Il Mistero del Terzo Bambino nel quadro di Raffaello: simbolismi celati.

Il Mistero del Terzo Bambino nel quadro di Raffaello

Simbolismi celati

Nella ricerca causale di quadri riferentesi a Raffaello Sanzio ci siamo imbattuti in questo quadro:

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Ora la domanda che ci siamo posti è il perché la Madonna qui è raffigurata con tre Bambini.

Iconograficamente la Madonna appare con il Bambino in Mano oppure con San Giovanni Battista o Evangelista.

Qui, è evidente, sono presenti tutti e tre quasi a segnalare un’unità di intenti tra costoro.

Il primo punto che si può notare è questo:

Giovanni Battista è il profeta che annuncia Cristo

Cristo sul legno della Croce annuncia alla Madre che Giovanni è Figlio di Maria (dona la figliolanza a Maria, facendosi fratello e padre di Giovanni)

Giovanni la prese con sé, cioè la Madonna abitò nel cuore e nella vita di Giovanni Evangelista.

Si può dunque arrivare a pensare che Raffaello fosse una specie di alchimista o conoscesse alcuni segreti per penetrare così profondamente questo mistero che la Chiesa, con molta astuzia, rivela solo parzialmente.

In effetti se si va a controllare i punti interessanti sono questi:

1) c’è un Bambino di mezzo

Matteo 19,13-15
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli”. E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.

inoltre:
Matteo 19,1-5
3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli. 5 E chiunque riceve un bambino come questo nel nome mio, riceve me.

2) C’è un altro Consolatore
Giovanni 15-18
“Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi.”

3) Giovanni resta come spirito sulla terra sino al ritorno di Cristo:
Signore, chi è che ti tradisce? Pietro dunque vedendolo, dice a Gesù: Signore, e lui? Gesù gli risponde: Se voglio che lui rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi. Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto; ma Gesù non gli disse: non muore, ma: se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa (Gv. 21, 19-23).

4) Giovanni è l’erede di Cristo
Gv. 19,18-30
26 Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» 27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.

 

5) Giovanni poiché rimane deve profetizzare davanti a popoli, nazioni e Re
Apocalisse
8 Poi la voce che avevo udita dal cielo mi parlò di nuovo e disse: «Va’, prendi il libro che è aperto in mano all’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra». 9Io andai dall’angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi rispose: «Prendilo e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele». 10 Presi il libretto dalla mano dell’angelo e lo divorai; e mi fu dolce in bocca, come miele; ma quando l’ebbi mangiato, le mie viscere sentirono amarezza. 11 Poi mi fu detto: «È necessario che tu profetizzi ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».

6) Questo libretto misterioso è parte di ciò che manca della Rivelazione finale, perché non può essere una frase buttata li a caso ma deve avere un significato. Questo librino è il punto dove partiamo per le indagini su cosa è stato volontariamente celato, così come non hanno voluto (per odio nei confronti della Chiesa Ortodossa Russa) consacrare la Russia al Sacro Cuore di Maria come richiesto a Fatima.

7) Abbiamo pertanto controllato le varie apparizioni di Fatima ed abbiamo rilevato come l’ultima sia molto importante. Il 17 ottobre 1917 appare San Giuseppe, la Vergine ed un Bambino. San Giuseppe ed il Bambino benedicono la terra.

Conclusioni questo spirito di Giovanni rimane sulla terra, riceve il mandato da Dio di trascrivere i segreti del Suo Amore, è Figlio della Theotokos essendo Fratello di Gesù Cristo che ne è anche il Padre e deve per forza essere “l’altro Consolatore” e questo lo si capisce perché è proprio Giovanni il Teologo che deve profetizzare quindi rivelare ciò che Gesù nascondeva nel cuore.

Quindi Giovanni il Teologo essendo Figlio di Cristo (per la Figliolanza della Madre) diviene anche il fulcro per il completamento della Rivelazione essendo sia lo spirito che non sarebbe mai morto sino al ritorno di Gesù, sia colui che vede la Verità con chiarezza.

Infatti in Giovanni la Verità viene vista con sempre maggiore nitidezza ed egli infatti utilizza tre verbi che sono progressivi in questo processo:

  • Βλέπειν scorgere. Intuisce che questa verità è davanti a lui.
  • Θεωρειν l’osservazione attenta che scaturisce dopo l’intuizione.
  • Θεασθαι che è l’osservazione contemplativa la perfetta visione della Verità.
  • Έώρακα che è la conservazione della visione nel proprio cuore

 

Erroneamente la Chiesa Cattolica rappresenta la Theotokos come la Chiesa, (che orgoglio e vanità), mentre è a Lei che debbono obbedienza, e Giovanni il teologo come l’umanità (altra astuzia) mentre qui si parla chiaramente di un erede, non di un’eredità per il mondo.

Per meglio far comprendere nella figliolanza in Giovanni, quindi rimanendo in Giovanni (μένειν) si diventa Figli di Dio, quindi è l’umanità che rimane in Giovani che ottiene la figliolanza in Dio.

È anche eredità per il mondo ma solo attraverso l’erede di Cristo che è Giovanni.

 

Apparizione del 13 ottobre

Lucia racconta: «Uscimmo di casa ab­bastanza presto, tenendo conto dei ritardi dell’an­data. Il popolo era presente in massaLa pioggia torrenziale. Mia madre, temendo che quello fosse l’ultimo giorno della mia vita, con il cuore a pezzi per l’incertezza di quello che sarebbe successo, volle accompagnarmi. Durante il cammino, le sce­ne del mese passato, più numerose e commoventi.

 Nemmeno il fango dei sentieri impediva a quella gente d’inginocchiarsi nell’atteggiamento più umi­le e supplichevole. Arrivati a Cova da Iria, vicino all’elce, spintala un movimento interiore, chiesi al popolo che chiudessero gli ombrelli, per recitare lì rosario. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito la Madonna sull’elce.

Lucia: “Che cosa volete da me?” Voglio dirti che facciano qui una cappella in mio onore; che io sono la Madonna del rosario; che “continuino a recitare il rosario tutti i giorni e, assumendo un aspetto più triste, che non offendano più Dio nostro Signore, che è già molto offeso.

E, aprendo le mani le fece riflettere nel sole: e, mentre si elevava, il riflesso della sua stessa luce continuava a proiettarsi contro il sole. Ecco… il motivo per cui gridai guardassero verso il sole. Il mio scopo non era quello di richiamare l’attenzio­ne del popolo da quella parte, perché io non mi rendevo nemmeno conto della sua presenza. Lo feci solo perché trasportata da un movimento in­teriore, che a ciò mi spinse.

Scomparsa la Madonna nell’immensa distanza de! firmamento, vedemmo, vicino al sole, san Giuseppe con il Bambino e la Madonna vestita di bianco con un manto azzurro. San Giuseppe e il Bambino parevano benedire il mondo, con dei gesti che fa­cevano con la mano in forma di croce.

 

aggiungiamo

Nel giugno 1929, la Madonna apparve a Suor Lucia nel suo convento di Tuy, in Spagna. Come aveva promesso, la Beata Vergine chiese la consacrazione che aveva menzionato 12 anni prima a Fatima. Le parole della Madonna sono contenute nelle memorie di Suor Lucia:

È giunto il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, promettendo in questo modo di salvarla. Sono tante le anime che la Giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di Me, e per questo vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega.

e qui si capisce che questa consacrazione non è stata fatta dalla Chiesa, ma da qualcuno investito di autorità, forse lo Spirito di Giovani rimasto sulla terra?

Ci siamo letti le varie disquisizioni teologiche che sono gineprai arzigogolati per coprire la Verità che è così chiara:

Dio ha previsto per tempo un tradimento nei vertici della Chiesa ed ha lasciato sulla terra uno spirito giovanneo che doveva aiutare quello di Pietro che tendeva a muoversi verso il modernismo affinché invece seguisse solo Cristo “TU SEGUIMI”.

Questo Spirito è un altro Consolatore ma poiché rimane Giovanni l’equazione è che Giovanni è Il Consolatore ed è colui che permane sulla terra e che nella libertà di essere Consolatore Egli può scegliere chi vuole per rivelare la Verità.

Si comprende questo perché quando Pietro e Giovanni vanno verso il sepolcro Giovanni arriva prima ma attende Pietro per entrare.

Questo rappresenta il tempo di Pietro quindi La Legge.

Poi entra Giovanni e solleva i veli

Questo rappresenta un altro tempo: il tempo della Rivelazione.

Ora noi sappiamo che per Dio un giorno sono mille anni
II Lettera di Pietro
Carissimi, c’è una cosa che non dovete dimenticare: per il Signore, lo spazio di un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno solo.

Quindi poiché il terzo giorno Cristo è risuscitato da morte significa che è stato sotto il potere della Legge che è la Pietra per due giorni quindi due millenni dell’umanità e risorge il terzo giorno quindi il terzo millennio dell’umanità è il millennio della Resurrezione dello Spirito e proprio nel Terzo Millennio, i figli del Demonio, operano sempre di più per destabilizzare il mondo, per uccidere, creare guerre, per confondere gli uomini con una falsa bontà. Il Misterium Iniquitatis si realizza in un caso organizzato per innalzare il nemico sul trono. Ma non vincerà perché Cristo è Re e vince sempre. Tutto ciò che accade serve a far si che che gli uomini si schierino da una parte o dall’altra; dalla parte del Distruttore o dalla parte del Consolatore.

Sappiamo che la Legge, cioè il potere della Legge è fonte di Maledizione

Lettera i Galati 3,6-14

Perché, quanti sono delle opere della legge, sono sotto maledizione. Infatti sta scritto: «Maledetto è chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge, per farle».

 

Quindi la Legge vive per due millenni ma dopo deve lasciare il posto ai due comandamenti che Cristo lascia al fine di completare l’imperfezione della Legge:

«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti »   (Matteo 22,37-40)

Se la Legge è fonte di Maledizione si capisce pertanto il perché il corpo di Mosè che innalzò la Legge fosse disputato dall’Angelo Ribelle e difeso dall’Arcangelo Michele.

Mosè infatti arrivò fino alla Terra Promessa, la poté vedere da lontano ma non poté entrarci. Era necessario uno spirito non contaminato dalla Legge che fu Giosuè che guidò gli Ebrei.

Se utilizziamo questo episodio storico anche come metafora capiamo che la Terra Promessa sono i due Comandamenti che ha lasciato Cristo, pertanto l’Amore.

 

Ora compreso questo dovremmo orientarci a comprendere questo spirito di Giovanni come si muove, perché deve essere forzatamente uno spirito che si attua il perfezionamento della Legge attraverso l’adesione ai due ultimi comandamenti lasciati da Cristo (Ama Dio sopra ogni cosa ed il prossimo come te stesso).

Deve pertanto essere uno spirito libero, laico, regale che ama la Chiesa ma non soggetto alla sua obbedienza e da un certo aspetto anche uno spirito che viene perseguitato visto che la Chiesa Cattolica è oramai infatuata dal modernismo e dal filo-comunismo mascherato da neo-parole come buonismo, solidarietà, l’idea di coltivare una pace che non è quella di Cristo, in sostanza una satanocrazia, e per questo Dio le sta togliendo autorità.

Fine prima parte

SCRITTO DA DIACONO MARTINO

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