Parlando sempre dell’Ucraina e della Russia e non mi ero accorto si una Italia che va in pezzi

Vi ho edotto molto , in questi giorni sui fatti dell’ucraina e sullo Shale gas e sulle tante immense balle che ci propinano i media ufficiali.
Cercando di essere obbiettivo e di non trasformarmi un uno che vede complotti demiplutogaymassonici da tutte le parti.

Ma le notizie di oggi sono italiane, due , per l’esattezza.

L’arresto di 24 militanti dell’indipendenza del veneto , accusati di eversione e di costruzione di armi da guerra.
Nella fattispecie avrebbero cercato di procurarsi armi dagli albanesi (cercato , non comprato effettivamente armi) e avrebbero costruito un “blindato saldando latsre metalliche attorno ad un trattore cingolato.

Uno degli attivisti è stato arrestato per questa frase: “No, più che tagliare il salame noi abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite“.

La frase , ridotta nel contesto , si riferisce ad una intercettazione del 2012, Giancarlo Orini, uno degli arrestati, rispondo così ad un altro militante che gli aveva detto: “male che vada ci ritroviamo a casa ad affettare salame”, parlando della favoleggiata insurrezione.
Non una frase proprio violenta, ma il legittimo sfogo di una persona, a torto o a ragione esasperata.

Il motivo principe dell’arresto è questo coso, una pala cingolata Fiat Allis FL 20 , che vedete in foto.

Blindato in modo rudimentale con delle lamiere metalliche , e con i cingoli non protetti e bene in vista , sarebbe stato fatto fuori in poco tempo dai corpi speciali della polizia, ma quello i giornali  e i media non lo dicono.
L’oggetto , pesantissimo e poco maneggevole è addirittura “terminato” dal 2012 ed è rimasto in un capannone fino ad adesso, controllato dalle telecamere della polizia.

I militanti avrebbero fatto meglio a leggere un trattato di balistica, un colpo di fucile mitragliatore 5.56 Nato è in grado di penetrare a cento meri di distanza una lamiera di acciaio di 9,5 millimetri di spessore, senza problemi.
Le lamiere così perpendicolari sono l’ideale per permettere alla palla di trapassare la lamiera senza rimbalzare, tanto valeva disegnare un bersaglio sulle fiancata con scritto sotto “spara qui”.
Un carro armato moderno, ha la sagoma bassa, praticamente schiacciata verso terra e angoli molto piatti per ridurre la penetrazione dei colpi nemici.
Se avessero inclinato le lamiere di 45 gradi , invece di lasciarle verticali, avrebbero ottenuto un oggetto molto più sicuro, per loro , dato che a quell’angolo di tiro anche un parabrezza di una automobile riesce a deviare un colpo calibro 5,56 (si disintegra ma devia il proiettile verso l’alto, che si frammenta o rimbalza).
Inoltre i proiettili sparati dalla polizia sarebbero rimbalzati e finiti anche a centinaia di metri di distanza, facendo desistere i militari dall’intervento armato.
Basta conoscere qualche rudimento di balistica.
Riduciamo questa notizia come a poco più di una goliardata, ma segno di un grande malessere sociale e arriviamo all’altra bomba di oggi.

Il Partito di Rifondazione Comunista licenzia undici impiegati, che danno il via ad una causa di lavoro.
Accuseranno i vertici di essere stati discriminati e di aver lavorato per il partito per anni in nero.
Altro segno profondo di malessere sociale e di scontro tra il disagio della “povera gente” e coloro che di politica ne hanno fatto un lavoro.

I politicanti di mestiere la rivoluzione non la faranno mai, hanno troppo da perdere.

Sarà una bella estate calda questa, prima di una lunga serie , con allo sfondo le  prossime guerre fredde e tiepide in arrivo, a causa della progressiva riduzione delle risorse alimentari ed energetiche.