NAPOLI – PECHINO A/R, BRI, Pechino, Roma e Washington , vi presento il nuovo Rijsttafel “ALL YOU CAN EAT”

In questi giorni analizzavo la guerra Cina-Italia-USA e indagando ho cercato di capire la situazione. Salvini “forse” non è pazzo e si è stancato del sistema “pacca sulla spalla e fai tutto a spese tue (ovvero italiane)” per compiacere il Governo americano. C’è un sistema poco diplomatico per fare pressione agli americani. Il tutto probabilmente avviene a Napoli, meglio nel Porto di Napoli. Gli americani minacciano Roma affinché non aderisca a BRI (ex OBOR – Nuova Via della Seta) e ringhiano da giorni. In molti affermano che si faranno accordi con la Cina per almeno un paio di porti italiani. Vediamo di seguito come l’Italia prevede di collaborare con la Cina. Il documento – trovato su EURACTIV – rivela che il testo delle trattative prevede:

  • una collaborazione con Huawei e ZTE per la costruzione di reti 5G in Italia
  • cooperazione e accordi commerciali cinesi nel porto di Trieste (hub marittimo collegato – anche tramite ferrovia – con il centro e il nord Europa)
  • cooperazione tra operatori di energia elettrica: State Grid Corporation of China e Terna
  • joint venture con Leonardo
  • e-commerce tra Cina e Italia

Un trattato che coinvolgerebbe trasporti, comunicazione e infrastrutture. La UE rimane scettica in merito al problema degli investimenti e alla relativa “trappola di debiti” che si viene a creare con questi ultimi. Da parte sua la Commissione Europea pretende che gli accordi italo-cinesi rispettino “le regole del mercato, europeo e internazionale, i requisiti e gli standard”. Insomma non vuol far parte del gioco, ma pretende e basta.

Parere mio la vicenda prevede un qualcosa che emerge e che nessuno vuole dire. In ballo c’è un secondo porto, e questo potrebbe essere quello di Napoli. Potrebbe essere che la strategia italiana, in riferimento alla guerra USA-Italia-Cina, ruoti su un porto che Pechino voleva avere. Molti elementi indicano che i cinesi da molto tempo vorrebbe sfruttare maggiormente il porto di Napoli, e la stessa città si è mossa in tale direzione.

  • Il porto di Napoli ha ampio bacino di carenaggio per la riparazione delle navi, di recente sono stati ristrutturati e c’è un grosso progetto di ampliamento per tale scopo
  • Sono appena terminati i lavori di dragaggio del porto
  • Enel e Caremar stanno realizzando un sistema di alimentazione elettrica delle navi per consentire alle imbarcazioni, in sosta nel porto di Napoli, di spegnere i motori e ridurre di conseguenza l’impatto ambientale in città. L’Autorità ha concesso un bonus ecologico che consente di rendere competitivo il progetto
  • E’ già stato firmato un protocollo d’intesa per il potenziamento infrastrutturale del porto di Napoli, si tratta di collegare lo scalo marittimo partenopeo con la rete ferroviaria nazionale. Questo per incrementare la quota del traffico merci da e per il porto di Napoli.

I media affermano che la Cina vuole mettere le mani sul porto di Genova, ma questo lo ritengo un depistaggio ridicolo: tale porto praticamente è fuori uso e lavora pochissimo a causa del crollo del viadotto Morandi. Trieste è quello indicato e Venezia a febbraio 2019 ha firmato un accordo, sono tanti i porti italiani che possono soddisfare la via della seta, ma Napoli a mio avviso rimane il più desiderato.

Ma gli americani NON vogliono vedere nessuno lì dove c’è la 6° flotta americana, troppe navi cinesi potrebbero innervosire i militari. Quindi da una parte c’è Pechino che si conquisterà almeno 2 porti italiani e ci sono gli americani che non vogliono sganciare soldi e non vogliono sentire pressioni in tale materia. Alla fine è un semplice gioco per vedere chi sgancia e che cosa.

Se così fosse questo Governo italiano sta per giocarsi le ultime carte che gli sono rimaste. Del resto i cinesi hanno già il porto del Pireo e Napoli è comoda allo scalo greco. Un altra persona sostiene quello che penso (Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale):

In una recente intervista afferma che l’Europa si debba impegnare in una seria politica del Mediterraneo per fronteggiare il percorso di colonizzazione della Cina, ci spieghi meglio il concetto:               Lo scenario geopolitico è radicalmente cambiato nel corso degli ultimi decenni. L’Europa, che a metà degli anni Ottanta, con l’ingresso di Spagna e Portogallo nella Unione, guardava al Mediterraneo, ha spostato il proprio baricentro verso Est, prima con la caduta del muro di Berlino e poi con il processo di allargamento verso Est. La Cina, che nei passati decenni era la fabbrica dell’Occidente, è diventata progressivamente protagonista di uno sviluppo endogeno, anche in settori di punta delle tecnologie. Il gigante asiatico pianifica oggi la propria crescita mediante l’aumento delle esportazioni ed attraverso gli investimenti nelle infrastrutture e nella logistica, con un disegno su scala sovranazionale che giunge sino al cuore dell’Europa e nel Nord Africa. Mentre noi viviamo la sponda sud del Mediterraneo solo come un rischio permanente per il fenomeno delle migrazioni, la Cina sta investendo nel futuro sviluppo di un’area che sarà potenzialmente uno dei territori per la crescita nei decenni prossimi.”

C’è poi un altro aspetto da prendere in considerazione. La mafia cinese e la mafia napoletana vanno d’amore e d’accordo, l’importazione di beni manufatti e contraffatti in Cina – poi esportati illegalmente nel nostro paese – partono in larga parte dallo scalo di Napoli (per anno transitano circa 150.000 container contenenti merci cinesi). Merce che scompare velocemente dalle banchine senza lasciare traccia alcuna: un sistema oliato e funzionale. Arrivano quindi prodotti di largo consumo quotidiano in un sistema che è già strutturato e governato con criteri manageriali da azienda moderna. Napoli spesso pesa parecchio sulle questioni politiche ed economiche italiane. Il governo punta i piedi e ha investito lì, se lo fa allora significa che ne vale la pena. Rimane solo da sistemare qualche “piccolo dettaglio”. Vi faccio anche notare che i lavori sopra descritti sono stati completati in tempi molto rapidi, segno che la Camorra e la politica locale avevano l’interesse “che tutto procedesse al meglio e senza intoppi”. Il 22 Marzo l’imperatore Xi Jinping verrà a trovarci in Italia, vedremo allora come si concretizzerà davvero questo accordo. ALESSIA C. F. (ALKA) di https://liberticida.altervista.org/ e di http://www.orazero.org/

FONTI:

https://www.euractiv.com/section/politics/news/exclusive-leaked-memo-reveals-chinas-detailed-plans-in-italy/

https://www.ilpost.it/2019/03/10/italia-belt-and-road-initiative-cina/

http://www.logisticaeconomica.unina.it/files/abstract_tesi_alessandra_onda.pdf

https://www.informazionimarittime.com/post/bacini-porto-di-napoli-lue-e-aiuto-di-stato

https://www.ilmattino.it/economia/porto_di_napoli_20_milioni_di_euro_per_un_nuovo_bacino_di_carenaggio-3560393.html

https://formiche.net/2019/03/italia-cina-usa/

https://www.ilfoglio.it/esteri/2019/02/13/news/la-cina-vuole-i-porti-italiani-venezia-firma-per-aumentare-il-traffico-237722/

https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-04-06/porto-napoli-fuori-dall-isolamento-intesa-l-arrivo-treno-194204.shtml?uuid=AEsg7JUE

http://www.ship2shore.it/it/shipping/va-in-porto-l-alleanza-tra-la-mafia-cinese-e-quella-napoletana_36688.htm

https://www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintorni/notizie-di-napoli/245373-un-piano-per-collegare-il-porto-di-napoli-alla-linea-ferroviaria-il-progetto/

https://www.ilvaporetto.com/infrastrutture-zes-cina-ed-elettrificazione-del-porto-di-napoli-intervista-a-pietro-spirito-presidente-dellautorita-di-sistema-portuale-del-mar-tirreno-centrale/