poizdriv nelle viti dell’Ikea.

Teste di viti che richiedono cacciaviti speciali, che manco un ingegnere della NASA tiene nel garage, e una mano ferma come quella di un chirurgo.

Come sanno bene i mobilieri, purtroppo per fare presa con gli inserti di quel tipo occorre tenere il cacciavite perfettamente perpendicolare alla vite da stringere, . se lo si tiene inclinato, o se si usano inserti non corretti, si distrugge tutto.

Sadismo, non c’è altra spiegazione, oppure no?

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Magia, il tavolo aderisce da solo al telaio…

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Per fortuna, direte voi, ci sono i manuali di istruzione.

Una multinazionale, che vende articoli che costano anche centinaia di euro cadauno, non ha la possibilità di inserire manuali comprensibili e scritti in Italiano, quando anche la Coca Cola personalizza le bottiglie in Italia?

Non diciamo fesserie, la realizzazione di “manuali” costituitisi da un unico foglio, piegato in sedici come un origami e fornito di istruzioni grafiche, non è un incidente o un sistema per risparmiale 0,00016 euro al pezzo, ma è parte di un piano più complesso:

“la selezione della specie umana”

Come saprete l’umanità è divisa in tre categorie principali:

  1. I secchioni, quelli che trovano giunto passare venti ore a imparare a memoria venti pagine di libro di testo, per ottenere il meritato 9+.
  2. Quelli realmente intelligenti, che leggono distrattamente il testo nei cinque minuti che precedono la lezione e lo imparano quel tanto da cavarsela.
  3. Gli stupidi bestioni, ovvero il restante novanta per cento dell’umanità.

Fa parte del piano identificare e formare i secchioni, ovvero coloro che, dotati di una certa, primordiale intelligenza, sono in grado di montare un mobile Ikea, dopo i primi tragici esperimenti, quando si capisce che il martello non serve ad un cazzo, se non a demolire il mobile, e che appoggiare il piano del tavolo al supporto non lo fa aderire magicamente.

Occorre piegarsi sotto e avvitare le 24 viti UKKOPA, ma stringendole gradualmente, altrimenti l’ultima non entra nel foro, e occorrerà svitare le altre 23 per riuscirci.

Evidentemente i secchioni sono il tipo giusto di sudd… di funzionari per le élite del futuro, dotati di una certo intelligenza, ma non di intuito, danno per scontato che le regole vanno seguite, e si danno maledettamente da fare per riuscirci.

I secondi, quelli intelligenti , normalmente non comprano mobili Ikea, o, nel caso, hanno persone apposta che si occupano di montarli.

Gli esponenti del terzo gruppo, invece,se sono in parecchi, se alcuni di loro sono dotati di una certa manualità , possono anche farcela, altrimenti relegheranno i mobili in garage, o  si fabbricheranno i mobili di casa con mattoni e i pacchi ancora sigillati acquistati allo store.

Tra l’altro, questo tipo di realizzazione è decisamente più solido e duraturo  del progetto originale, ma questa è una altra storia.

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Ecco una semplice idea per selezionale i migranti clandestini .. pardon, le risorse:

se uno di costoro è in grado di montare da solo una libreria BILLY larga 4 metri, e alta due e novanta , in due ore, completa di antine in vetro e maniglia  SKITSNACK, beh, sicuramente si tratta di una persona meritevole.

Ovviamente dovrebbe riuscirci con solo due cacciaviti ( meglio non dargli il martello, tanto non serve) e senza la scala, e nessun altro ausilio che le istruzioni grafiche e qualche carabiniere che assiste sghignazzando.

Strano che non ci abbiano ancora pensato

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Le istruzioni grafiche sono invece molto diffuse in Paesi come il Giappone, dove ormai la gran parte della popolazione si è stufata di far finta di saper  leggere gli assurdi ghirigori che passano per scrittura da quelle parti.

Certe volte i risultati sono paradossali, devo dire.

Anche senza sapere il giapponese ( se qualcuno fosse veramente in grado di leggerlo, voglio dire) l’immagine in basso a destra è chiarissima,”beviti una birra e poi usa la lattina per il tiro al bersaglio…”

Concludiamo con l’Affaire femminicidio, qualsiasi cosa sia.

Siamo sicuri che tante inutili morti non si sarebbero potute evitare se, davanti all’ennesimo letto o scaffale fermo da giorni sul tappeto del soggiorno ancora smontato, la vittima non avesse ripetuto con voce stridula, per l’ennesima volta: lo dicevo io, che non eri capac…sbam!

E poi, togliere quel maledetto martello dal kit attrezzi, no?

 

By Nuke

Di Liberticida http://liberticida.altervista.org/