La Russia starebbe per firmare un altro accordo con la Cina, da 30 miliardi di metri cubi, il piano di isolamento economico della Russia sta andando avanti alla grande.

Altro grosso accordo per l’esportazione di gas russo, oltre all’accordo per l’esportazione di 398 miliardi di metri cubi all’anno verso la Cina, già firmato, un altro accordo da venti miliardi dimetri cubi, sempre all’anno verso il Giappone, è verso la conclusione un altro bell’accordo per l’esportazione di gas verso la Cina, questa volta per trenta miliardi.di metri cubi/anno.

Un sito ucraino ne dà l’annuncio proprio oggi, in risposta al trionfante annuncio ucraino del reverse di trenta miliardi dimetri cubi dall’Europa verso di loro.
Il problema è che il gas che dovrebbe salvare l’Ucraina sarebbe lo stesso gas russo, che prima transiterebbe dall’Ucraina verso l’Europa, e poi ritornerebbe indietro dalla Slovacchia, per alimentare le riserve di Kiev.
Tecnicamente una cosa del genere potrebbe andare bene se i russi fossero d’accordo, e se ci fosse gas sufficiente , ovvio.
Senza tirare in ballo i complicatissimi contratti per il gas siglati dai paesi europei che prevedono il divieto di questa pratica, ritengo che gli ucraini siano “leggermente ottimisti”.
Mentre i contratti firmato precedentemente con al Cina e quello in procinto di essere firmati con il Giappone, non coinvolgono i giacimenti che interessano l’Europa, questa volta il gas che dovrebbe andare verso la Cina , proverrebbe da giacimenti di Yamal, quelli che producono gran parte del gas destinato al mercato europeo.

http://www.gazprom.com/f/posts/59/990512/map_altai_eng.jpg
Il progetto Altai, schema.

La notizia, però non è confermata da altri siti, per il momento, e si tratterebbe della solita riproposizione del progetto Altai, il gasdotto che, partendo dia giacimenti di Altai e appoggiandosi a quelli esistenti, dovrebbe raggiungere quella stretta striscia di confine russo cinese, incuneata tra Kazakistan e Mongolia.
Il progetto, in discussione da diversi anni, non viene particolarmente considerato da governo cinese, per due motivi, per via del fatto che interesserebbe la parte occidentale della Cina, più arretrata e per via del fatto che già il Kazakistan fornirà  gas alla Cina, tramite due grossi gasdotti già in costruzione..
In questi giorni il progetto è ritornato in auge:
L’India avrebbe chiesto di estendere il corso del gasdotto fino al suo territorio.
Questa si che è una notizia, invece, l’India che si interessa a questo “improbabile” progetto, così tanto da chiedere ufficialmente l’estensione del tracciato fino al suo territorio.
Questa eventualità appare assai remota, a dire il vero, se Russia e Cina si danno tanti bacini e fanno fruttuoso affari insieme, il livello di confidenza tra Cina e India forse non è tale da mandare avanti un progetto del genere.
Direi che possiamo prendere questa notizia come conferma indiretta di un “risveglio” del progetto Russo-Cinese, e nulla di più, per il momento.

Il piano Usa di “isolamento economico” della Russia sta riuscendo alla grande.

P.S. la notizia, diffusa prima da RT e poi da “voice of russia”, parte direttamente dalla Gazprom , , ovviamente, nel solito stile russo, non si dice esattamente “quale ” gasdotto si inizierà a  costruire, se il Yamal o “la forza della Siberia”, quest’ultimo attualmente in costruzione.
Però, far passare il gas russo dal Vladivostok per arrivare fino in India rappresenterebbe un costo enorme , e Pechino permetterebbe questo transito attraverso tutta la sua rete di gasdotti  solo se fosse in più che ottimi rapporti con l’india.
Senza entrare troppo nel dettaglio possiamo comunque concludere che per portare il gas nella Cina occidentale e anche in India, sarebbe molto più conveniente costruire il gasdotto Yamal.

Penso che la sveglia sia comunque suonata nella testa dei compratori europei di gas russo, e che i rapporti tra UE e Russia siano destinati ad un rapido miglioramento, nei prossimi giorni.

Tranne il governo ucraino, che continuerà a sparare le solite cazzate, ma il loro ormai è un caso senza speranza.