Politici che si dimettono – all’estero – quinta parte

Proseguo con l’infinita carrellata dei politici che sbagliano e lasciano volontariamente le loro poltrone, per i motivi più disparati.

Maggio 2010, Australia. David Cambell, simpatico politico coi baffoni, responsabile dei trasporti di una delle macro-regioni australiane, viene beccato davanti ad una sauna per gay, lo scandalo è grande, e la sua famiglia distrutta.
Ma si dimette per l’uso “non appropriato” fatto dell’auto di servizio.
Malgrado potesse utilizzare anche per uso privato l’auto, come da contratto (si , loro hanno un contratto per l’auto di servizio, che comunque guidano loro , senza autista), si dimette comunque, senza protestare.


2010, Germania. Horst Köhler, presidente della repubblica Federale tedesca, si dimette per aver detto, a proposito della missione in Afghanistan: 
Un Paese delle nostre dimensioni, concentrato sull’export e quindi sulla dipendenza dal commercio estero, deve rendersi conto che gli sviluppi militari sono necessari in un’emergenza per proteggere i nostri interessi”.
Caso più unico che raro di politico che si dimette per aver detto la verità.
Ragionandoci su , se ogni politico di spicco italiano si dimettesse ogni volta che dice una fesseria , nei ministeri e parlamento  ci vorrebbero i tornelli per gestire il traffico. 

2008, Regno Unito.  Rhodri Glyn Thomas, deputato regionale del Galles, viene beccato in un pub mentre si gode un sigaro violando il divieto di fumare presente nel locale.

2008, Australia.   Matthew James BROWN, Ministro della polizia nel South Wales, (lo stesso stato del politico esposto prima) si dimette dopo essere stato fotografato ubriaco mentre balla in mutande dopo aver approvato la legge di bilancio.
E dire che è sposato, con un figlio e due lauree, una in matematica e una in legge, ma si sa che troppo studio fa male, i suoi colleghi italiani questo rischio non lo corrono , stiamo tranquilli.
Dopo questo fatto in Australia si prende seriamente in considerazione l’idea di fare l’alcool test ai deputati prima del voto di leggi importanti.