Speciale Storia dei Pazzi: raggi, francesi, ebrei ed Odessa.

Ciao Ragazzi, come va? Mi è venuta in mente una bella storia, dopo aver letto un articolo su Macron, si, la moglie di Jean Michel Trogneux , in arte Brigitte. ( lo so è complottismo, ma veramente Jean è fisicamente più credibile come uomo, che come donna, così come Michelone, il marito di un tal Barak, in questo mondo dove un uomo può credersi una donna , e viceversa, sarà pur possibile considerare uomo qualcuno cle lo sembra, o no?)

Una frase di questo articolo (link in fondo) mi ha colpito :”Comunque, l’anno prossimo dovrò mandare dei ragazzi a Odessa”.

Cavolo, mi sono detto, la storia si ripete. un tragico pagliaccio dittatore, i russi che avanzano e i francesi ad Odessa…

Ma prima di raccontarvi una storia edificante in merito (storicamente esatta) meglio raccontarvi del protagonista, del tragico pagliaccio di allora.

Il nostro eroe, Simon Petjura, guida il neonato esercito ucraino nella brevissima fase di indipendenza seguita alla rivoluzione russa del 1917. per pochi anni esistette qualcosa di simile allo stato ucraino, dilaniato da guerra civile ed un numero impreciso di fazioni che combattevano tra di lor, tutte annientate dai bolscevichi, alla fine.

Tra dicembre 1918 e gennaio 1919 le sue truppe conquistarono Kiev, poi ricacciate dai bolscevichi. in quel breve periodo le sue truppe si distinsero per rapine ed uccisioni, rivolte soprattutto verso gli ebrei ( eh, si sa il nazismo ancora non c’era..). Questo avvenimenti avranno una certa importanza per il suo futuro, come vedremo.

Di seguito le sue avventure belliche , sempre accompagnate da progrom contro gli ebrei si arenarono e fu costretto a fuggire in un paese amico, la Francia.

Il 25 maggio del 1926 un ebreo, tal Sholom Schwartzbard lo fredda con sette proiettili. la difesa dell’assassino fu appassionata. costui asserì di aver vendicato la morte di diciannove dei suoi parenti stretti, tutti uccisi dai miliziani di Petjura: gli avvocati fecero un grande lavoro e Sholom fu assolto.

Cosa c’entrerà la Francia, direte voi. ecco in quel periodo per un certo tempo molti paesi europei e persino Gli stati uniti sbarcarono nel territorio dell’impero russo, e cercarono di occupare alcune regioni, approfittando del momento favorevole.

La Francia non fu da meno e occupò per breve tempo la regione di Odessa.

e qui comincia la nostra storia:


Gli abitanti di Kiev erano particolarmente divertiti dal fatto che nei primi giorni del potere di Petliura, i miliziani Haidamachy ( vedi link) camminavano lungo i viali con le scale a pioli, vi salivano sopra, toglievano tutti i cartelli russi e al loro posto appendevano quelli ucraini.

Petliura portò con sé la cosiddetta lingua galiziana, piuttosto pesante e piena di prestiti dalle lingue vicine. E il brillante, vivace linguaggio popolare acuto, canoro, dell’Ucraina si ritirò davanti al nuovo arrivato nelle lontane capanne di Shevchenko e nei tranquilli villaggi di levadas. Lì visse “in silenzio” tutti gli anni difficili, ma conservò la sua poesia e non si lasciò spezzare la schiena…. Con i suoni torturati della nuova lingua, mi è venuta in mente involontariamente la stessa domanda: è ucraino? linguaggio o apposta… Sotto Petliura, tutto sembrava intenzionale: gli Haidamaky, e la lingua, e tutta la sua politica, e i giganteschi sciovinisti dai baffi grigi che strisciavano fuori in gran numero dai buchi polverosi”

“La più grande speranza di Petlyura era riposta nei francesi, che a quel tempo occupavano Odessa. Le truppe sovietiche si stavano avvicinando inesorabilmente da nord.

I Petliuriti sparsero la voce che i francesi stavano già arrivando in soccorso di Kiev, che erano già a Vinnitsa, a Fastov, e che domani anche a Boyarka, vicino alla città, sarebbero potuti apparire coraggiosi zuavi francesi in pantaloni rossi e fez protettivi. Il suo caro amico, il console francese Enno, lo giurò a Petliura.

I giornali, sbalorditi da voci contraddittorie, pubblicarono con entusiasmo tutte queste sciocchezze, mentre quasi tutti sapevano che i francesi erano ancora a Odessa, nella loro zona di occupazione francese… Le voci sotto Petliura acquisirono il carattere di un fenomeno spontaneo, quasi cosmico, simile a un pestilenza. . Era ipnosi collettiva.

Queste voci hanno perso il loro scopo diretto: riportare fatti fittizi. Le voci acquisivano una nuova essenza, una sostanza diversa, per così dire. Si sono trasformati in un mezzo di auto-calmante, in una potente medicina narcotica. La gente trovava speranza per il futuro solo nelle voci. Anche esteriormente, gli abitanti di Kiev cominciarono a sembrare dipendenti dalla morfina. Ad ogni nuova voce, i loro occhi solitamente opachi si illuminavano, la loro solita letargia scompariva, il loro discorso si trasformava da impacciato in vivace e persino spiritoso.

C’erano voci fugaci e voci di lunga durata. Mantenevano le persone in uno stato di eccitazione ingannevole per due o tre giorni.

Anche gli scettici più esperti credevano a tutto, al punto che l’Ucraina sarebbe stata dichiarata uno dei dipartimenti della Francia e che lo stesso presidente Poincaré si sarebbe recato a Kiev per proclamare solennemente questo atto statale, o che l’attrice cinematografica Vera Kholodnaya avrebbe radunato il suo esercito e, come Giovanna d’Arco, entrerà su un cavallo bianco alla testa del suo spericolato esercito nella città di Priluki, dove si dichiarerà imperatrice ucraina.

“Gli spari divennero sempre più forti e la città apprese che i reggimenti sovietici si stavano rapidamente avvicinando in battaglia da Nezhin.

Quando la battaglia iniziò vicino a Kiev, vicino a Brovary e Darnitsa, e divenne chiaro a tutti che la causa di Petliura era persa, in città fu annunciato un ordine del comandante di Petliura.

Tale ordine prevedeva che nella notte dell’indomani il comando dell’esercito di Petliura avrebbe lanciato contro i bolscevichi i micidiali raggi viola, forniti a Petliura dalle autorità militari francesi tramite l’“amico dell’Ucraina libera”, il console francese Enno.

In connessione con l’emissione di raggi viola, alla popolazione della città è stato ordinato di scendere negli scantinati la notte di domani e di non uscire fino al mattino per evitare inutili vittime.

Gli abitanti di Kiev erano abituati a strisciare negli scantinati dove si erano rintanati durante i vari colpi di stato.

Nella notte del “raggio viola” la città era mortalmente silenziosa. Anche il fuoco dell’artiglieria tacque e l’unica cosa che si sentiva era il lontano rombo delle ruote. Da questo suono caratteristico, gli abitanti esperti di Kiev si sono resi conto che i convogli dell’esercito stavano lasciando frettolosamente la città in una direzione sconosciuta.

E così è successo. Al mattino la città era libera dai petliuristi, spazzata via fino all’ultimo granello. Per questo motivo furono diffuse voci sui raggi viola, affinché potessero allontanarsi di notte senza interferenze.”


citazione malamente tradotta e semplificata di Konstantin Georgievič Paustovskij, perdonatemi. nei link troverete il racconto completo.

Beh, la storia si ripete, pare.

By Nuke il Birichino di Liberticida e OraZero

Link Golosi:

https://www.lemonde.fr/politique/article/2024/03/14/guerre-en-ukraine-la-metamorphose-d-emmanuel-macron-colombe-devenue-faucon_6221911_823448.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Symon_Petljura

https://it.wikipedia.org/wiki/Sholom_Schwartzbard

https://it.wikipedia.org/wiki/Haidamaka

https://it.topwar.ru/111472-fioletovyy-luch.html