Putin ha trascorso il “suo” Natale in Siria e Turchia, con tanto di apertura del TurkStream

9/1/2020 – Putin: Natale a sorpresa in Siria – Poche ore dopo aver partecipato alle celebrazioni di Natale a San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin è atterrato a Damasco per una visita a sorpresa in Siria, nel mezzo delle preoccupazioni regionali per una possibile guerra tra Stati Uniti e Iran. Putin è arrivato a Damasco martedì (7 gennaio 2020, n.d.a.), in quella che è la prima visita nella capitale siriana dallo scoppio della guerra nel 2011. Il suo corteo si è recato al centro di comando delle forze di spedizione russe, dove ha incontrato il presidente siriano Bashar Assad.

Il presidente russo ha detto al suo collega siriano durante l’incontro che “i segni della vita pacifica sono visibili ad occhio nudo nelle strade di Damasco“, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Ha anche sottolineato che ora si può tranquillamente affermare che “sono stati compiuti grandi progressi sulla strada del ripristino della dignità e dell’integrità territoriale della Siria“.

I due leader sono stati informati sulla situazione militare in Siria, compresa la provincia nordoccidentale di Idlib, occupata da militanti legati ad Al Qaeda. Assad ha ringraziato Putin e la Russia per il loro sostegno nel ristabilire la pace in Siria. Le truppe russe assistono l’esercito siriano dal settembre 2015 nella lotta contro vari gruppi terroristici, tra cui lo Stato islamico (IS, precedentemente ISIS).

Durante la sua precedente visita in Siria, nel 2017, Putin aveva visitato solo la forza di spedizione russa nella base aerea di Khmeimim nella provincia di Latakia. Il suo incontro con Assad arriva tra le nuove tensioni tra USA e Iran – un altro alleato di Damasco – per l’assassinio americano del generale iraniano Qassem Soleimani a Baghdad la scorsa settimana. https://www.rt.com/news/477648-putin-visit-syria-assad/

Il viaggio a sorpresa del presidente Putin, includeva non solo discussioni sulla lotta al terrorismo con il presidente siriano Bashar Assad, ma anche visite ai siti religiosi storici della città. Dopo i colloqui, Putin e Assad hanno fatto una passeggiata nel centro di Damasco, fermandosi alla Moschea omayyade, nota anche come Grande Moschea. Una delle più grandi e antiche moschee del mondo ospita la testa di Giovanni Battista, che è anche venerato nell’Islam come profeta Yahya. La reliquia è stata mostrata al leader russo, che ha ricambiato come un buon ospite, presentando alla moschea una copia del Corano risalente XVII secolo.

I due leader si sono quindi diretti alla più antica chiesa ortodossa in Siria, la Cattedrale Mariamita, costruita durante il secondo secolo. È la sede di Giovanni X, Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, che ha accolto gli illustri ospiti. Il Patriarca ha ringraziato Putin per l’invio l’esercito russo per aiutare la Siria nella lotta contro i terroristi. Senza questo aiuto, la chiesa avrebbe potuto ormai essere la sede della Stato islamico (IS, ex ISIS) di Abu Bakr al-Baghdadi o di qualche altro signore della guerra, ha detto il Patriarca.

Giovanni X ha anche descritto la Siria come un luogo tollerante “dove diverse religioni – sia cristiani che musulmani – coesistono pacificamente e godono degli stessi diritti“. Il presidente russo aveva anche un dono per lui, un’icona della Vergine Maria dipinta in Russia.

Dopo un breve ma impegnativo soggiorno a Damasco, Putin è volato nella vicina Turchia, dove aveva in programma colloqui in tema di sicurezza e accordi commerciali con il presidente Recep Tayyip Erdogan e assistere all’apertura cerimoniale del gasdotto “Turk Stream”.

EUGENIO F.