E l’Ucraina tira un bel bidone alla Cina… la storia del grano e dei tre miliardi spariti

In questi giorni, seguendo il principio che è sempre meglio parlare di ciò che si conosce , ho scritto molto sulla questione Russa- Ucraina.
Oggi parliamo di una notizia fresca fresca , il terrificante bidone tirato dall’Ucraina alla Cina.
La cina ha comprato dalla  GPZK, un grande gruppo statale ucraino, un milione e mezzo di tonnellate di grano, per la modica spesa di tre miliardi di dollari.

La prima tranche di pagamento , un miliardo e mezzo , è stato versato nel 2013, la restante parte come lettere di credito per acquistare prodotti in Cina.
Purtroppo la  GPZK, colosso produttivo nel grano ha consegnato solo centocinquatottomila tonnellate, i soldi sono spariti e il grano pure.
Dal rapporto che i cinesi hanno consegnato ieri alla  Verkhovna Rada, la corte suprema Ucraina, pare che oltre trecentomila euro siano finiti ai ribelli siriani, invece di essere destinati a acquistare grano per i cinesi.
Altri soldi sono andati in Egitto, in Etiopia e in altri paesi dell’estremo oriente.
Una girandola di soldi, contratti e società, in cui non si capisce niente, non appena riuscirò a mettere le mani su questa relazione ne saprete di più.
Una sola domanda, a quale titolo l’azienda ucraina versa soldi in paesi come Egitto ed Etiopia, oltre al Kenya, che non sono autosufficienti da parecchio tempo, per acquistare grano?
I Cinesi hanno incominciato una azione legale, sperando di riavere indietro i soldi.
Sarà difficile.
Però ai solerti funzionari UE possiamo dire con sicurezza che il debito pubblico Ucraino oggi è salito di altri tre miliardi.
I cinesi , tra l’altro sono incavolati per un’altra cosa, loro avevano acquistato i due terzi del raccolto di grano ucraino e non volevano che la GPZK si avventurasse per il mondo alla ricerca di cereali, considerando che tutte le eccedenze egiziane , etiope et similia sono già state acquistate dai cinesi stessi…
Ma i cinesi hanno fatto i conti male, la produzione ucraina di grano è più o meno di tre milioni di tonnellate.
Tenendo conto del grano necessario per la semina e da utilizzarsi come mangime per il bestiame, rimane una capacità lavorativa stimata di 2.3 milioni di tonnellate all’anno , delle quarantaquattro aziende che fanno parte del consorzio.
Gli ucraini qualcosa dovranno pure mangiare, i russi hanno comprato il grano, e non ce n’era fisicamente per ottemperare all’obbligo del contratto.
Il contratto comunque era ambizioso, con i soldi dei cinesi gli ucraini dovevano portare la produzione di grano a sei milioni di tonnellate all’anno, di cui quattro destinate alla Cina.
Ma il tutto è naufragato , complice la corruzione l’instabilità politica.
Vedremo meglio nei prossimi giorni, ma , prima i responsabili devono aver cercato di comprare, ma è difficile su due piedi trovare grano a sufficienza per riempire centinaia di navi.
Ma il prezzo aumentato e le spese di trasporto devono avergli fatto capire che è meglio piantarla lì e scappare con i soldi.