Conclusioni del Consiglio europeo, 17-18 marzo 2016- Sui migranti

Vi riporto l’estratto delle decisioni del consiglio europeo del 17-18 Marzo, quelli che alcuni paesi , tra cui L’italia, affermano non sia regolare.
Considerando il modo di esprimersi sfuggente ho pensato ogni tanto di tradurlo.

I. MIGRAZIONE

1. Il Consiglio europeo conferma la propria strategia globale intesa ad affrontare la crisi migratoria. Diversi elementi della nostra risposta europea comune sono ormai istituiti e stanno dando i loro frutti. Su altri elementi i lavori proseguono diligentemente nell’intento di porli in essere quanto prima possibile. La ripresa del controllo delle nostre frontiere esterne continuerà a costituire una priorità.

Non sappiamo ancora che cazzo fare

2. A seguito delle decisioni dei capi di Stato o di governo del 7 marzo e nel contesto del piano d’azione comune con la Turchia e la sua estensione, il Consiglio europeo invita a:

intensificare i lavori sui punti di crisi; si sono compiuti numerosi passi avanti per rendere tutti i punti di crisi pienamente operativi e accrescere le capacità di accoglienza; è opportuno proseguire tali sforzi con la piena assistenza dell’UE, ivi incluso un sostegno alle strutture di asilo della Grecia;
impiegare tutti i mezzi disponibili per sostenere la capacità della Grecia di rimpatriare i migranti irregolari in Turchia nel contesto del protocollo di riammissione greco-turco e dell’accordo di riammissione UE-Turchia dal 1º giugno 2016. Gli Stati membri dichiarano la propria volontà di fornire alla Grecia, con breve preavviso, i mezzi necessari, inclusi guardie di frontiera, esperti in materia di asilo e interpreti. Il Consiglio europeo chiede alla Commissione di coordinare tutto il sostegno necessario alla Grecia per la piena attuazione della dichiarazione UE-Turchia e di elaborare un piano operativo. La Commissione coordinerà e organizzerà unitamente agli Stati membri e alle agenzie le strutture di sostegno necessarie per attuarlo efficacemente. La Commissione riferirà periodicamente al Consiglio in merito alla sua attuazione;
fornire un sostegno di emergenza per aiutare la Grecia a far fronte alla situazione umanitaria. In tal senso, costituisce un passo importante la rapida adozione del regolamento sul sostegno di emergenza. Il progetto di bilancio rettificativo presentato dalla Commissione dovrebbe essere adottato senza indugio. Gli Stati membri sono invitati a offrire contributi immediati supplementari nell’ambito del meccanismo di protezione civile e a fornire assistenza umanitaria bilaterale;
accelerare la ricollocazione dalla Grecia, che comprende lo svolgimento dei necessari controlli di sicurezza; poiché il numero di domande è al momento superiore al numero di posti offerti, come indicato nella relazione della Commissione del 16 marzo, gli Stati membri dovrebbero offrire rapidamente più posti conformemente agli impegni esistenti.

In cambio di tre miliardi di euro la Turchia si è detta disposta a riprendersi i migranti, e non ce ne frega un cazzo di quello che gli può succedere.

3. Il Consiglio europeo prende atto della comunicazione della Commissione intitolata “Prossime fasi operative della cooperazione UE-Turchia in materia di migrazione”, in particolare per quanto riguarda le modalità affinché una domanda di asilo da parte di un migrante che ha compiuto la traversata dalla Turchia alla Grecia possa essere dichiarata inammissibile, sulla base del concetto di “paese di primo asilo” o “paese terzo sicuro”, in conformità del diritto europeo e internazionale.

I migranti non potranno neanche fare domanda, dato che provengono dalla Turchia.
Bel trucco.

4. Il Consiglio europeo ribadisce che la dichiarazione UE-Turchia non stabilisce nessun nuovo impegno per gli Stati membri per quanto riguarda la ricollocazione e il reinsediamento.

Comunque sono cazzi loro.

5. L’UE ribadisce che si attende che la Turchia rispetti gli standard più elevati in materia di democrazia, stato di diritto, rispetto delle libertà fondamentali, compresa la libertà di espressione.

Dai ragazzi, non fateli a pezzetti proprio davanti alle telecamere, ok?

6. Il Consiglio europeo riafferma il suo sostegno alla Giordania e al Libano. Chiede che i contributi annunciati siano versati prontamente e i patti dell’UE siano ultimati per rafforzare il sostegno ai rifugiati e alle comunità di accoglienza in entrambi i paesi.

Magari sarebbe una buona idea depositare i migranti in campi in Giordania ed in Libano, quando la Turchia sarà piena.

7. Il Consiglio europeo invita a potenziare la cooperazione con i paesi dei Balcani occidentali per affrontare la crisi migratoria e contribuire agli obiettivi del Consiglio europeo.

Balcani, forse c’è posto anche nei Balcani.

8. Sulla scorta delle sue conclusioni del febbraio 2016, il Consiglio europeo invita la Banca europea per gli investimenti a presentare, nella sua riunione di giugno, un’iniziativa specifica volta a mobilitare rapidamente finanziamenti aggiuntivi a sostegno della crescita sostenibile, delle infrastrutture essenziali e della coesione sociale nei paesi del vicinato meridionale e dei Balcani occidentali.

Se gli diamo dei soldi forse ne prendono un po anche loro , di migranti.

9. Il Consiglio europeo è estremamente vigile per quanto riguarda eventuali nuove rotte di migrazione irregolare e chiede l’adozione di tutte le misure che possano rendersi necessarie al riguardo. In questo contesto, resta fondamentale la lotta contro i trafficanti, ovunque e con tutti i mezzi idonei. L’UE è pronta a sostenere il governo di intesa nazionale quale unico governo legittimo della Libia nonché, a sua richiesta, a ripristinare la stabilità, lottare contro il terrorismo e gestire la migrazione nel Mediterraneo centrale.

In Libia c’è un sacco di posto per fare dei campi profughi, cazzo!

10. Il Consiglio europeo ribadisce le sue precedenti conclusioni sui vari elementi della strategia globale e si compiace dei progressi realizzati in merito alla proposta di guardia costiera e di frontiera europea, che dovrebbe essere adottata quanto prima. Saranno inoltre proseguiti i lavori sul futuro impianto della politica migratoria dell’UE, compreso il regolamento di Dublino.
I migranti vanno bene dappertutto, tranne che in Germania , in Francia e nei paesi nordici.
Invece di commentarvi quanto succede a “botta calda” ho aspettato qualche giorno, osservando interessato le barriere che vengono costruite in Austria, e non solo.
Quando , e se l’accordo con la Turchia sarà entrato pienamente in vigore , accadrà un miracolo.
i vari paesi europei, Germania in primis, che hanno accorto i rifugiati transitati per l’Italia, si accorgeranno che il belpaese è un “rifugio sicuro”, saranno costretti ad annullare le richieste di visto (e anche i visti, se concessi, volendo) e a rispedirli in italia, anche con la forza.
E gli italiani se li dovranno tenere.
Il trucco è chiaro, i migranti dovranno rimanere nel “primo” porto sicuro che raggiungono, e non possono muoversi da li.
Quando i governanti romperanno i coglioni arriveranno dei soldi, i politici italiani sono molto sensibili a questo tipo di argomentazioni.
Nel frattempo in Libia comincia l’opera di pacificazione, e i migranti arrivati con i barconi torneranno a casa via mare, pronti ad essere ricevuti dalle amorevoli mani dei trafficanti che li hanno mandati in Italia, ovvero i rappresentati dei governi locali.
Fino a quando arriveranno denari dall’Europa, poi li rimanderanno indietro.
E il ciclo ricomincia.
Ovviamente si tratta di una mossa disperata, e il fatto che sia estremamente difficile reperire in rete il documento ufficiale dell’accordo UE-Turchia, lo dimostra.
Viviamo in tempi interessanti.