Ucraina, arrivano gli aiuti dell’Ue, e tariffe del gas e servizi pubblici aumentano. Benvenuti in Europa!

Come annunciato dalla compagnia Naftogaz, a partire dal primo maggio 2014 il prezzo del gas per i privati aumenterà del 50 per cento , gli altri servizi (acqua e energia) del 40 percento.
Altri aumenti sono in arrivo da qui al 2018 , fino ad arrivare ad un aumento di tre volte.

Come avevo già detto in Ucraina il gas e gli altri servizi erano pagati sottocosto dalla popolazione, in pratica la compagnia statale Naftogaz utilizzava gli sconti sul gas accordati dalla Russia e le Royalty di passaggio del gas destinato in Europa per ridurre le bollette dei privati e delle aziende.

Il ministro Ucraino dell’economia, Pavlo Sheremeta, così ha parlato martedì scorso al popolo ucraino:

«Dobbiamo spiegare la situazione alla gente e aprire un dialogo trasparente con la società. 
Oggi paghiamo una frazione del prezzo del gas. <br />Avremmo avuto la possibilità di pagare meno ma a spese della nostra libertà, e abbiamo fatto la nostra scelta».

Lo ammiro molto per questa franchezza, un indizio della situazione disperata delle finanze ucraine è il fatto che per far scoppiare la bomba degli aumenti non hanno neanche aspettato le elezioni di maggio.

D’altra parte un altro degli aspetti della crisi sono gli stipendi degli statali che non vengono pagati e le pensioni attualmente dimezzate.
 Ovviamente il FMi ha anche chiesto una adeguamento del tasso di scambio, ovvero la svalutazione della moneta, già che c’era, e al momento per gli statali non sono previsti nuovi tagli, ovvio.
Solo che i soldi che gli arriva in busta varranno di meno.

Cosa possiamo aspettarci adesso, dopo questi aumenti, o , meglio, cosa deve aspettarsi il popolo ucraino?

La vendita delle compagnie del gas, finalmente sono “liberi” e adesso possono pagare il gas al prezzo di mercato.
Adesso l’indebitatissima Naftogaz diventerà redditizia e gruppi bancari europei potranno subentrare, pagandola un tozzo di pane.

In Crimea, invece, le cose vanno benino , l’asfissiante burocrazia russa sta venendo a capo del passaggio delle consegne e del rilascio dei documenti, e i pensionati e gli statali hanno avuto qualche bella notizia.
Agli statali è stato appena raddoppiato lo stipendio, cominciando ad allinearlo a livello russo , che mediamente , parte da 500 euro al mese, non da  meno di 200.
Ai pensionati, invece , è stata raddoppiata la pensione.
Calcolando il dimezzamento delle pensioni in Ucraina, in Crimea si vedono arrivare quattro volte più soldi in tasca, e le bollette costano la metà, e in inverno questo fa la differenza..
Dimenticavo , in Russia le bollette costano ancora di meno , il prezzo salato del gas russo si trasforma in sconti pe privati ed aziende, mediamente la differenza è di quattro volte rispetto all’Italia.

Come vi avevo già annunciato la Crimea sta diventando un esperimento sociologico , i russi spenderanno relativamente pochi soldi per far vedere agli Ucraini cosa succede e come si sta male sotto il “dispotismo russo”.
Secondo me è questo il motivo dell’isterica reazione internazionale dell’annessione della Crimea, il fatto che la Russia abbia la possibilità davvero di fare propaganda e utilizzarla come “specchietto per le allodole”.
Se l’Ucraina fosse rimasta integra le promesse russe di aumentare stipendi e altro sarebbero state bollate come “vuote promesse” e i media avrebbero detto “non è vero ,non hanno i soldi per farlo”.
Ok, aumentare il tenore di vita di due milioni solo di ucraini , invece di quaranta è gioco facile, ma non credo che i russi abbiano davvero l’intenzione di raddoppiare lo stipendio a quaranta milioni di persone, al massimo lo faranno solo con le provincie dell’est… quando e se le avranno annesse.
In qualche modo una situazione simile a quella di Berlino, poco prima della costruzione del famoso Muro.
Tra un po’ i pensionati cominceranno a scappare in Russia, e le zone dell’est tenteranno la secessione, forse anche prima delle elezioni di maggio, ma comunque non molto tempo dopo.

Non auspico la guerra civile, ma aumento delle bollette, la diminuzione degli stipendi e la svalutazione  lo renderanno abbastanza inevitabile.

Quella che, probabilmente verrà chiamata in futuro la “prima guerra per l’energia”, è solo agli inizi.