Il crollo del Rublo e quello della Grivnia Ucraina a confronto, e il Foreign Office che fa la solita immane ca…volata.

Ho assistito alla “corsa agli acquisti” delal popolazione russa.
Si tratta di un semplice riflesso condizionato, i russi sono abituati a spendere i soldi quando c’è un aumento della svalutazione, nel timore che dopo non varranno più niente.
Il rublo attuale ha sostituito quello dell’ex unione sovietica con un tasso di cambio 1000 a 1, quindi i russi sanno di che cosa parlano.
Detto questo ho cercato di capire che cosa ha causato questa improvvisa svalutazione, il crollo del prezzo del petrolio, la fuga di capitali o altro.
Per fortuna mi ha aiutato il Foreign Office, che ha pubblicato su di un suo account twitter la seguente infografica.

Ve la traduco, anche se è abbastanza chiara:

1) i russi cattivi hanno annesso illegalmente la Crimea, hanno inviato truppe nell’est dell’Ucraina e pericolosissimi convogli di aiuti umanitari senza il loro permesso.

2) Misteriosamente il prezzo del petrolio è calato e l’economia russa, che non si è aggiornata aprendo i loro giacimenti al libero mercato ha sofferto.

3) per via di questi fatti il rublo è crollato.

4) come fare? Basta che la Russia si ritiri dall’Ucraina, Crimea compresa e tutto andrà bene.

Orbene, in realtà molti lo avevano capito che il crollo del rublo è stato pianificato a tavolino da “misteriosi” paesi stranieri, però che un ministero degli esteri abbia assunto dei funzionari così imbecilli da fare questa infografica e da metterla su Internet, lascia basiti.
Non che i servizi segreti e il Foreign Office inglesi ci abbino stupiti per gli effetti speciali, di solito salgono alla ribalta per via di computer zeppi di informazioni segrete lasciate in macchina, o per via di procaci agenti russe che riescono a trombarsi i pochi eterosessuali rimasti nei servizi carpendogli tutti i segreti.
Ma qui siamo a livelli di grave ritardo mentale.

Per aiutarci hanno appena pubblicato l’infografica in inglese.
Si sono scordati anche di mettere l’abbattimento del volo MH17 da parte di feroci cosacchi russi con missili invisibili, tra le cause del crollo del rublo.
Voglio vedere come saranno ben trattati gli ambasciatori inglesi a Mosca dopo questa immensa cazzata del loro ministero.

Vi avevo promesso da dove viene fuori invece l’inflazione, veramente fuori controllo, della Grivnia ucraina.
Orbene, la banca centrale ha appena comunicato che , da luglio ad adesso ha dovuto stampare cento miliardi di Grivnie, circa 7 miliardi di dollari, (un terzo del circolante) per finanziare le Naftogaz, ovvero la compagnia statale che gestisce giacimenti e condutture e che distribusce il gas agli utenti.
Con il prezzo attuale di 365 dollari ogni mille metri cubi il costo puro del singolo metro cubo del gas russo è 0,365 dollari ogni metro, al cambio attuale dollaro/Grivnia siamo a 5.84 ogni metro cubo, di costo puro.
Non che cambi molto per il gas che proviene da Slovacchia, dai giacimenti interni Ucraini o da altre fonti.
Orbene, quanto paga il gas un utente ucraino?
velo dico io:
A scaglioni si parte da 1,09-4.01 grivnie per metro cubo, ampiamente sotto il costo puro di acquisto del gas russo.
Considerando che il gas arriva in piccola parte dai giacimenti ucraini a basso costo, le spese di distribuzione e i tanti stipendi altissimi dei dirigenti e dipendenti della Naftogaz, alcuni hanno calcolato che il gas, malgrado i recenti e altissimi aumenti, viene ancora venduto a quattro volte meno il prezzo di pareggio.
Come potrete capire uno stato senza soldi che da Febbraio ha acquistato gas a debito da paesi volenterosi come Slovacchia e Polonia, oltre che dai rluttanti russi, si è invischiato in una spirale molto pericolosa.
La Naftogaz al momento non è assolutamente in grado di pagare.
Accecato dal gas venduto a costi bassissimi fino ai primi anni 90 il governo di Kiev ha utilizzato il prezioso oro blu per azionare riscaldamenti centralizzati  che consumano come navi da guerra e per alimentare fabbriche chimiche, che usano il gas per trasformarlo, tra le altre cose, in fertilizzanti.
Ne consegue che la partita del gas era ed è , rimasta fondamentale per il paese.
Siamo ad una impasse, i paesi europei dovrebbero fornire i soldi per pagare il gas russo agli ucraini, dato che non sono in grado di farlo, finanziando il terribile orso cattivo di Mosca.
Nel contempo dovrebbero finanziare una costosissima ed improbabile ricostruzione delle fabbriche e una campagna capillare per isolare le case di tutti gli ucraini e rifare gli impianti di riscaldamento, in modo da consumare molto meno “oro blu”.
La Russia, da parte sua non intende scontare neanche un dollaro, ad un paese , come minimo, “ostile”.
A questo punto la partita ucraina è nelle mani di Usa e UE, che devono sganciare soldi, sperando che i politici locali non li rubino tutti, per risolvere il problema.

Sarà un inverno interessante.