Mondo Dei Pazzi: Ucraina, Russia e di tutto un po

Mondo Dei Pazzi:

Russia.

In Russia si sta preparando qualcosa, non si sa bene cosa, ma probabilmente, dopo le prossime elezioni molti conti verranno regolati.

In televisione si sente spesso parlare della “quinta colonna” ovvero di alcuni esponenti del mondo politico e economico.
Siamo in Russai e le cose là, non sono mai semplice.
Questi esponenti, che idealmente fanno riferimento al primo ministro Mevdeved, sono diversi ministri, il capo della banca centrale Russa e l’arcinemico di Putin, il direttore della Sberbank.
Mevdeved, però fa parte di Russia Unita, lo stesso partito di Putin.
Un paradosso solo apparente.
Se le elezioni fossero favorevoli a Dada Vova, come accadrà sicuramente, avverrà uno spostamento di potere, un cambio degli equilibri, alcuni ministri cadranno e altre persone probabilmente finiranno in galera, e si continuerà come prima.

Intanto ci si prepara all’allentamento delle sanzioni, come promesso dagli americani, ma di questo parleremo quando tratteremo L’ucraina.

Turchia.

Zitta zitta la Turchia si è trovata in piena guerra civile, con intere città spianate dalle bombe di Edorgan.
Gli americani, con la solita grazia di un elefante in una cristalliera, armano i  curdi “buoni”, e mandano soldati per aiutarli a  sconfiggere l’ISIS, ovvero un disperato tentativo di combattere contro Assad.
Ovviamente costoro non si affretteranno a prendere le armi contro i turchi per liberare i lor fratelli in Anatolia.

Come solo pensarlo?

“ἐχθρῶν ἄδωρα δῶρα κοὐκ ὀνήσιμα” (Sofocle : “i doni dei nemici non sono doni, né benefici”)
I prossimi anni per la Turchia saranno mooolto interessanti.

Ucraina

Prestiti e tariffe.

La terra dei pazzi continua tranquilla verso l’autodistruzione.

Oggi il governo annuncia un altro sobrio aumento dlele tariffe del 100 per cento, quando già il trenta per cento degli utenti non paga le bollette.
Il governo annuncia che, negli ultimi dieci  anni oltre sessanta miliardi di dollari sono stati spesi dal governo per ripianare le perdite dovuta  alla vendita del gas e dell’energia elettrica sottocosto agli utenti.
In realtà non era il “governo” ucraino che ripianava bensì quello russo che, negli ultimi venti anni periodicamente versava soldi per impedire il collasso del paese.
Negli anni sono stati versato oltre duecento miliardi di dollari, parte dei quali sono finiti nelle tasche dei politici.
Ovviamente ancora non è chiaro agli ukropitechi come mai gli “aiuti occidentali” non ottengono lo stesso benefico effetto sull’economia del paese.
Anzi, causano impoverimento, calo delle pensioni, distruzione della sanità e tanti altri begli effetti.

Semplice, quegli aiuti si chiamano “prestiti” e vanno restituiti.
Però un effetto si è ottenuto, da circa centocinquanta miliardi di metri cubi di gas consumati nel paese, nel momento di massima industrializzazione si è arrivati a 66, il minimo storico, grazie al completo annientamento del sistema industriale.

I festeggiamenti del primo maggio più cazzuti del mondo

Odessa, il due maggio ricorre il secondo anniversario della strage alla Casa delle Regioni.
Ufficialmente 52 persone disarmate sarebbero state uccise dai militati neonazisti, anche se voci parlano di quasi quattrocento corpi fatti sparire in fretta.
Nessun condannato.
Il democratico governo di Kiev da il via a duna serie di manifestazioni per il primo maggio, in modo da far capire cosa succederà a chi osasse manifestare in ricordo delle vittime.
I lavoratori che hanno sfilato sono i soliti volontari dei battaglioni neonazisti, prego notare i simboli delle SS in piena vista.

Ecco i lavoratori in rassegna.

Ed ecco la sfilata.
Ovviamente bandiere rosse non si sono viste, dato che esporle diventa un reato di “terrorismo” e si rischiano minimo 10 anni di galera.

Doroshenko è scivolato dal nono piano.

Purtroppo non si tratta di un mio errore di battitura, ma un esponente dell’opposizione, l’ennesimo esponente dell’opposizione, è caduto dal nono piano di un palazzo.
Andrey Doroshenko, così si chiamava, era un esponente politico abbastanza noto , di posizioni moderate, ultimamente si sentiva spesso nei talk show  parlare di “federalismo” e si “concessioni” ai separatisti.
Niente di che, secondo gli standard occidentali, dato che era sempre arroccato in posizioni filogovernative, ma, come molti dei politici assassinati negli ultimi mesi , non si era reso conto di una cosa: Di queste cose ne democraticissimo paese non si può neanche parlare, pena le morte.

Referendum e bombe.

Molto , molto complicata la relazione tra i separatisti e il goveno di Kiev.

La Nuland prima e poi Kerry hanno visitato Kiev ripetutamente, e hanno avvisato:

“Rispettate gli accordi di Minsk.”

Gli accordi sono molto chiari, le due repubbliche del Donbass possono tornare “a casa” a precise condizioni, ovvero dopo una serie di trattative, amnistia generale e concessioni federaliste.
Il guaio è che deve esserci una trattativa, ovvero i separatisti devono essere d’accordo, altrimenti non se ne fa niente.

Il guaio è che non c’è nessuna possibilità che questo accada, da un parte i separatisti hanno fatto le loro richieste, ovvero un ritorno solo formale, con valute, eserciti e gestioni separate, dall’altra Kiev non ha neanche incominciato a trattare, e il governo ha chiaramente fatto sapere che non verrà fatta nessuna concessione in senso federalista.

Nessuna.

In questo momento i parlamentari ucraini sono in riunione notturna plenaria,, e stanno parlando di questo, ma la vedo dura.

Dall’altra parte dell’oceano le reazioni americane sono scomposte, la Nuland parla di rimozione delle sanzioni contro la Russia, mentre i neocons parlano dell’inasprimento delle stesse se la Crimea non viene restituita.
Sintomo che c’è un “leggerissimo” scontro al vertice del governo USA.

Per quanto riguarda la situazione ai confini con i separatisti riporto la testimonianza di “A”, un ragazzo che mi racconta cosa succede in quel di Mariupol, in uno dei battaglioni neonazisti.
Poco armati, male equipaggiati, con scarso addestramento, ma un sacco di vodka da bere i fieri eroi hanno continuato a bombardare a cazzo le linee dei separatisti.
Per settimane, una o due bombe ogni tanto, senza sapere se colpivano qualcosa.
Il fiero comandate del reparto e i suoi ufficiali si sono recati vicino alla “terra di nessuno” per ispezionare.

“A” era lì vicino, di scorta.

Una singola bomba, piovuta come dal nulla e da un distanza impensabile, è caduta in mezzo agli ufficiali, ferendoli tutti gravemente.

Il battaglione, senza guida, dato che tutti gli ufficiali sono rimasti feriti è andato nel panico , mi raccontano di trincee e rifugi profondi scavati in fretta, per paura “dell’invasione russa”, di un intero battaglione sottoterra da due giorni, in preda al terrore.
E di un intero settore della difesa di Mariupol sguarnito.

Dall’altra parte, dal “nemico”, solo silenzio.

Si prospetta una estate interessante, anche per l’ucraina.