Giachetti , le parole rassicuranti , la Boldrini e il 1978

Ho apprezzato molto le parole di Giachetti, renziano della prima ora (nessuno è perfetto) e vicepresidente della Camera:
Disgustato dagli insulti, ma l’eversione è altro

Parole verissime, da scolpire nella pietra.
Nella sua dichiarazione si è parlato anche del 1978, ovvero del rapimento di Aldo Moro.

Molti se lo sono dimenticato , ma gli anni di piombo , non sono così lontani, in fondo sono passati solo poco più di trenta anni dalla fine della vicenda.
Una situazione che è arrivata ad un soffio dalla guerra civile, con scontri , attentati , morti, tanti morti , centinaia di vittime delle bombe e delle armi, durante gli scontri.

Tanto per fare un esempio la “sanguinosa” rivoluzione argentina del 2000, culminata con la fuga din elicottero del presidente Menem ha causato solo quaranta vittime.<br />
E una cosa se la sono dimenticati in molti , il perché gli scontri sono finiti.

Gli scontri nacquero dopo la consapevolezza dell’enorme divario sociale tra gli industriali che si stavano arricchendo con il boom economico e la classe “operaia” sotto pagata e sfruttata, ovvero non della disuguaglianza, ma della consapevolezza diffusa di un divario esistente tra ricchi e poveri..
Ideologie opposte ed estremismo fecero la loro parte, ma senza la televisione, che diffondeva in tutta Italia i nuovi concetti e l’idea stessa del benessere forse non sarebbe successo niente.
Gli estremisti di destra e di sinistra non capirono che alla stragrande massa della popolazione non fregava niente dell’ideologia, volevano solo un frigorifero, la televisione e una automobile, magari pagabili a rate.
Le industrie capirono che distribuire denaro ai lavoratori serviva anche a dargli un grande potere d’acquisto (potevano comprare più cose), e tutto finì li.
Anche le conquiste sindacali, il posto fisso e le pensioni troppo alte rispetto ai contributi fanno parte di quel periodo (ma non solo) , erano modi per compiacere le clientele e per tacitare il popolo bue.

E molti si dimenticano anche di cosa sta succedendo adesso:

  • Produttività aumentata, ovvero i lavoratori lavorano di più per meno soldi
  • consumi in caduta libera
  • Pensioni a forte rischio , se non sarà il 2013 l’anno del “grande taglio ” allora succederà nel 2014.
  • Lavoratori sempre più precari.
  • tasse in continuo aumento
  • smantellamento totale del sistema pensionistico , lavorativo e altro in arrivo.
  • Anche oggi è diffusa la consapevolezza di una differenza tra “normali” e “casta”, e del divario che è in continuo aumento , e i continui demenziali proclami sulla “fine della crisi”, non aiuteranno certo a risolvere il problema.

    Non serve la sfera di cristallo per capire che stiamo creando grandi tensioni che, prima o poi , dovranno sfogarsi in qualche modo.
    Il guaio è che non ci sono risorse economiche da distribuire al “popolo” , né pensioni facili né aiuti di stato , né altro, solo debito pubblico da pagare e consumi in calo.

    Stavolta la lotta, se comincerà, arriverà ai ferri corti , con una azione, ovvero una parte che vuole il cambiamento e lo vuole a tutti i costi, perfino con le armi, e una reazione, ovvero le forze che lottano per lasciate tutto come stava.

    E finirà con la vittoria di una delle due parti, che comanderà sulle macerie.

    E qui si spiega la veemenza con cui Letta e i suoi hanno reagito alle piccole provocazioni del M5S contro la Boldrini.
    Cavolo, fino a metà degli anni 80 i “rossi” e i “neri ” si sprangavano allegramente  per la strada , con morti e feriti da ambo le parti, per non parlare del resto.
    E non parliamo di cosa scrivevano i giornali di allora….

    Non è che il governo comincia ad avere paura?