Enrico Letta e le Palle D’acciaio – Allora lo fa apposta…

Letta , quello giovane, non quello bravo, ha parlato di una sua intervista all’Irish Times, e ha ribadito come sia stato definito come “balls of steel”.

Palle D’acciaio.

Si riferiva alla “battaglia” tra lui e Silvio Berlusconi.

Battaglia, in pratica lui è rimasto fermo, come un cervo abbagliato dai fari di una automobile, insieme al PD.

Mentre i “poltronisti”, ovvero gli esponenti del PDL che si rendono conto che mai e poi mai guadagnerebbero uno stipendio simile fuori dal parlamento,  terrorizzati da una possibile vita di indigenza, decidono di non dimettersi.

Insomma, è rimasto a guardare lo psicodramma dei Pidiellini, senza fare un cazzo, se non generiche affermazioni di solidarietà con la magistratura.
Perfino un fermaporta ci sarebbe riuscito, a vincere questa “battaglia”.
Palle D’acciaio.
Mi piace riscriverlo, a futuro monito per i posteri.
Ma perché fermarsi alle palle?
Trasformiamo il nostro amato Presidente del Consiglio in un Cyborg,:
Testa di legno
Faccia di Bronzo
Ginocchia di cristallo
Pelle di coccodrillo
Mani di fata
Occhio D’aquila
Coda di paglia
E, ultimo , ma non meno importante:
Piedi di argilla.
Però mi piace questa timida deriva destrorsa del buon Enrico.
Come Putin, che ormai si aggira quasi quotidianamente a torso nudo, sopra un cavallo o mentre guida un autoblindo (mi ricorda qualcosa questa iconografia) vedremo Letta a dar sfoggio di virilità.
Porterà le sue palle d’acciaio in giro , a tirar quattro calci al pallone all’oratorio, e senza sospensorio.
E magari lo vedremo imperterrito tuffarsi in piscina subito dopo aver mangiato un gelato, in pieno sprezzo del pericolo.
Occhio alla ruggine.