Il governo ucraino decide di celebrare la nascita di Petro Dyachenko, un “eroe” della seconda guerra mondiale…ucci ucci, sento odore di nazistucci..



Eccolo, il figurino, il generale Petro Dyachenko , nato a Poltava il 30 gennaio 1895 e morto a Philadelphia ,USA nel 1965.
Il governo ucraino decide di celebrare a partire dal prossimo anno la sua nascita, come “eroe dell’Ucraina”.





Come vedete nelle scuole dell’ovest del paese già i ragazzini delle scuole fanno già delle simpatiche sfilate in suo onore.
Che belli i ragazzi che sfilano in divisa, con le bandiere nazionaliste e l’effige di un famoso nazist…. ma andiamo con ordine.

Petro, fervente patriota di una nazione che non era mai esistita, l’Ucraina, ha spesso cambiato bandiera nel corso della sua convulsa carriera militare.

Prima guerra mondiale : assistente del comandante di battaglione di un reggimento zarista.

1918 – 1920 prima comandante di battaglione poi di reggimento della Repubblica Nazionale Ucraina.
1920-1928 , prigioniero dei polacchi.
1928-1939 diventato ufficiale dell’esercito polacco, diventerà prigioniero dei tedeschi ai tempi dell’invasione.
1941 diventa membro in prigionia del Comitato Centrale Ucraino.
1943 ottiene il grado di ufficiale nel 31 battaglione Volnya composto da collaborazionisti ucraini e ottiene la croce di ferro dal Fuhrer per la sua partecipazione all’assedio del Ghetto di Varsavia.
1945 proprio alla fine della guerra diventa comandante del “Panzerjadg Brigade Freie Ukraine” , poi confluito nell’Armata Nazionale Ucraina, sempre da lui comandata.
Prima della fine della guerra il suo reggimento si macchiò di crimini di guerra contro polacchi ed ebrei, oltre alla lotta contro i partigiani locali. 
Lui e molti ufficiali , durante la ritirata dall’esercito russo e del caos che ne seguì, decisero di unirsi direttamente alle SS, per poi arrendersi agli americani in Austria, a guerra praticamente finita.

Ovviamente gli Ammerregani un personaggio del genere, che odiava polacchi,ebrei e razze inferiori non potevano rimandarlo dai russi, come successe per molti suoi “colleghi”.
Il suo odio viscerale per i sovietici e il suo credo politico potevano sempre servire.

Capisco il bisogno degli ucraini di circondarsi di eroi, il loro passato burrascoso ne ha forniti ben pochi.
Oggi parliamo di un volontario che si arruolò nell’esercito nazista prima e nelle SS poi, famigerato per lo sterminio di ebrei, polacchi e partigiani in gran numero e decorato da Hitler per la sua partecipazione all’assedio del Ghetto di Varsavia.

Fare della sua data di nascita una festa nazionale… no, dai, non scherziamo.

Poi  ditemi: “non ci sono nazisti in Ucraina”…se avete coraggio.



P.S. Con il cavolo che il governo ucraino ci arriva al prossimo 30 gennaio, per fortuna.