Politici che si dimettono – all’estero – terza parte

Terza puntata dei ministri criminali che sui dimettono , le altre due le troverete qui e qui.

2010. Il ministro degli Esteri giapponese, Seiji Maehara, 48 anni, si è dimesso a seguito delle polemiche nate dopo una donazione di 50.000 yen (circa 440 euro).
La donazione è stata fatta da una venditrice ambulante, poi rivelatasi nordcoreana, quindi finanziamento pubblico arrivato dall’estero, illegale in Giappone.

2011, Ruanda. Joshep Habineza , ministro della cultura e del popolo si dimette a causa di questa foto, che lo ritrae divertirsi insieme ad alcune ragazze.
Lo scandalo era inaccettabile, logico.

Questo signore, invece, è rimasto saldamente ancorato al suo posto.

Ottobre 2012, Regno Unito.  Andrew Mitchell, ministro per i rapporti con il parlamento, si dimette per aver apostrofato con durezza alcuni poliziotti.
Uscito con la bicicletta (niente auto blu per lui), dal varco riservato dagli autoveicoli, viene fermato dalla polizia che gli dice di rientrare e passare attraverso il varco riservato ai velopedi.
Lui reagisce con veemenza e prende a male parole i poliziotti.
Ne nasce un caso politico e rassegna le dimissioni.

Febbraio 2012, Regno Unito.
Un altro politico criminale inglese , Crish Huhne, ministro per l’energia, si dimette per aver fatto intestare una multa per eccesso di velocità a sua moglie, per non vedersi togliere punti dalla patente.
Per questo fatto , avvenuto nel 2003, lui e la moglie sono finiti sotto processo.
ecco la sua dichiarazione ufficiale:
“Sono innocente e mi difenderò davanti alla giustizia, e ho fiducia che il giudice mi dia ragione. Ma per evitare che questo nuoccia ai miei doveri ufficiali, mi dimetto dall’incarico di ministro per l’Energia e il cambiamento climatico”.