Aggiornamento del 21 luglio sulla guerra del Dombass, i combattimenti continuano

Vi do’ un altro aggiornamento, visto che dai media occidentali la guerra del Dombass è sparita dall’orizzonte.
Stranamente i media occidentali smettono di parlare di questa guerra, volo Amsterdam-Malesia a parte, proprio quando i separatisti vincono qualche battaglia.

Le condizioni dei tremila soldati ucraini circondati dai separatisti oramai da quasi una settimana rimane incerta, pare che l’esercito di Kiev non riesca a venire in loro soccorso, e che ormai siano ridotti alla metà, tra morti, feriti, prigionieri e disertori.
I separatisti si sono portati avanti e hanno proposto uno scambio di prigionieri, confidando in una sicura vittoria, migliaia di “agitatori” sono ancora rinchiusi nelle prigioni ucraine, pare senza processo.
Il governo di Kiev ha risposto con poche parole: “potete pure fucilarli”.
Un curioso aspetto di questa guerra è che mano a mano le forze ucraine si avvicinano ai confini russi , la precisione delle artiglierie dei separatisti diventa incredibile, anche di notte sono in grado di colpire in tempo reale le posizioni dell’esercito di Kiev.
Non lo so con certezza , ma mi sembra di capire che droni, satelliti  e aerei da ricognizione c’entrino.

Per il momento la gloriosa avanzata dei militari ucraini si è interrotta, malgrado i bombardamenti su obbiettivi civili continuino, anzi , si sono ritirati su più punti del fronte, per riorganizzarsi..
Nel silenzio generale il governo di Kiev ha speso i soldi inviati  come “aiuti” per acquistare vecchi carri T64 dalla Polonia e vecchi elicotteri d’assalto dalla Romania, per poter continuare la guerra contro i “terroristi”.
Usando lo stesso “trucchetto” usato dai russi per fornire armi ai separatisti, l’esercito ucraino ha comprato residuati fabbricati prima del 1987.
Entrambe le parti in campo fingono di non ricevere soldi e aiuti dall’esterno, il concetto di “negazione plausibile” portato all’eccesso.
Pare anche che un certo numero di “consiglieri” polacchi e americani siano presenti tra le truppe di Kiev.
Sembra la cronistoria della guerra del Vietnam dei primi anni, quando entrambe le parti in causa, russi e americani inviavano soldati e armi di “nascosto”.
Il popolo vietnamita ne faceva le spese.
Tutto come da copione, per il momento.
Manca solo il “false flag” per costringere una delle due parti ad entrare in campo direttamente.
Un incidente del golfo del Tonchino di Odessa.
E forse c’è già stato.