Analisi della produzione di idorcarburi e carbone dei paesi europei : L’inghilterra.

Non arriverò al punto subito , mi ci vorranno diversi post e tanti diagrammi, oggi parliamo del Regno Unito , il famoso “esportatore ” di petrolio e gas in Nord Europa,

Ecco la produzione del petrolio in UK, il famoso “BRENT”.
Il grafico è facile da leggere, la parte grigia è il consumo, quella verde le esportazioni,  la parte rossa, sotto, le importazioni, e la linea nera il consumo interno totale.
Come come, non esporta? E le importazioni sono aumentate del 10%.

Per il gas non ci sono buone nuove, le esportazioni sono state una breve fiammata a metà degli anni 90.
E le importazioni sono in aumento , malgrado il calo dei consumi.
Da dove verrà il gas importato?
Ma dalla Russia, ovviamente, ad un prezzo molto basso, perché non venga in mente agli inglesi di importare gas GNL, molto più costoso.

Rimane il carbone, ovvio, i giacimenti di antracite che quasi due secoli fa resero il Regno Unito la grande superpotenza del globo.
In due secoli di carbone ne hanno estratto tanto, e dai primi anni 80 in UK sono diventati importatori.

Possiamo vedere dai grafici che non sono assolutamente indipendenti, come fonti energetiche, e che i vari giacimenti di gas petrolio e carbone sono tutti in declino inarrestabile ed in via di esaurimento.
In particolar e i giacimenti di gas e petrolio si esauriranno nel giro di anni, mentre alcune miniere di carbone potrebbero essere ancora sfruttate se i prezzi salissero.
Malgrado le asserzioni di alcuni politici inglesi , durante gli scorsi mesi il governo inglese è stato abbastanza tiepido nei confronti dei russi, quasi neutrale.
Forse il pensiero che  gas, petrolio , carbone e uranio russo possano servire, un giorno.