F-35, Turchia buttata fuori. Decisiva la consegna del sistema S-400

19/7/19 – Comunicato stampa della Casa Bianca del 17 luglio:

“Sfortunatamente, la decisione della Turchia di acquistare sistemi di difesa aerea russi S-400 rende impossibile il suo continuo coinvolgimento con l’F-35. L’F-35 non può coesistere con una piattaforma di raccolta di intelligence russa che verrà utilizzata per conoscere le sue capacità avanzate. Gli Stati Uniti hanno lavorato attivamente con la Turchia per fornire soluzioni di difesa aerea per soddisfare le proprie legittime esigenze di difesa aerea, e questa Amministrazione ha fatto diverse offerte per spostare la Turchia in prima linea per ricevere il sistema di difesa aerea degli Stati Uniti PATRIOT. La Turchia è stata un partner di lunga data e fiducia, alleata della NATO per oltre 65 anni, ma accettare l’S-400 mina gli impegni che tutti gli alleati della NATO si sono fatti l’un l’altro per allontanarsi dai sistemi russi. Ciò avrà impatti negativi sull’interoperabilità della Turchia con l’Alleanza. Gli Stati Uniti apprezzano ancora molto la nostra relazione strategica con la Turchia. Come alleati della NATO, la nostra relazione è multistrato e non si concentra esclusivamente sull’F-35. La nostra relazione militare-militare è forte e continueremo a cooperare con la Turchia ampiamente, consapevoli dei vincoli dovuti alla presenza del sistema S-400 in Turchia”. https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/statement-press-secretary-64/

Durante la conferenza stampa, il segretario alla difesa Ellen Lord ha sostenuto che la Turchia si mangerà le mani per l’occasione persa: “La Turchia, certamente e purtroppo, perderà posti di lavoro e opportunità economiche future da questa decisione. Non riceverà più oltre $ 9 miliardi di quota di lavoro prevista relativa all’F-35 durante la vita del programma.”

Altre fonti stimano in 12 miliardi di dollari il valore delle forniture turche, 800 particolari circa su una decina di fornitori, da spalmarsi però lungo tutto l’arco della produzione prevista: una quindicina di anni ad andare bene.

Nel frattempo Erdo risparmierà sull’acquisto dei velivoli, un centinaio previsti. Costo? Dipende dagli accordi sottoscritti dalla Turchia. Nel 2016 avevo stimato 160 milioni $ al pezzo:

Più recentemente il Belgio si è visto presentare un conto da 190 milioni USD al pezzo, ma convinti dell’affare non hanno fatto una piega. https://www.defensenews.com/air/2018/10/25/f-35-officially-wins-belgian-fighter-contest/

Quindi alla fine c’è pure il rischio che Erdo metta da parte qualche soldino da investire in altri acquisti. Nel frattempo l’uscita di scena dei fornitori turchi manderà sotto pressione la già tirata supply chain: bisognerà concordare la chiusura degli ordini in corso, attivare nuovi fornitori e via discorrendo.

Secondo il vice ammiraglio Winter, direttore del programma F-35, nel caso di stop delle forniture Turche ci sarebbero ritardi su 50-75 aerei nell’arco di due anni. http://airforcemag.com/Features/Pages/2019/April%202019/Parts-Delays-Impacting-F-35-Production-With-Turkey-Situation-Likely-to-Make-it-Worse.aspx

Imprevisto che andrà ad aggiungersi ai problemi già a carico del tormentato F-35, ma questa è un’altra storia.

Quindi Erdogan ha fatto la sua scelta puntando deciso su Mosca; è probabile che oltre a F-35, anche altri programmi militari vengano messi in discussione, elicotteri e aerei in primis; ma la cosa era annunciata e quindi non sarà una sorpresa ad Ankara, che culla il sogno di produrre internamente l’intero fabbisogno della difesa.

Da segnalare come la Sukhoi si sia già dimostrata disponibile verso i turchi: https://tass.com/defense/1069215

Tuttavia è da osservare come la maggior parte dei commentatori americani e occidentali non abbiano colto il motivo profondo del drastico cambiamento di fronte turco; l’appoggio degli Stati Uniti alle formazioni curde in Siria.

Il 17 luglio, il ministero degli esteri turco ha risposto alla decisione degli Stati Uniti, definendola “ingiusta”. “Questo passo unilaterale è in contraddizione con lo spirito di alleanza e non si basa su alcuna legittima giustificazione. Non è giusto rimuovere la Turchia, un partner principale, dal programma F-35 e anche l’affermazione che il sistema S-400 metterebbe a repentaglio gli F-35 è infondata. Il fatto che la nostra proposta di formare un gruppo di lavoro con la partecipazione della NATO su questo tema sia rimasta senza risposta, è la prova più evidente del pregiudizio da parte degli Stati Uniti e la mancanza di volontà di risolvere il problema in buona fede. Gli Stati Uniti dovrebbero mostrare l’impegno per la sua amicizia con la Turchia non solo nella retorica, ma attraverso l’azione e in particolare nella lotta contro le organizzazioni terroristiche DEASH, PKK / PYD / YPG e FETÖ” .

Gli Stati Uniti hanno scelto di appoggiare i curdi, combinazione anche Israele ha fatto lo stesso, e quindi i Turchi hanno scelto Mosca. Naturalmente ci sono altri aspetti, vantaggi e svantaggi dell’avvicinamento a Mosca ma lo stato curdo indipendente al confine sud è qualcosa che Erdogan proprio non può vedere.

Resta da vedere cosa farà l’aspirante sultano in Siria. Permetterà il consolidarsi della presenza curda nell’est Eufrate? Terrà fede agli accordi presi con i russi su Idlib? Questione di scelte e di decisioni: niente di cui Erdogan abbia timore.

Eugenio F. (MrY)