Quel grosso, grasso, brutto pasticciaccio della riserva d’oro ucraina.

Nella notte tra il 15 e il 16 marzo scorsi, a ridosso del referendum per l’annessione della Crimea alla federazione russa, un convoglio misteriosi si avvicina all’aeroporto Borispol di Kiev.
Un gruppo di persone armate, con passamontagna e giubbotto antiproiettile, sena insegna carica alcuni pesantissimi scatoloni a bordo di un aereo da trasporto senza insegne.
Fonti russe e del governo di Kiev replicheranno alla notizia data dalla rivista ucraiana iskra, confermando la natura insolita del carico.
Pare che si trattasse delle quaranta tonnellate di oro della riserva aurea ucraina, partite in direzione degli Stati Uniti.
Tanto per controllare ho verificato la capacità di carico degli aerei militari più grandi, arriviamo alle 122 tonnellate dei velivoli militari statunitensi , fino alle 250 tonnellate degli Antonov Russi.
Le quaranta tonnellate d’oro nella stiva di un grosso velivolo militare ci starebbero dentro bene, e anzi il furgone che li trasporta può entrare nella stiva a scaricare, per fare prima.

Certo , se i carri armati russi fossero avanzati verso Kiev, non credo che le quaranta tonnellate d’oro sarebbero stati il primo obbiettivo di Putin, e neanche il secondo, temo.

La storia è un’altra, guardiamo un po’ alcuni grafici, passiamo del tempo insieme, se ce la fate a resistere.

Questo simpatico grafico fa vedere gli interessi dei bond Ucraini, schizzati in pochi giorni dal 20 al 47 per cento di rendimento.
Default in arrivo.

Ma chi ci rimetterebbe?

In questo grafico vedrete l’esposizione delle banche straniere in bond Ucraini, toh, ci siamo anche noi italiani, l’equivalente di un IMU toccherà anche a noi, quando Kiev farà il botto.
Austria, Italia e Francia con il cerino in mano, mentre la Germania, Alfiere della “libertà” di Kiev, è in una botte di ferro.
Al governo di Kiev, instabile, non rappresentativo dell’intero paese e in una situazione economica disperata, si fa avanti L’UE che offre solidarietà , ma pochi aiuti , il FMI , che si ritirerà in attesa del “miglioramento della situazione” e gli USA, che offrono un miliardo di dollari subito e altri quindici in arrivo.

E cosa ti fa il buon Yatsenuk, il primo ministro Ucraino?
Aumenta le spese militari di un miliardo di dollari, per arginare “l’orso russo”, e sposta per precauzione le quaranta tonnellate di oro della riserva in America.

Per garantire il prestito?

Il miliardo di dollari in spese militari dell’Ucraina servirebbero giusto giusto per una rete di radar per rilevare i velivoli russi in avvicinamento e per un elicottero pronto per la fuga, nient’altro.
Lo scorso luglio , durante l’ultima esercitazione , la Russia ha speso qualcosa come diversi miliardi di dollari solo per il carburante, e in tre giorni.
Le quaranta tonnellate di oro, unica garanzia reale del governo , sono alla quotazione attuale meno di due miliardi di euro, comunque sufficienti a garantire una rata del prestito americano…
E le aziende statalio del gas non valgono un tubo
Beh, tanto noi italiani siamo pieni di soldi, e quei sei miliardi di dollari in titoli ucraini non ci servono davvero, giusto?

Osserviamo questi dati economici e pensiamo cosa farà Putin adesso…
Un bel niente, entro poco tempo l’Ucraina andrà in default, cadrà il governo e i giochi si dovranno rifare.
L’Europa e la Germania potrebbero salvare l’Ucraina con una pioggia di soldi a fondo perduto, ma non credo , con le elezioni europee alle porte e i partiti anti-euro che si fanno sotto.