Il fenomeno Prepper in Usa e in Italia

La parola Prepper fa venire in mente i fanatici delle armi Usa, con la cantina blindata, intenti ad oliare i fucili e ad ammassare scatolette di fagioli e munizioni.
Per quanto riguarda gli USA c’è qualcosa di vero e molti miei post parlano di questo feticismo delle armi, tutto americano.

Il fenomeno prepprs, ovvero colui che si prepara ad un evento catastrofico imprevedibile è parte di una matrice più complessa, derivante dall’incertezza del periodo in cui viviamo.
Negli anni dal 50 al 80 il pericolo erano le bombe atomiche, non c’era molto da fare che costruire un bunker.

Il prepper, invece, costruisce un bunker, ma cerca anche casa in zone non sismiche, senza pericolo di alluvione, vicino ad una stazione ferroviaria, ecc. ecc.<br />
Inoltre fa scorta di cibo ed acqua, compra semi e cerca di imparare ad accendere il fuoco, tecniche di coltivazione e terape mediche di emergenza, le armi sono solo parte del corollario.

Insomma, una visione a tutto tondo della sopravvivenza.

Certo , i grandi spazi Usa permettono a questo tipo di tecniche di essere più realistico , un pacco di semi i e una vanga nello zaino a Roma o a Milano non servirebbero a molto.

Non so se sia paranoia o realismo, ma ricordo a tutti che anche i paranoici hanno ragione, a volte.

Detto questo , nei prossimi giorni vedremo alcuni dei fantastici gadget realizzati dal mercato per i fanatici della sopravvivenza, quali attrezzi , kit, viveri e altro.