Dirittofobia – adotta un magistrato.

In Italia sono stati fatti passi da gigante nel campo dei diritti civili, anni fa con le storiche lotte per il divorzio e la legittimazione dell’aborto.
In questi tempi sono molto sentite anche le lotte per il riconoscimento delle coppie di fatto e contro l’omofobia.
Ma un importante traguardo non è stato ancora raggiunto, la lotta contro la dirittofobia.
Molti persone non hanno ancora capito che è ormai tempo di mettere da parte i pregiudizi contro i “diversi”, magistrati, procuratori , giudici, criticati per le loro azioni e il ridicolo modo di vestire, quei buffi mantelli neri che indossano durante le riunioni.
Gruppi di avvocati e di magistrati si incontrano in apposite aule, per parlare di diritto e di legge, e alcuni facinorosi si ostinano a insultarli e chiamarli con epiteti razzisti, come “giudici comunisti” oppure “persecutori“.

E anche giornali ed esponenti politici non si negano a questo tipo di espressioni.
Come mai parole razziste contro il ministro Kyenge sono stigmatizzate , mentre parole durissime di accusa fatte da Berlusconi e altri politici, non lo sono?
In particolare ricordo le parole del presidente del consiglio superiore della magistratura, orgoglioso coni suoi calzini rosa e in bella mostra il codice di procedura penale:
“Mi ha svillaneggiato, defraudato, ha riso delle mie perdite, deriso le mie vittorie , spregiato il mio popolo, ostacolato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici… e perché? 
Perché sono un magistrato. 
Un magistrato, non ha occhi?
Non ha mani , membra, corpo, sensi, sentimenti, passioni? 
Non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, scaldato e gelato dalla stessa estate e inverno di un democristiano?… 
Se ci pungete, non sanguiniamo, e se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? 
E se ci fate torto, non ci vendicheremo?…”
Molti di noi non capiscono le manie di costoro, la fissazione sul rispetto di regole scritte su di libri che molti hanno dimenticato.
Questa minoranza che pretende di giudicare, di punire coloro che si macchiano di quelli che ritengono crimini, sciocchezzuole come evasione fiscale, falso in bilancio , concussione, favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile non devono comunque essere aiutati e perdonati?
Se sbagliano non lo fanno in nome della legge, quel loro feticcio ormai obsoleto?
Io ho un sogno.
Il sogno di  un mondo dove, insieme ad uomini che si baciano per la strada, si possano vedere uomini, e anche donne, con il codice civile in mano, senza tema di persecuzioni.