In Ucraina una ondata di “suicidi” decima i politici dell’opposizione, e ai giornaloni non frega niente, mica erano misconosciuti oppositori di Putin…



Terzo suicidio eccellente in pochi giorni, dopo la morte di Mikhail Chechetov e Stanislav Miller tocca ad Alexander Peklushenko, rappresentante locale del partito delle Regioni a Zaporizhia, nell’est ucraina.

Tutti e tre gravitavano intorno al partito dell’ex presidente Yanukovich, scappato in Russia l’anno scorso.
Ora, a cosa è dovuta questa improvvisa ondata di suicidi, non tre, ma almeno sei o sette in pochi giorni, contando anche gli esponenti di secondo piano?
L’arrivo dei soldi del FMI, la prima tranche da 5 miliardi è pronta, e l’immensa ondata di privatizzazioni in cantiere, ovvero tutte le imprese statali che verranno svendute al migliore offerente (la parola svendute non è casuale).
Immense ed incredibili fortune si crearono con la prima ondata di privatizzazioni degli anni 90,  Poroshenko, l’attuale presidente, acquistò ad un trentesimo del valore reale alcune aziende dolciarie, dando il via alla nascita di un impero economico del valore di miliardi di euro.
Altro caso emblematico quello della Tymoshenko, altra “miracolata, da noleggiatrice di videocassette divenne il capo di un impero del gas , aziende statali acquistate a rate con duecento milioni di dollari.
Aziende che garantirono a lei e alla sua famiglia un reddito di quattro miliardi di dollari, solo nell’anno seguente.
Il prezzo venne pagato anche dai suoi concorrenti, almeno dodici di essi vennero uccisi “misteriosamente” durante le complesse fasi della privatizzazione, le indagini finirono in nulla quando la Tymoshenko divenne primo ministro del paese, dopo una elezione contestata e piena di brogli.
Niente suicidi stavolta, quattro autobombe e alcune raffiche di Ak 47 provenienti da assassini nell’ombra fecero capire ai nemici della famiglia Tymoshenko che era meglio non opporsi a loro.
Tanto per capire di chi stiamo parlando, della statura degli “eroi antirussi”.
Ora è il momento per i “maidanisti” di destra di raccogliere i frutti del loro “duro lavoro”, soldi occidentali da spartirsi (solo un deficiente penserebbe che questi soldi verranno usati per il bene del paese) e immensi guadagni grazie agli ultimi monopoli statali da privatizzare.
I politici del partito delle regioni davano fastidio, erano troppo legati alla Russia e troppo critici nei confronti degli “eroi del Maidan”.
Dovevano morire.
Elenco alcuni degli altri esponenti politici e funzionari dell’est ucraina che sono morti in seguito a tragica “depressione” nei giorni precedenti

  • Nikolay Sergiyenko, capo delle ferrovie  Ukrzheldoroga si è sparato con un fucile da caccia, forse l’imminente privatizzazione del suo “giocattolo” non era sopportabile..
  • Alexey Kolesnik, governatore della regione di Karkhov, si è impiccato senza lasciare biglietti , il 29 febbraio.
  • Sergey Valter, ex sindaco di Melitopol si impicca il 25 febbraio, dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti.
  • Tocca al capo della polizia di Melitopol, Alexander Brdiygam, si impicca in garage il giorno dopo, forse sconvolto dal fatto di non essere riuscito ad impedire la tragica morte del sindaco.

Devo continuare?
Fosse successo in Russia… apriti cielo!

Chissà, magari sono un complottista frustrato, forse questi politici, tutti appartenenti allo stesso schieramento politico e avversi al regime di Kiev erano tristi e si sono suicidati davvero, chissà…

Quello che so è che si sta apparecchiando un immenso banchetto.
Il conto, come al solito, verrà pagato dalla povera gente.

Adesso, per favore, spettiamo di parlare di un signor nessuno ucciso in Russia da alcuni ceceni con quattro pallottole nella schiena, ok?