La legge contro la “propaganda omosessuale” in Russia

Dobbiamo parlarne , di questa legge contro la “propaganda omosessuale” in Russia.
Premetto che il carcere non è previsto.
Vladimir Luxuria a Sochi, mentre manifesta sapendo di non rischiare il carcere.
Ma come, i media italiani ed europei non ce la menano con “i gay che finiscono in Siberia?”.

La legge prevede multe per i privati cittadini fino a 5000 rubli, (100 euro al cambio odierno) e 500’000 rubli (diecimila euro ) per le aziende e le associazioni.
E’ prevista la possibilità un fermo di polizia normale, della durata di qualche giorno e un fermo prolungato fino a 15 giorni se a fare “propaganda” sono degli stranieri, durata stabilita a tavolino per tenere fuori dai piedi attivisti particolarmente molesti durante eventi tipo olimpiadi o Summit vari.. 
Un legge promulgata principalmente per compire le associazioni occidentali e personalità straniere con il pallino di manifestare a favore degli omosessuali.
E per impedire sul nascere qualsiasi Gay Pride, si può essere multati anche solo per la distribuzione di un  volantino o un post su facebook che ne parlasse.
La legge permette di fermare solo chi fa “propaganda ” in presenza di minori , o su mezzi , quali i media e internet, accessibili ai minori stessi.
Provvedimento sbagliato e fortemente limitativo della libertà di espressione, ma, dato che si parla di multe, si rischia al massimo di essere fermati dalla polizia, identificati e multati con poco più della penalità per sosta vietata in Italia.
le multe che ho indicato sono comunque i massimi applicabili.
La legge è inoltre molto vaga, si può essere fermati per un cartello o anche solo per girare per strada con vestiti appartenenti all’altro genere, tipo un uomo vestito da Maria Antonietta, magari per andare ad una festa in maschera.
E il populismo non manca, la corte costituzionale russa ha più volte approvato leggi simili, applicate in singoli stati della federazione russa, dato che una delle prime norme della costituzione russa parla di “protezione della famiglia“.
Putin ha inoltre detto che l’omosessualità è un pericolo per il popolo, dato il continuo calo demografico, contrastato dai sussidi economici  elargiti alle neomamme e ai circa diecimila euro in contanti versato ad ogni neonato (come in Italia, vero?).
E la dilagante e storica omofobia russa ha aiutato.
Ma andiamo fuori dalla Russia, ci sono altri paesi , tipo l’Uganda che prevede addirittura l’ergastolo non per la propaganda, ma solo per essere omosessuale.
Altri, come l’Arabia Saudita, che prevede addirittura la lapidazione per atti omosessuali commessi da uomini sposati, gli scapoli se la cavano con solo cento frustate e l’esilio.
Ma sono paese “amici” degli Stati Uniti e pertanto non meritano l’attenzione delle associazioni per la difesa dei diritti civili, inoltre là manifestare è particolarmente pericoloso.
E in europa abbiamo le nostre bravi leggi liberticide, per esempio la Fabyus-Gayssot, la legge francese contro il reato di negazionisrmo, punito fino ad un anno di carcere e quaranticinquemila euro di multa.
La legge recita:
contestare con qualunque mezzo l’esistenza di uno o più crimini contro l’umanità così come sono definiti dall’articolo 6 dell’ordinanza del tribunale militare internazionale, legato all’accordo di Londra dell’8 agosto 1945, commessi sia da membri di un’organizzazione dichiarata criminale in applicazione dell’articolo 9 della stessa ordinanza, o da persona ritenuta colpevole di tale reato da una giurisdizione francese o internazionale” .
E secondo questa legge vengono condannati i negazionisti, anche coloro che affermano che il totale dei morti dell’olocausto è inferiore ai sei milioni diventati “canonici“.
Ricapitolando, se giro per Mosca con un catello “gay è bello” rischio cento euro di multa , il fermo di polizia e tante seccature.
Se giro per Parigi con un cartello “i numeri di vittime della Shoah sono sbagliati” rischio l’arresto, una pesante multa e anche il carcere.
Strano, vero?