La quenelle è un gesto antisemita?

Ormai fervono, soprattutto in francia le polemiche contro il gesto della Quenelle, inventato dal comico francese Dieudonné.

La quenelle in Francia non era altro che una specie di polpetta.

Il gesto , ricordiamolo, consiste nel tenere un braccio teso lungo i fianchi e, nel contempo toccare la spalla di quel braccio con  le dita tese dell’altro.

Un gesto semplice ed in apparenza innocuo, conosciuto da tempo anche in Italia, soprattutto nel sud.


Diciamo che il significato implicito è : “ho una mazza tanta”, e si fa anche con il fischio.

Ricordiamo anche le memorabili interpretazioni del gesto da parte di Abatantuomo nel film di Fantozzi e Aldo , Giovanni e Giacomo nei tanti sketch visti su Mai Dire Gol.

La quenelle, invece , è un gesto di ben altro significato, una specie di vaffanculo, discreto e eseguibile dappertutto.
La cosa è voluta, immagino sia difficile punire qualcuno perchè si è toccato una spalla, ameno che non si sia calciatori, logico.

I detrattori diranno: Perché non ha adottato il gesto dell’ombrello, tanto famoso anche oltralpe e perfettamente comprensibile?

Ovvio, Deudonnè M’bala M’bala è in parte nero…

Finita la parte comica arriviamo alle cose serie.




Siamo nel 2008, in questo raro video con i sottotitoli potete vedere Dieudonnè insieme a Faurisson, una gigantesca testa di cazzo, fervente propugnatore del negazionismo.

Faurisson nega da decenni l’esistenza dell’olocausto e asserisce che le vittime di religione ebrea nei campi di concentramento morirono di stenti o fucilate, ma non sterminate nelle camere a gas.

Si arrampica sugli specchi per dimostrare le sue idee, ma pure io che sono antisionista ho qualche dubbio  sulle sue opere.

Devo ammettere che anche i teorici dell’olocausto si arrampicano sugli specchi per propugnare la loro tesi.
Lo scontro tra negazionisti e i loro avversari (affermazionisti?) verte più che altro sul numero delle vittime:
da una parte nei casi limite si parla di cinquecentomila, dall’altra, si parla di sei, otto e nei casi limite fino anche a quindici milioni di ebrei gassati e poi cremati nei campi di concentramento.

Iperboli, dall’una e dall’altra parte, come se il numero di vittime fosse importante per decidere   chi ha ragione.
Non mi sembra il caso di iniziare un discorso sui miioni di morti in più o in meno, in passato l’argomento mi interessava molto, finchè, un bel giorno, ho avuto una illuminazione:

“è stato un atto terribile e vergognoso, un crimine contro l’umanità, ma IO non c’entro niente”
Ormai praticamente tutti i responsabili sono morti, così come le vittime, dei drammi accaduti quasi settanta anni fa rimarrà ben presto solo la storia come testimone.
Il governo ed il regime colpevole non esiste più, se non nella mente degli studiosi e di qualche nostalgico.
Io non ho mai fatto del male ad un ebreo, io ne sono fuori.
Ma ci sono altri che non dimenticano, altri che dell’olocausto ne hanno fatto una bandiera.
Gli ebrei , appnto che , dopo la seconda guerra mondiale si sono diretti in massa in Palestina per ricostutuire lo stato di Israele.

E facendolo hanno scacciato le popolazioni palestinesi, con le armi, popoli che erano lì da ormai quasi duemila anni.

Facciamo un esempio:
I celti ritornano in massa in Italia del Nord , per riconquistare la Gallia Cisalpina e scacciano le popolazioni autoctone, ovvero noi italiani , per riappropriarsi dei loro territori, conquistati duemila anni fa dalle legioni romane.
La loro giustificazione , la stessa degli ebrei , sarebbe che la loro religione, il culto druidico, lo impone.

No so voi, ma io , abitante della zona che ai tempi si chiamava Gallia Cisalpina, mi incazzerei un pochettino.
Non solo , sempre in nome della volontà di Dio e del trauma infinito dell’olocausto, l’annessione dei territori occupati , ovvero della striscia di Gaza, continua tutt’ora, con i coloni ebrei che scacciano i palestinesi dai loro territori.

In questa ottica dobbiamo vedere il gesto della quenelle, non gesto antisemita, ma gesto anti-sistema e anti-sionismo.

Se è così, ben venga.