La teroria dei giochi e la democrazia

Oggi, dopo una accorata discussione politica, ho pensato alla teroria dei giochi.
Non sono certo il primo , ci hanno pensato persone molto più preparate ed intelligenti di me, tipo Arrow e Condorcet , tanto per fare alcuni esempi.
Tanto per fare un esempio la situazione politica italiana è la classica rappresentazione del Paradosso di Condorcet, ovvero lo stallo causato da diversi gruppi di votanti in conflitto gli uni con gli altri, ovvero aventi interessi diversi.
Facendo un esempio pratico  la teroria dei giochi stabilisce che un individuo farà sempre la scelta a lui favorevole nell’immediato , a prescindere da eventuali effetti nefasti futuri a da problemi causati ad altri dalla sua scelta.

Oppure, in certi casi farà la scelta coerente con il gruppo di persone a cui si riferisce.
Detta in politichese:
Ogni individuo di fronte a delle scelte da compiere nel modo di organizzare la sua vita è portato a compiere quelle azioni, che a parità di circostanze date, forniranno il maggiore vantaggio.
tradotto in linguaggio umano: 
Ognuno per sé e in culo agli altri.
la Democrazia Cristiana, in passato ha avuto gioco facile, il consenso era costituito dal denaro elargito a pioggia ai sostenitori, denaro che proveniva dal boom economico.
Soldi come collante sociale , sangue e vita della politica.
Il Berlusconesimo è stato un tentativo di rinnovare i fasti del passato , con una operazione anche cosmetica sui conti pubblici ( e adesso il conto è da saldare).
Purtroppo molti non si sono resi conto che la situazione è profondamente cambiata, la crisi avanza e i soldi non bastano più.
I politici non hanno mai sentito parlare della teoria dei giochi e delle logiche ad esso connesse, e non capiscono che, quando cambiano le regole , cambia anche il gioco.
Un esempio facile facile.
I disoccupati avanzano , le famiglie non arrivano a fine mese e cosa fa un certo partito (che non nomino per non fargli pubblicità) con “stelle” nel nome?
destina una parte dello stipendio dei loro parlamentari al sociale , microcredito e aiuto per i poveri.
Certo , è populismo , ma il populismo è una espressione non matematica della teoria dei giochi.
La gente ha problemi?
La prima cosa che un accorto politico dovrebbe fare sarebbe quella di ridursi lo stipendio e privilegi , nel modo più plateale possibile e darli non al partito o ai suoi accoliti, ma direttamente ai poveri e ai bisognosi, a qualsiasi partito appartengano.
Guarda caso la stessa operazione svolta dalla chiesa cattolica, con Papa Francesco, una delle più grandi operazioni mediatiche della storia, un colpo da maestro.
Un altro esempio sarebbe quello dell’elezione del presidente della repubblica , che dovrebbe essere , vista la situazione , un personaggio di altissimo spessore , incorruttibile e al di sopra di ogni sospetto.
Gandhi e Mandela non sono disponibili, pare, e ci si dovrà arrangiare con quello che c’è.
invece cosa fanno?
Riunioni notturne e preentazione di personaggi a dir poco assurdi, visto il contesto.
Ma la teoria dei giochi ci insegna che i politici attuali, in gran parte sono coerenti, ovvero loro rappresentano un gruppo di persone (i politici stessi) che tutela i propri interessi a discapito degli altri.
E qui si spiegano certe contorsioni istituzionali e il fatto che non si riescano davvero a ridursi stipendi, pensioni e privilegi.
Questo a scapito dei loro elettori, che cominciano a perdere la pazienza, e che prima o poi, li faranno fuori , in senso figurato ,  o in senso letterale, se la situazione perdura a lungo.
Basterebbe davvero poco ad un partito organizzato per raggiungere risultati importanti , un minimo di diplomazia e di populismo , inteso come segnale di cambiamento dato ai potenziali elettori.
Invece cosa fanno ?
Il PD propone Marini (Marini!) come presidente della repubblica e la Lega , nella persona del suo segretario sventola in faccia ai suoi elettori le buste con i diamanti , ovvero refurtiva rubata alla collettività.
L’unica persona che dimostra un certo acume , tra i partiti tradizionali, è Renzi, che ovviamente non è dotato di un genio particolare, ma è un animale politico e sa istintivamente quello che bisogna fare.
Certe volte penso che ci sia una qualche sostanza nell’acqua potabile che ci fa diventare tutti scemi.