Letta, i giovani lavoratori e l’arte di prendere per il culo

Ecco il pannicello caldo per l’assunzione dei giovani lavoratori, strombazzato come panacea per tutti i mali.
Un incentivo di seicentocinquanta euro al mese, per 12 mesi, nel caso che l’azienda che usufruisce del bonus, assuma il giovane a tempo indeterminato.
Ma non è finita, il lavoratore deve anche rispondere ad uno o più dei seguenti requisiti:
1) essere disoccupato da più di sei mesi
2) avere solo la licenza di terza media
3) vivere da solo e con una o più persone a carico.

Mancava solo l’obbligo degli occhi azzurri e un altro bonus per chi è nato di giovedì ed eravamo a posto.
Manco a dirlo le aziende rinunciano volentieri al bonus, piuttosto di assume a tempo indeterminato, che ve lo dico a fare.
Ma vale solo per lavoratori di età fino a 29 anni e chi ha studiato o vive con i genitori è penalizzato, così come chi è disoccupato da meno di sei mesi.
Bastava dirlo:
“non ci sono i soldi e non possiamo dare veramente degli incentivi alle aziende, tanto le aziende se ne fregano degli incentivi , non vogliono assumere a tempo indeterminato”.
Complimenti , bel lavoro , caro Letta, immagino che questo popò di legge sia frutto anche del lavoro indefesso di tanti consulenti, oltre ai quarantadue saggi in fila per tre (senza il resto) che si stanno occupando della cosa.
Ma dimenticavo , ci sono anche bonus per i maggiori di cinquanta anni e disoccupati da più di dodici mesi, ovvero rimborsi per la formazione professionale.
Rimane solo da decidere che formazione professionale può fare un cinquantenne.
Cosa dite, un bel sorso su come scassinare le serrature o come imbottire i vestiti con fogli di giornale sarebbe un bell’inizio, secondo me.
Ma non è finita, il provvedimento sarà finanziato con l’aumento delle accise su benzina e sigarette……
No, non è uno scherzo.