Discussioni Pazze: sulla cattiveria e sul rancore.

Una telefonata improvvisa mi ha spinto a scrivere questo post.

L’argomento di oggi è il Rancore.

I latini, che la sapevano lunga, ma proprio tanto, lo chiamavano “rancoris”, un derivato di “rancidus”.

E questo che è, marcire dentro , presi da astio, risentimento, invidia ed odio.

Gli psicologi de noantri vi tedieranno con frasi tipo: “il risentimento che provano non è sempre oggettivo o razionale” e simili.

Ma vi svelo un segreto, bambini, l’odio e il rancore sono sempre fottutamente soggettivi.

E sono sempre irrazionali.

Provate ad immaginarvi uno psicopatico, la mitologica creatura perfetta dei libri e dei film sui serial killer tanto cari al mondo anglosassone.

Costui non prova sentimenti, se non quelli legati alla propria sfera emotiva immediata. Se ha caldo beve, se ha freddo si copre, se ha voglia di sesso se lo prende e se qualcuno lo intralcia, lo uccide. Come niente, come schiacciare un insetto. Una creatura, semplice, immediata e sincera come certi animali domestici, i gatti. Animali che non esiterebbero un attimo a sbranarvi  e a divorarvi, se potessero.

“Jonathan Swift, scrivendo le avventure di Gulliver, lo aveva compreso benissimo, eppure amava molto i gatti…

Provate a pensare se per magia diventaste alti una quindicina di centimetri, quanti secondi sopravvivereste al momento dell’avvistamento da parte del vostro amico , l’amato gatto? Pochi credo.  Secondi brevi, ma intensi.

E non potremmo biasimarlo, si tratta di un animale intelligente, con una buona memoria , ma che vive al servizio dei suoi istinti. Una forza insensata della natura, tipo un tornado o un terremoto.

Diverso è il caso dell’uomo (o della donna, non facciamo preferenze) rancoroso.

Nella sua mente un giorno gli avete fatto qualcosa, magari senza neanche rendervene conto.

Il rancoroso, racchiuso nella prigione della sua stessa mente ci ripensa in continuazione, non fa altro tutto il giorno , il povero stronzo ( o stronza, scusate).

Prigionieri di un IO preponderante, gli stronzi, di un ego ipertrofico ed egoista.

Sono convinti, i poveretti che nella storia dell’umanità solo loro sono stati vittime di un’ingiustizia, un delitto che chiede vendetta.

Di solito sono persone stupide, meschine e che non saprebbero cosa farsene di una fortuna improvvisa che li colpisse.

Quanti di voi, comunque, sarebbe capace di gestire una vincita multi milionaria al superenalotto?Pochi, credo, dato che molti non si rendono conto che gestire un capitale è un lavoro vero e proprio.

I rancorosi ci si arrotolerebbero intorno, al loro mucchio di denaro, come draghi alla guardia di un forziere pieno di oro, e non ci penserebbero neanche di spenderlo, se non per ostentare ricchezza verso i propri nemici.

Non sottovalutate il potere di uno stupido rancoroso, ragazzi, fate attenzione.

La differenza tra una persona intelligente e tra una stupida è quantitativa, non qualitativa.

Un maestro di scacchi in pochi secondi, o frazioni di secondo osserva la scacchiera e fa la sua mossa, se gioca contro un avversario normale.

Un rancoroso, se gli dai tempo sufficiente, anni, magari, riesce a studiare mosse in grado di mettere in difficoltà pure un maestro.

Voi, persone normali, che ve ne fottete proprio, siete indifesi alla mercé dell’astio covato nel tempo. Una telefonata, una mail e la trappola, preparata da tempo, scatta, e voi vi ritrovate sputtanati, magari davanti alla propria famiglia.

Cosa fare? Beh , ragazzi, rispondetegli per le rime, non abbiate paura di esagerare e fregatevene proprio. Quello è la cosa peggiore che potete fargli:

 

Fregatevene.

By Nuke di www.liberticida.altervista.org e www.orazero.org