Terra Dei Pazzi: la pazzia sfiora anche l’Italia, e la guerra ricomincia.

Prima di parlare di robe serie cominciano con qualcosa di “leggero”:

Il 30 giugno viene tenuta a Roma una manifestazione in ricorda dello scomparso Mozgovoy, uno dei capi militari carismatici dei separatisti del Dombass, molto legato agli ambienti di sinistra, come potete vedere.
La sua morte avviene in circostanze misteriose, il 23 maggio scorso una tempesta di piombo di ignoti che fulmina lui e la sua scorta.

Uno dei risultati della parata sono una serie di manifesti che tempestano le strade romane.
Niente di che, come potete vedere, volendo le sinistre estreme italiane potevano essere molto più decise e incisive.
Molti si ricorderanno dei cartelli senz’altro più aggressivi.

Eppure le reazione dell’ambasciatore ucraino a Roma è durissima, si “impone” alle autorità italiane “di ripulire queste oscenità dalle pareti della città antica” .
Credo per via dell’innata letargia romana e del fatto che il sindaco di Roma è “leggermente” di sinistra le loro proteste non hanno avuto nessuna risposta.

Domenica e lunedì scorso i funzionari dell’ambasciata ucraina si aggirano in giacca e cravatta per le vie di Roma a strappare i manifesti , uno per uno.
Fortunatamente per loro le frange estreme della sinistra e i centri sociali hanno preferito lasciarli stare senza bastonarli, questa volta hanno preferito “io sono io e voi non siete un cazzo”, all’azione.

Devo dire che personalmente avevo dei dubbi sulle dinamiche della morte del Povero Mozgovoy, la reazione isterica dell’ambasciatore ucraino mi ha fatto cambiare idea… altro ennesimo “suicidio di stato”.

Intanto nel Dombass proseguono feroci combattimenti, entrambe le parti si accusano a vicenda di avere “rotto la tregua”, come se lo stillicidio quotidiano di morti e feriti si fosse mai interrotto.

Quello che si sa è che gli alti ufficiali della Nato fossero perfettamente a conoscenza della posizione irregolare delle forze di Kiev, ovvero del dislocamento di armi pesanti vicini al confine della zona contesa, in barba agli accordi di Minsk.

Ottimo lavoro del Cyberberkut, stavolta con buone foto satellitari , ricavate dai satelliti militari NATO e hackerate.
Strano davvero, quando si deve “dimostrare” che ci sono forze militari russe nel Dombass le immagini sono sgranate e praticamente indecifrabili. quando si deve comunicare ai vertici Nato che gli ucraini violano i trattati le foto satellitari vengono benissimo.
Ma le foto devono rimanere ben nascoste, ovvio.
Misteri della tecnologia moderna.

Per il resto l’economia ucraina va a rotoli, quella russa arranca, ma tiene, gli analisti vedono al Ribasso le stime del PIL USA,  tutto come al solito.
Ah si , il governo di Kiev vieta altri 162 tra film e serie televisive russe.
In pratica, grazie ad una stramba legge dei Pazzi, è vietato far vedere le truppe “nemiche ” ed “occupanti”, forze di polizia comprese.
Ne segue una simpatica conseguenza, basta che in un film o serie russa appaia per un secondo la sagoma di un poliziotto e il film non può essere trasmesso dalla televisione ucraina, anche se il poliziotto è un “cattivo”  o  un bastardo come pochi.
Sinceramente, senza cattiveria, stavolta, mi sfugge il senso di tutto questo, spiegatemelo.
In pratica le uniche trasmissioni russe che gli ucraini potranno vedere saranno i cartoni di Masha e l’orso, sempre se l’orso non tira fuori un berretto da poliziotto…

Disclaimer:

Ovviamente tutto con link e ben verificabile, foto satellitari comprese.
Dovrebbe seguire il solito mio consiglio ai trolloni ucraini che mi perseguitano , con scarsi risultati.

Oggi invece parliamo di arte, vi presento un quadro di Klimt, il bacio:
ottima e perfetta rappresentazione dell’incontro tra un uomo ed una donna.
Lo so a molti di voi trolloni darà fastidio , ma è arte.
Osservate bene le linee del dipinto , come loro si fonde con i corpi degli amanti, un vero simbolo di pace, il montaggio analogico, l’occhio della donna….

Naah, perle ai porci , volevo solo farvelo ricordare bene, così , ogni volta che vedrete questa immagine vi ricorderete di me che vi mando a fare in culo.